WINE/ MAGIC MOMENT PER IL VINO ITALIANO LE CHART PIU’ ILLUSTRI AL MONDO LO CELEBRANO

Magic Moment per il vino italiano che rimane dietro quello francese per capacità di valorizzazione e mantiene prezzi ritenuti troppo bassi sul mercato se si confrontano con quelli dei cugini d’oltrampe ma che sta vivendo un momento di gloria in termini di produzione, confermandosi leader sul mercato e di qualità. Le due Chart più illustri nel mondo del vino infatti, Top 100 di Wine Spectator, che ha celebrato un vino mito come il Sassicaia 2015 della Tenuta San Guido e Wine Enthusiast che ha stilato la classifica dei migliori vini 2018, rilevano la diversità del vino italiano che ne rappresenta anche la sua vera ricchezza. Sul podio il Nizza Cipressi 2015 di Michele Chiarlo, Barbera piemontese che brilla di luce propria con il Nizza Doc.

Anche Wine Spectator premia i vini italiani: brillano su tutti i vini Frescobaldi che può vantare 700 anni di storia gloriosa nei terroir di Montalcino, del Chianti Classico e del Chianti, mentre Antinori presente anche a Bolgheri, produce dal Brunello di Montalcino, al Nobile di Montepulciano ma si estende anche in Puglia, in Umbria, nei terroir del Chianti Classico e perfino in Franciacorta. Nelle top anche Gaja griffe piemontese con ramificazioni in Toscana, sia a Bolgheri che a Montalcino, dove produce un ottimo Brunello.

Nella classifica subito dopo Fontodi, azienda di riferimento del Chianti Classico nelle mani della famiglia Manetti dal 1968, che ne ha espresso di recente anche la presidenza del Consorzio del Chianti Classico, con Giovanni Manetti, davanti a Banfi, seguita dall’Ornellaia. A seguire Felsina, e Paolo Scavino, griffe del Barolo, Allegrini, che con Marilisa ha dato grande impulso alla commercializzazione nel mondo del suo Amarone. Ancora nella lista un produttore del Nobile di Montepulciano: Avignonesi e  poi San Felice, ovvero Allianz, quando le assicurazioni si dedicano al vino, che è presenta in Toscana in diverse aree da Montalcino a Bolgheri. Quasi a metà strada nella clssifica Beni di Batasiolo, seguita da Castello di Volpaia, nel terroir del Chianti Classico, e infine Poggio Antico con il suo Brunello do Montalcino che piace molto a Wine Spectator.

Rimanendo nel  Chianti Classico si trova la aantina Carpineto, molto aggressiva anche sul piano della comunicazione presente a Montepulciano come a Montalcino, nel Chianti e in Maremma.

 

 

 

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