FOOD/ LA DOMENICA IN TAVOLA: RISOTTO ALLA BARBABIETOLA ROSSA CON PETTO D’ANATRA E SCORZA D’ARANCIA E UN CALICE DI CIRO’ RISERVA RIPE DEL FALCO IPPOLITO

UN PRIMO PIATTO A BASE DI RISOTTO GUSTOSO E PIENO DI COLORI PER UNA DOMENICA AUTUNNALE CHE RIPORTA SULLE NOSTRE TAVOLE L’ARANCIA CHE SI ABBINA SEMPRE MOLTO BENE ALL’ANATRA COME RICORDA ANCHE UN FILM INDIMENTICABILE (L’ANATRA ALL’ARANCIA) E LO SERVIAMO CON UN CALICE DI VINO ROSSO RUBINO…

 

VINO IN ABBINAMENTO: RIPE DEL FALCO DOC CIRO’ RISERVA – IPPOLITO – CALABRIA 

 


Tipologia: Vino rosso fermo
Denominazione: Ciro DOC
Provenienza: Ciro Marina (KR)
Produttore: Ippolito 1845
Vitigni: gaglioppo 100% (da un vigneto di oltre 40 anni)
Alcool: 15,5%

Ripe del Falco, la contrada dove sorge la vigna. Potente, elegante, longevo, Ripe del Falco è l’espressione della lunga tradizione vitivinicola della famiglia Ippolito. Selezione manuale in vigna del miglior gaglioppo (vigne di 40 anni), cure di cantina ed una lunga attesa, regalano un vino di grande fascino, austero e avvolgente. Probabilmente siamo di fronte al Ciro più longevo in commercio, ma di sicuro, e nessuno può negarlo, ci troviamo di fronte al Ciro che più di tutti si fa attendere! Nessun Ciro riposa 10 anni in cantina! Tutti i vini di questa azienda si contraddistinguono per una eleganza fuori dalla norma, vini di grande stoffa e struttura ma che si concedono con grazia.

Un rubino lumino che fatica a cedere il posto ad evidente granato. Forse il miglior Cru della regione, certo è che bisogna alzare le mani di fronte questo vino che sorprende per la sua longevità. E’ banale scriverlo dopo 10 anni di affinamento, ma bisogna farlo. Naso ampio, profondo, dalla complessità accattivante. Ti conquista fin dai primi approcci, in continua e costante evoluzione, ventaglio che spazia dalla mora di gelso alla scatola di sigari, e in mezzo vi è gioia e desiderio continuo di portare il naso nel bicchiere. Il sorso sorprende per la freschezza e la bevibilità che il vino ancora possiede, per niente stanco anzi, dopo 10 anni è ancora li come un fanciullo, con tanta voglia d’invecchiare. Tannini vigorosi, struttura da maratoneta, lungo, finale su note di fico secco e cioccolatino al rum. Orgoglio calabrese.

 

 

INGREDIENTI

300 gr di riso

60 gr di burro

200 gr di barbabietola rossa cotta

brodo di dadi

80 gr di petto d’anatra senza pelle

50 gr di grana Padano

1 arancia

zucchero

sale fino

pepe nero

 

 

 

Le rape rosse, il cui nome botanico è Beta vulgaris, sono dei tuberi appartenenti alla famiglia delle Chenopodiacee, da non confondere con la barbabietola da zucchero.
Spesso, infatti, le rape rosse vengono chiamate anche barbabietole rosse, barbe rosse, carote rosse, o altri diversi sostantivi ma tutti seguiti dallo stesso aggettivo che focalizza l’attenzione sulla caratteristica principale di questo ortaggio, ovvero il suo colore acceso e brillante.
Le rape rosse, oltre all’effetto cromatico che riescono a conferire alle preparazioni, sono una fonte preziosa di nutrienti e sostanze utili al nostro organismo. Purtroppo il loro consumo non è ancora molto diffuso, anche se negli ultimi tempi sembrano essere ritornate alla ribalta.

 

 

PREPARAZIONE

Le rape rosse si trovano facilmente al supermercato, imbustate e già precotte, per cui sarà facile tagliarle a fettine per frullarle. In alternativa si possono trovare al mercato dell’ortofrutta, e provvedere a questo punto a pulirle bene e bollirle.

Anzitutto preparare l’arancia candita. In un pentolino mettere l’acqua e lo zucchero in eguale quantità, tagliare la buccia d’arancia alla julienne, quando il composto inizierà a bollire aggiungere le scorzette d’arancia. fare cuocere per altri 5 minuti, scolare e mettere da parte.

Frullare le barbabietole con un pizzico di sale, pepe nero eolio evo. Mettere a tostare il riso con l’olio evo e aggiungere un pò alla volta il brodo di dadi, o se si preferisce il brodo vegetale. Intanto arrostire il petto di anatra, senza pelle in un pentolino e farlo a piccole strisce. Una volta quasi cotto il risotto, aggiungere la crema di barbabietola, controllare il sale e infine mantecare il tutto con grana Padano e burro. Impiattare guarnendo il risotto con le strisce  di anatra su cui depositeremo le scagliette di arancia candita. Et Voilà… Il pranzo è servito.

 

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