FOOD/ LA DOMENICA IN TAVOLA: RAPPARDELLE AL CINGHIALE E UN CALICE DI CIRO’ ROSSO CLASSICO RIPE DEL FALCO RISERVA DOC DELLA CANTINA IPPOLITO 1845 CIRO’ CALABRIA

D’INVERNO SONO MOLTI I RISTORANTI CHE PROPONGONO LE PAPPARDELLE O LE FETTUCCINE AL CINGHIALE. OGGI PROVIAMO A FARLE IN CASA. PREPARIAMO IL SUGO DI CINGHIALE CON LA CARNE MACINATA E UN BICCHIERE DI VINO ROSSO. PRONTO IN UN PAIO D’ORE MA FACILE DA REALIZZARE. ED ECCO LA RICETTA…

 

 

VINO IN ABBINAMENTO: RIPE DEL FALCO ROSSO CLASSICO CIRO’ RISERVA DOC DELLA CANTINA IPPOLITO 1845 CALABRIA

 

Era il 1845 quando Vincenzo Ippolito impresse le proprie iniziali sul casolare di campagna nella marina di Cirò tra vigneti, uliveti ed aranceti. In un’agricoltura molto variegata, la vite inizia ad avere un ruolo importante, benché il consumo del vino fosse prettamente locale.

Con oltre 160 anni di storia, la cantina Ippolito rappresenta la più antica realtà vinicola oggi esistente in Calabria. Ubicata nel centro storico di Cirò Marina, cuore della viticoltura calabrese, l’azienda include una tenuta agricola di oltre 100 ettari, distribuiti tra dolci colline e soleggiate pianure a ridosso del mar Jonio, situati nella zona classica del Cirò.

Da sempre la mission aziendale è il recupero e la valorizzazione dei vitigni autoctoni quali il Gaglioppo, il Greco Bianco, il Calabrese e in ultimo il Pecorello.

Attraverso la costante ricerca, l’impiego di tecniche innovative, il diretto controllo di tutti i processi produttivi, ricerchiamo nei nostri vini l’eleganza, l’esclusività e l’identità con il proprio territorio. Una sfida affascinante affrontata nel segno della qualità assoluta. Oggi l’azienda vanta 14 etichette presenti in 4 continenti, un dato che più di ogni altro conferma un rilevante dinamismo imprenditoriale.

Tra i migliori vini: potente, elegante, longevo, è l’espressione della lunga tradizione vitivinicola della famiglia Ippolito.
Selezione in vigna del miglior Gaglioppo, cure di cantina ed una lunga attesa ci regalano un vino di grande fascino, austero e vellutato.
Dal colore rubino con riflessi granati, ha profumi molto complessi e persistenti ,dalle note di tabacco, spezie, petali di rosa appassita.
In bocca è caldo,molto intenso,sapido,con tannini finissimi.

INGREDIENTI:

400 gr di pappardelleo in alternativa fettuccine (le Mosconi sono buonissime e sembrano fatte a mano)

450 gr di carne di cinghiale macinata

1 cipolla di Tropea

2 carote

sedano

2 spicchi di aglio

1 bicchiere di vino rosso

mezza bottiglia di passata di pomodoro

una scatola di pomodori pelati

sale fino

pepe nero

peperoncino (a scelta)

2 foglie di alloro

rosmarino

olio evo

pecorino romano grattuggiato (o, a scelta, parmigiano)

 

PREPARAZIONE:

 

In una casseruola mettere l’olio evo abbondante, la cipolla tritata, l’aglio, le coste del sedano tagliate a dadini, le carote tagliate a rondelle, aggiungere poi la carne macinata, girare il tutto e lasciare cuocere per una decina di minuti. Sfumare col il vino rosso. Una volta evaporato, aggiungere infine i pelati e la passata di pomodoro e girare bene. Fare cuocere a fuoco lento per un paio d’ore controllando la cottura e la densità del sugo ogni tanto. Aggiungere acqua se necessario, il sale fino e il pepe nero Se piace un pò di pepeproncino non stona. Quando sarà ben denso e ben amalgamato, chiudere il fuoco e coprire con un coperchio. Cuocere in acqua abbondante le pappardelle, salare e scolare al dente. Togliare dal ragù gli spicchi di aglio, l’alloro e il rosmarino. Mettere in un saltapasta un pò di sugo, e poi le pappardelle e ancora il sugo, mescolare bene e servire dopo aver aggiunto un pò di pepe nero magari macinato sul momento e il formaggio grattugiato. Impiattare e su ogni pietanza aggiungere ancora un pò di condimento. Et Voilà… Il nostro primo piatto è pronto!

 

 

 

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