PHOTO/ LUIGI GHIRRI NOSTALGIA DEL FUTURO UNA MOSTRA A MILANO PER SCOPRIRE LE IMMAGINI DI UN INNOVATORE FINO AL 9-12

Luigi Ghirri – Nostalgia del futuro. L’immagine necessaria

Fotografare il quotidiano con un occhio poetico guardando all’essenziale. Luigi Ghirri, maestro della fotografia, scomparso prematuramente, è forse l’artista più rappresentativo dell’immagine concettuale. Grande amico di Gianni Celati, compagno di scorribande nelle pianure emiliane, il loro fu un sodalizio che univa narrativa e fotografia. Ora Milano lo celebra con una mostra che espone 90 immagini di un artista eclettico e innovatore. Fu grande amico di Lucio Dalla. Nel 1983, Lucio Dalla commissiona al fotografo emiliano dei ritratti fotografici per le copertine dei suoi dischi: è l’inizio di un sodalizio artistico e umano destinato a durare fino alla morte di Ghirri, che porterà i due a condividere numerose tournée e a stringere un’amicizia profonda.

Lucio Dalla
Ho sempre pensato che molto del lavoro svolto dai fotografi italiani avesse una sottile coincidenza con le intuizioni di alcuni cantautori italiani, non so, forse un’adesione o un interesse per un mondo o paesaggio marginale o per raccontare certe microstorie e trasformarle in qualcosa che riguardava tutti. Cosa ne pensi tu?

Io credo che questo riguardi principalmente il tuo lavoro“.

(Da un dialogo tra Luigi Ghirri e Lucio Dalla)

(La stanza di Caruso a Sorrento, immortalata da Luigi Ghirri nel 1987)

 

 

(Lucio Dalla in uno scatto di Luigi Ghirri)

Dalla è convinto che Ghirri sia nato con “la musica anche dentro alle ossa. Ogni volta che si sentiva suonare anche solo un campanello o il latrare di un cane nella notte, anche in un mio concerto o di Dylan (che era il suo grande amore) già gli scattava l’idea della foto o l’arrivo di una lacrima o un petino di soddisfazione fisica da sigaretta dopo il caffè e via così!”.

 

QUANDO:   26/10/2023 – 09/12/2023

Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Roncocesi 1992) è un artista italiano oggi riconosciuto internazionalmente come uno dei maestri della fotografia contemporanea. La sua opera fotografica è stata ampiamente esposta e pubblicata, ed è conservata in collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, tra cui MoMA (New York), Musée de la Photographie Reattu (Arles), Fotomuseum (Winterthur), Stedelijk Museum (Amsterdam), Canadian Centre for Architecture-Centre Canadien d’Architecture (Montreal), Cabinets des Estampes- Bibliothèque Nationale (Paris), CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Parma), MaXXI Museo delle Arti del XXI Secolo (Roma), Museum Folkwang (Essen), Art Institute of Chicago (Chicago), The Museum of Fine Arts (Houston), MUFOCO (Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo), Fondazione Querini Stampalia (Venezia). Di Luigi Ghirri Quodlibet ha pubblicato Lezioni di fotografia (2010)

 

 

Scoprire l’immagine di un innovatore, la sua rivoluzione nell’epoca della comunicazione di massa e della frammentarietà del contemporaneo.

A Milano la mostra promossa dal Centro Culturale di Milano Luigi Ghirri. Nostalgia del futuro. L’immagine necessaria” una rassegna di 90 opere, in collaborazione con CSAC Università di Parma, con il Patrocinio della Università IULM, del Comune di Milano e della Regione Lombardia, nell’ambito di PhotoFestival.
Una rassegna che percorre la ricerca di Luigi Ghirri, considerato il più grande fotografo del secondo novecento italiano e uno dei più influenti fotografi del Novecento.

Autore raramente riproposto a Milano, la Mostra curata da Giovanni Chiaramonte e ideata da Camillo Fornasieri, direttore del CMC, rappresenta per il capoluogo lombardo una primizia, composta tutta da original e vintage print, cui si aggiunge la visione delle polaroid di grandi dimensioni (800x600cm), esposte qui per la prima volta, prodotte con una speciale macchina, sogni, ironici ricordi, raffinate composizioni messe in scena da Ghirri e rievocati dentro lo studio Polaroid di Amsterdam.

Milano, 1989-1990
Dalla serie “Studio di Aldo-Rossi”
(Luigi Ghirri)

Quella al CMC, dopo la esposizione delle fotografie di architettura alla mostra del 2018 in Triennale, è una ricognizione per riscoprire l’antropologia della fotografia di Ghirri e rappresenta un evento culturale in un tempo di crisi e transizione per ritrovare il senso del canone visivo e una novità che ci rappresenti come io e comunità.
La Mostra percorre la costante ricerca dell’Autore di fronte al frammentarsi della immagine nella potente comunicazione di massa, la ricerca dell'”l’Immagine necessaria” – definizione di Ghirri – atto consapevole del presente che deve rispondere del passato, della bellezza delle civiltà e osare costruire il futuro.

Come indicava l’Autore: “È che in effetti, sembra che sia tutto già superato da quello che si chiama mondo della simulazione, che tutto abbia bisogno del prefisso post o iper, e che il mondo del frammento, delle libere associazioni, della schizofrenia, dell’indifferenza e del paradosso, siano già esauriti e che siamo già entrati in una era dello sguardo pornografo, divoratore insaziabile, dove non esiste più nessuna narrazione, proprio perché tutte le narrazioni sono possibili: (…) ma nello spazio in cui non sembra più possibile riattivare il nostro desiderio di cercare una immagine possibile, una immagine che possa produrre su di noi ancora meraviglia o stupore.
(Luigi Ghirri, Niente di antico sotto il sole, 1997 a cura di Paolo Costantini e Giovanni Chiaramonte)

Nato a Scandiano, Reggio Emilia, il 5 gennaio 1943,Ghirri viene improvvisamente a mancare a causa di un infarto il 14 febbraio del 1992, all’età di 49 anni. Aveva già compiuto una rivoluzione e segnato le tappe di un pensiero nuovo, uno dei grandi italiani, un punto di confronto in Europa nel mondo.

Gli esordi proprio a Milano al Diaframma di Lanfranco Colombo nel 1973, “la sua fotografia asciutta, guarda direttamente le cose, non allude, non ammicca, l’osservatore viene lasciato solo con i suoi tic estetici” (Franco Vaccari, Luigi Ghirri Feltrinelli/Csac 1979).
Il curatore della mostra, il fotografo Giovanni Chiaramonte – Premio ex aequo “Le immagini rilegate” MilanoPhotofestival 2022 con Maurizio Galimberti – amico e collega dell’Autore, aveva insieme a lui dato inizio a un sodalizio programmatico nel 1978, facendo nascere Punto e Virgola la prima casa editrice interamente dedicata alla fotografia, pubblicando Kodachrome di Ghirri, con la prefazione di Piero Berengo Gardin.

(copertina di un disco di Lucio Dalla da uno scatto di Luigi Ghirri)

Autore amatissimo, grande amico di Gianni Celati in un sodalizio intellettuale che ha unito letteratura e fotografia, capace di catturare la curiosità e meditazione di tutti gli innovatori, ha fatto del confronto con gli stereotipi della comunicazione di massa una serrata meditazione sulla condizione umana. In Mostra contemporanei ritrovamenti e dispersioni, del quotidiano, del paesaggio e la sua la modificazione, della pubblicità e dell’opera d’arte nella natura o nei musei. Ghirri ci consegna un’ estetica e il valore creativo in dialettica con la memoria e il consumo delle immagini. Ghirri si accorge della distruzione dell’esperienza diretta e si mette alla ricerca “dell’originale perduto”: l’immagine necessaria che cerca un posto nel futuro.
La mostra sarà perciò un incontro, attraverso le fotografie, con la riflessione di Ghirri“, spiega Camillo Fornasieri, con immagini tratte dalle raccolte “Paesaggi di cartone”, “Colazione sull’erba”, “Infinito”, “Viaggio dentro un antico labirinto”; “la sua è la ricerca di un approccio alla realtà intera, carico di domande e stupore, consapevole del labirinto della postmodernità che chiude sovente chiude i nostri occhi, ritrovare il canone possibile e la sua rivoluzionaria innovazione di sapersi collocare nel futuro il guardare e pensare alla realtà”.
Come sottolinea Giovanni Chiaramonte “il percorso della Mostra è la possibilità di conoscere la nuova unificante visione data da Ghirri nell’ultimo febbrile periodo di attività”, “un insieme di punti da unire fra di loro citando Ghirri “per tracciare un itinerario possibile, come fossero i sassi di Pollicino, per ritrovare la strada di casa“.

La mostra è parte del programma della 18ª edizione di PhotoFestival, dal titolo “Aprirsi al mondo – La fotografia come impegno civile“, aperta dal 15 settembre al 31 ottobre 2023 con un ricco programma di mostre e iniziative diffuse sul territorio metropolitano di Milano e di alcune province lombarde, per promuovere la cultura dell’immagine.

Geometra per lavoro negli anni Settanta, Ghirri compone serie evocative dei vari temi della visione: l’immagine naturale e quella artificiale, l’ambiguità del paesaggio contemporaneo, la citazione della storia, l’immaginario del consumo.
Era entrato in contatto con i grandi critici della fotografia Massimo Mussini e Arturo Carlo Quintavalle (creatore dello CSAC di Parma insieme, tra gli altri, a Luigi Ghirri) che lo sostengono e realizzano nel 1979 alla Scuderia della Pilotta di Parma una retrospettiva di 700 immagini.


Sollecitato dagli architetti Pierluigi Nicolin, anche creatore della rivista Lotus, che proprio a Milano gli commissiona un reportage sulla Triennale di Giovanni Muzio e il parco Sempione (preziosa raccolta presso il museo) e Aldo Rossi a occuparsi di architettura, collabora e stringe amicizia con scrittori e musicisti, tra cui Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni, Antonio Tabucchi, Lucio Dalla. Fotograferà per lo stesso Savi, per Aldo Rossi e Paolo Zermani.
Luigi Ghirri, uomo del suo tempo che si affaccia sul nostro, seminatore di futuro, autore di copertine di numerosi album per la RCA sia di musica classica che di artisti italiani come Lucio Dalla, Gianni Morandi, Luca Carboni, Giovanni Lindo Ferretti e i CCCP – Fedeli alla linea (Epica Etica Etnica Pathos), Stadio, Ciao Fellini, Robert & Cara e altri.
L’Archivio Luigi Ghirri, con sede nell’ultima residenza dell’artista a Roncocesi diffonde l’opera del fotografo. I diritti legati all’utilizzo delle immagini sono di esclusiva proprietà degli Eredi Luigi Ghirri. Allo CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma è conservato il fondo archivistico Luigi Ghirri costituito da opere realizzate dall’artista in tutto l’arco della sua carriera.

Titolo: Luigi Ghirri – Nostalgia del futuro. L’immagine necessaria

Apertura: 26/10/2023

Conclusione: 09/12/2023

Organizzazione: Centro culturale di Milano

Curatore: Giovanni Chiaramonte, ideata da Camillo Fornasieri

Luogo: Milano, Sala Espositiva del Centro Culturale di Milano

Indirizzo: Largo Corsia dei Servi 4 – 20122 Milano

Orari: dal lunedì al venerdì h,9.30 -13.00 | 14.30-18.30 / Sabato e domenica 15.00 – 19.00

Ingresso: € 10

Visite guidate per classi o gruppi persone

Info: segreteria@cmc.milano.it | Tel 02 8645562

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