La Calabria è bellissima ma per ora lo sanno soprattutto i Calabresi. Per partire per la Calabria ho cercato informazioni online e offline, articoli, guide, consigli. E ho trovato davvero poco oltre le solite cose. Vai a Tropea, mangia la ‘nduja, Isola di Caporizzuto e Capo Vaticano. Qualche spiaggia e poco altro: non c’è letteratura e questo è solo un indice del fatto che la Calabria è l’ultima regione italiana ad dover essere ancora scoperta dal turismo di massa. Per fortuna, perché si può ancora evitare di distruggerla, evitando gli errori altrui.
Tutti si riversano in Salento o in Sicilia alla volta di mete più battute (per poi cercare gli indirizzi più autentici in posti che di autentico hanno oramai poco). La Calabria invece no, per ragioni storiche ed economiche è rimasta tagliata fuori dalle esperienze da Instagram, dalla riscoperta degli stilisti, dai vip, dagli hotel di lusso e dalle catene internazionali. È la meta di campani e pugliesi che «scappano» dalle loro coste affollate, di calabresi di ritorno a casa per le ferie, di camperisti e campeggiatori, di famiglie che si chiudono nei villaggi. Ma comunque di molta meno gente che nel resto del Sud: è quindi la destinazione perfetta per chi non vuole sentirsi un turista. Qui si può andare dal mare alla montagna nello stesso pomeriggio e cambiare anche di mare nel giro di un’ora, ma soprattutto ci si può immergere nella realtà locale, con le sue contraddizioni e il fatto di non essere una meta organizzata. La Calabria è bellissima, all’estero lo hanno già capito infatti è stata iscritta dal Time nella List of the world’s 50 greatest places of 2022.
Per andare però oltre i soliti luoghi comuni, ecco 11 cose imperdibili da fare (più una), che non hanno a che vedere con la ‘nduja, le cipolle di Tropea o i Bergamotti – tanto come i cedri, arrivano in inverno!

Visitare i Giganti e le fattorie aperte della Sila
La Sila è stato il primo parco nazionale della regione ed oggi è conosciuta per i suoi Giganti, cinquanta alberi secolari che sono sopravvissuti alla mattanza di legname che qui ha disboscato mezzo territorio come debito di guerra verso gli alleati. La Sila è però anche un territorio agricolo dove si allevano ovini e si coltivano persino i frutti rossi come al caseificio La Sorgente e nell’orto de Le Delizie di Marianna coltivato con decine di varietà di frutta e verdura. Da lei ci si può anche fermare a pranzo. A cena però l’indirizzo è il Biafora Resort, hotel a conduzione familiare con spa e ristorante stellato Hyle. Antonio Biafora, il giovane chef, va a caccia di prodotti locali e fa scoprire una cucina di montagna sudista. E poi la colazione è una delizia.
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