LIBRI/ STEFANO CINELLI COLOMBINI LA FATTORIA DEI BARBI E IL MITO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO TRA LE STORIE DI IERI E DI OGGI

Seguendo la storica passione di famiglia per il Brunello di Montalcino, Stefano Cinelli Colombini ha messo insieme le informazioni ricavate dalla lettura di oltre 300 libri su questo angolo di paradiso dove si produce il meglio della trazione enologica del Belpaese, ed ha pubblicato il libro: “Brunello, ritratti a memoria”, Fattoria dei Barbi, edizioni.

Il libro di Stefano Cinelli Colombini è dedicato ai tanti personaggi che hanno fatto la storia del Brunello e ai 1000 anni di Montalcino, alla sua vita, ai suoi successi e alle sue catastrofi. Parole, storia, memoria, aneddoti e curiosità di chi ha dato vita alla più grande leggenda enologica mondiale, e immagini storiche provenienti dall’archivio privato di Casa Colombini Cinelli per ritrarre una comunità unita, vitale e creativa, determinata nel far conoscere al mondo la propria unicità attraverso il re dei vini.
Ma perchè un libro sul Brunello di Montalcino? “Perchè qui è successo qualcosa di importante”, afferma Stefano Cinelli Colombini, tuttavia “dati, fonti e cifre esatte sono praticamente ignote”. Dominano le leggende, ma di storia a Montalcino ne è passata tanta… Basta vedere come la cittadella è incastonata tra le colline dove domina il suo Castello per comprendere che ci sono tracce dell’Età della pietra guardando tra il Monte Amiata e le Maremme (cioè le paludi), mentre a est si guarda verso la Chiana, cioè ancora paludi, e poi verso i Monti Appennini e la Val d’Orcia. Ma quello che rende affascinante questi luoghi è che il Brunello è rimasto sostanzialmente uguale a se stesso nei secoli anche se nel tempo le tecniche di vigna e di cantina sono cambiate, e molti vigneti sono passati mano. Il successo del Brunello non ha concetrato la produzione nelle mani di pochi, scrive Stefano Cinello Colombini, l’agricoltua dà lavoro a duemila persone, nei periodi di punta a duemilaseicento. Circa il 5% delle vigne hanno cambiato proprietari, ci sono oggi capitali che hanno voglia di investire in queste zone.
Stefano Cinelli Colombini racconta la storia di famiglia e il suo divenire adulto, lo scettro di viticoltore ereditato dal padre che al compimento del sessantacinquesimo compleanno di Stefano decide che è tempo di dare spazio ai suoi figli (Stefano e Donatella).  E’ così che la gestione della Fattoria dei Barbi passa al figlio, che non si accontenta, e crea il Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello, acquista una tenuta a Scansano. La sua mission è sempre stata quella di mantenere il Brunello per quel che è: non solo Sangiovese puro, dice, ma la sua storia. E di storia parla il suo libro, che è già alla seconda ristampa.
Il libro racconta la cittadella arroccata attorno al suo Castello, l’Abazia Imperiale di Sant’Antimo, il Convento di Sant’Agostino, la Farmacia del Santa Maria della Croce, perchè a Montalcino anche le farmacie fanno la storia, e poi la Farmacia Padelletti. Il merito del libro poi, è di parlare anche delle altre cantine. Vignaioli blasonati certo, come Frecobaldi, ma averlo fatto è segno di generosità e apertura, che non è veramente poco per un produttore che oltre ad essere un brand di successo e conosciuto in tutto il mondo, porta con sè non solo la storia di famiglia, ma anche quella di un luogo intero.
Un libro di storie “vere”, tiene a precisare l’autore, basato su documenti, fatti verificati, lontani dalle leggende ma quanto di più preciso possa offrire la conocenza di questo paesaggio ipnotico alla visione, emozionante nei suoi colori disvelato attraverso ricerche, indagini e storie ricche di pathos.

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