Si aprono le danze a Montalcino della 32esimaedizione di Benvenuto Brunello, l’anteprima dedicata al principe dei rossi toscani che dal 17 al 27 novembre porterà nella cittadina in provincia di Siena giornalisti, professionisti, esperti, buyer, estimatori e wine lover da tutta Italia e dai paesi chiave della domanda di vino italiano nel mondo. Tra i mugugni di tanti piccoli produttori non sempre ben rappresentati, oltre ai costi per la partecipazione alla kermesse, e una gestione del Consorzio non sempre condivisa, in un anno problematico e difficile a causa del clima molto umido in Toscana e della peronospora, a Montalcino è di scena l’annata 2019 del Brunello. Protagonisti sui banchi d’assaggio, anche il Rosso di Montalcino 2022, il Moscadello e il Sant’Antimo, la Riserva 2018 e, appunto, il Brunello 2019, finalmente pronto per le prime degustazioni. Il Brunello di Montalcino è uno dei vini italiani maggiormente esportati e anche la comunicazione è spesso orientata a privilegiare proprio la stampa estera oltre agli esperti e buyer dei paesi che importano di più. Ma i rossi toscani motrano un andamento delle vendite in calo, e il Brunello, i particolare ha registrato un decremento del 6%, pari a 57.365 ettolitri, mentre il Rosso di Montalcino ha rilvato una perdita del 15% pari a 24.053 ettolitri secondo i dati da gennaio ad ottobre 2023 resi noti dall’Avito, l’Associazione che raggruppa i Consorzi dei vini Toscani.
Tra i momenti ormai irrinunciabili, poi, la presentazione dell’annata agronomica 2023, l’assegnazione del 32esimo premio Leccio d’Oro e, a seguire, la posa sulla costa del Municipio della tradizionale piastrella celebrativa dedicata alla vendemmia di quest’anno.
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