TRAVEL/ LA COSTIERA AMALFITANA PER SEMPRE… SET CINEMATOGRAFICO NEL NEOREALISMO CON IL SAPORE DEI FERRAZZUOLI ALLA NANNARELLA

LA COSTIERA PUÒ SEMPRE RIVELARE METE ALTERNATIVE AI SITI PIÙ CONOSCIUTI PER UNA VISITA TRA ARCHEOLOGIA, ARTE E NATURA SENZA NULLA TOGLIERE ALLE BELLEZZE DI POSITANO AMALFI E RAVELLO

Il tratto di costa tirrenica che si estende da Positano a Vietri sul Mare, nella provincia di Salerno, Patrimonio dell’Unesco dal 1997, è la destinazione più ambita dal turismo internazionale ma la Costiera non ha certo bisogno di incentivi alla visita. Ma qui proviamo a tracciare un itinerario che tocchi siti museali e spazi d’arte meno conosciuti dell’imperdibile Duomo di Amalfi (stratificazione di Romanico, Barocco e Roccocò, introdotto da una scenografica scalinata; all’interno si rivela il Chiostro del Paradiso), della cupola rivestita di maioliche colorate di Ravello (nella cattedrale dedicata all’Assunta, custode di un’antica icona bizantina), della Grotta dello Smeraldo a Conca dei Marini (accessibile anche tramite un ascensore che scende dalla statale 163), del fiordo di Furore (al cinema con Roberto Rossellini e Federico Fellini) del borgo di Atrani (Comune più piccolo d’Italia), delle ceramiche di Vietri (vale un passaggio l’Antica Fabbrica di Ceramiche Artistiche progettata dall’architetto Paolo Soleri negli Anni Cinquanta, oggi Ceramica artistica Solimene).

(ferrazzuoli anna nannarella, piu’ avanti nell’articolo la ricetta)

Lo confesso… Quando ho deciso di ristrutturare la mia casa a Roma, ho comprato le ceramiche di Vietri per il ripiano della cucina in muratura… Non costavano molto piu’ delle altre tipologie di ceramica, ma la soddisfazione? Raccolgo ceramiche ovunque vada, possiedo quelle di Caltagirone, quelle di De Simone, quelle di Squillace, quelle di Grottaglie, quelle di Seminara… Nelle ceramiche si racchiude spesso la storia di un luogo, di una civiltà, per questo le adoro e poi una bella tavola imbandita con le ceramiche fa subito allegria, tanto che quelle di Vietri sono entrate anche nella pubblicità e nelle serie televisive ( Tutto puo’ succedere, Rai). Allora, un bel giro in Costiera fino a Vietri? E’ il preferito degli innamorati, e … degli americani, ma anche gli attori, però…

 

L’Autunno è la stagione migliore per visitare la Costiera Amalfitana, in Campania, che è uno dei tratti di costa più belli e famosi del nostro Paese, tanto da essere nella lista del Patrimonio dell’Unesco dal 1997. Ma forse non c’è la stagione migliore per visitare la Costiera perchè è sempre lì accessibile e discreta vanto italiano in tutto il suo splendore. I borghi della costiera si affacciano sul mare blu che più blu non c’è arroccati come sono su sinuose pareti rocciose con panorami mozzafiato, ognuno con la sua storia, cultura e tradizione. Da qui è possibile raggiungere anche Ischia e Capri con facilità e questo rende la vacanza ancora più preziosa perchè èveramente un carosello nelle mete più ambite del mondo.

Alcuni di questi borghi della Costiera Amalfitana, come Positano e Amalfi, per la loro bellezza sono celebri e molto frequentati, altri, da Tramonti ad Atrani, da Cetara a Minori e Maiori sono invece delle piccole meraviglie più nascoste e meno conosciute.

La Statale 163, bellezza assoluta, Da Positano a Vietri sul Mare è considerata una delle strade più belle dello Stivale (e quindi del mondo), un meraviglioso percorso che si snoda tra tante piccole città incastonate tra spiagge da favola e monti. La Costiera Amalfitana è un paradiso naturale con i colori delle abitazioni che spiccano tra il blu cobalto del mare e con il profumo degli agrumi tipici del luogo. Un punto di partenza per il tour può essere certamente Amalfi, magnifica cittadina che è il “capoluogo” dell’intera Costiera magari dal magnifico hotel Santa Caterina, a picco sul mare. Oppure si può scegliere Furore, e pernottare nella  pittoresca Hostaria Da Bacco.

 

 

Tra i paesi più belli e meno conosciuti c’è Atrani, situata all’imbocco della Valle del Dragone, è il più piccolo comune d’Italia, stretto tra picchi rocciosi che incombono sul centro abitato e sulla piccola e pittoresca spiaggia. È l’unico paese della Costiera Amalfitana ad aver tenuto intatto il tipico aspetto del borgo di pescatori con una piazza centrale aperta solo verso le spiagge e il mare, come un teatro con una scenografia naturale che conserva il fascino del passato e regala dei magnifici scorci. La costruzione più particolare è quella che ospita la Chiesa San Michele Fuori le Mura costruita nel 1100, la leggenda narra che qui vennero accolti i cadaveri della peste del 1656 e che il malridotto muro della chiesa porti i segni della terribile pestilenza.

A pochi chilometri da Amalfi sorgono Minori e Maiori, due perle incantevoli dal paesaggio naturalistico sorprendente, Minori è soprannominata come l’Eden della Costiera Amalfitana per il suo clima sempre ventilato e per la bellezza dei suoi giardini, qui è ancora ben conservato il fascino del borgo marinaro con terrazzamenti sui quali spiccano i lussureggianti limoneti. Una delle testimonianze più importanti della cultura romana in questa zona è la Villa Romana Marittima, un raro esempio di villa al mare che conserva splendidi stucchi e affreschi e dove sono esposti reperti di età romana che testimoniano come già all’epoca Minori, fosse considerata una località di soggiorno.

La grotta di Pandora – Un promontorio divide Minori da Maiori, una graziosa cittadina che si apre sul mare e ospita la spiaggia di sabbia nera più grande di tutta la Costiera, da qui solo tramite la barca si possono raggiungere la Grotta di Pandora, una tra le più grandi grotti della costa e la Grotta di Sulfurea, che ha al suo interno una sorgente di acqua sulfurea, le forme particolari assunte dalle rocce all’interno le rendono due chicche affascinanti che la natura regala ai turisti. La piccola ed incantevole Maiori custodisce la miracolosa statua della Vergine all’interno della Collegiata di Santa Maria a Mare, secondo la leggenda arrivò qui galleggiando sulle acque.

Nelle vicinanze è possibile fare una passeggiata nella valle di Tramonti, un borgo montano che comprende 13 frazioni incastonate nella valle dei Monti Lattari, da questo luogo deriva il termine “tramontana” in quanto gli amalfitani, inventori della rosa dei venti, chiamarono cosi il freddo che sembrava provenire dalla vallata. Proseguendo sulla statale è doverosa una sosta ad Erchie, un minuscolo paesino marinaro con appena 121 abitanti. Il cuore di questa cittadina è la spiaggia principale circondata dai Monti Lattari e piccole abitazioni arroccate sulle pareti rocciose. Il nome Erchie fa pensare che in passato vi fosse un tempio dedicato ad Ercole anche se non si hanno informazioni attendibili circa l’esistenza del borgo fino al 979 d.C. Erchie non è la meta più popolare ma la bellezza di questo luogo la rende sicuramente la più suggestiva.

Tra la verde vegetazione della Costiera Amalfitana, Cetara spicca come una gemma preziosa, è un grazioso piccolo borgo di pescatori in riva al mare con un’imponente torre saracena che si eleva sulla baia, edificata per combattere gli attacchi dei Turchi. Questo antico borgo è famoso per la colatura delle alici e per il buonissimo tonno pescato, tutt’ora la pesca è una tradizione viva e presente su cui si basa l’attività economica.

 

 

Prima di concludere il tour della Costiera Amalfitana a pochi chilometri da Vietri sul Mare merita una visita la frazione di Albori, questo paesino fa parte dei borghi più belli d’Italia, sorge a circa 300 metri sopra il livello del mare all’interno di un fitto bosco che si proietta sul Golfo di Salerno. La sua particolare posizione gli dona un panorama fantastico e fa si che sia meta di molti turisti in cerca di una vacanza all’insegna del riposo e del relax. In questo paese il tempo sembra essersi fermato, visitandolo si rimane affascinati dalla genuina bellezza delle casette del villaggio dei pescatori e dalla piazza principale che ospita la chiesa di Santa Margherita, particolare per la decorazione fatta con magnifici affreschi e dipinti risalenti all’età seicentesca. La Costiera Amalfitana con i suoi paesi, paesaggi, colori e profumi è un posto indimenticabile, un’emozione da vivere almeno una volta nella vita.

 

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(Roberto Rossellini e Ingrid Bergman)

 

Roberto Rossellini visitava spesso la Costiera con Anna Magnani e successivamente con Ingrid Bergman. Grande annata di star in Costiera il 1953: anche Humphrey Bogart e Gina Lollobrigida misero in subbuglio quei luoghi, girando a Ravello “Il tesoro dell’Africa”, in cui si possono ammirare Villa Rufolo e Villa Cimbrone. La Costiera è anche un luogo dai sapori indimenticabili, il mix di brezza marina, terroir e cucina della tradizione, rende questi luoghi indimenticabili anche da un punto vi vista enogastronomico. Il limoncello, per esempio, estratto dai limoni di Amalfi, famosi in tutto il mondo, ha un sapore particolare.

Il limone è un agrume che notoriamente viene coltivato in maniera molto proficua lungo la Costiera Amalfitana. Già nell’epoca della Repubblica Marinara di Amalfi la Costa vantava un elevato numero di agrumeti.

 

 

Lo stato aveva rapporti commerciali con i più importanti porti del Mediterraneo e con gli Arabi, ai quali proponeva proprio il limone: il prezioso agrume veniva venduto sia per le sue proprietà utili in ambito medico, sia per la sua versatilità in ambito gastronomico.

Il limone di Amalfi, inizialmente, veniva chiamato “citro”. Soltanto a partire da XIII secolo inizia ad essere denominato con una parola di origine araba, ossia “limunzello”. Tra i piatti da gustare i totani e patate alla praianese (da Praiano), le melanzane al cioccolato sono una ricetta tipica di Maiori, mentre gli spaghetti alla colatura di alici nascono a Cetara, e per dolce Pasta di mandorle di Maiori. Vini in abbinamento oltre al Limoncello, a base dei vitigni di Aglianico, Piedirosso, Fenile, Ripolo, Pepella, Piedirosso di cui è ricca la costa.  A Maiori, degna di nota è l’azienda di Raffaele Palma, in località San Vito, a Ravello la cantina Ettore Sammarco, e poi da visitare anche Marisa Cuomo a Furore, e Tenuta San Francesco a Tramonti (Salerno), dove c’e’ anche la Cantina Tagliafierro che merita un tour vitivinicolo assieme alla cantina Apicella. Poi c’è Positano con le sue stranezze e la sua moda così particolare da essere adottata dovunque. Dalle borse ai vestiti dalle scarpe artigianali fino ai gioielli per l’estate, un po’ come a Ischia, come a Capri. la Costiera diventa così un parco giochi per adulti, dove tutto è accessibile, le meraviglie dell’artigianato nostrano incantano il viaggiatore, e i prezzi poi, non sono mica piu’ cari delle altri parti d’Italia, anzi. Meglio un capo firmato o un pezzo di artigianato nostrano? Continuo a preferisco la seconda opzione….

 

La Costiera Amalfitana è un territorio ricco di cose da ammirare e colmo di squisitezze da provare ed assaggiare, è un luogo in cui la cucina ha un legame forte e indissolubile con il territorio: il giallo dei limoni si sposa alla perfezione con il verde intenso della natura circostante come fosse un dipinto perfetto. I limoni, sono il segno che contraddistinguono la Costa d’Amalfi, questo frutto oltre ad essere protagonista del bel paesaggio è anche l’attore principale di alcune ricette tipiche come il famoso limoncello, i babà, i gelati e persino dei ravioli ripieni di ricotta.

La cucina amalfitana è fatta di colori, profumi intensi, ingredienti genuini e contaminazioni di altri popoli antichissimi, queste contaminazioni le conosce molto bene Minori, che ha ereditato dalla tavola del popolo romano gli “ndunderi”, un particolare tipo di pasta fatta a mano simili agli gnocchi ma più grandi, preparati anticamente con il caglio, oggi sostituito dalla ricotta. Tipicamente gli “ndunderi” sono conditi con il ragù, ma possono essere accompagnati anche dal pesto, dal pesce e dai crostacei, una vera e propria goduria per il palato. “Gli abitanti della costiera sono dei pazzi, degli ubriachi di sole. Ma sanno vivere valendosi di una forza che pochi di noi posseggono: la forza della fantasia” diceva il regista Roberto Rossellini a proposito di Maiori dove ha girato un episodio di Paisà. Sembrerebbe che al maestro del Neorealismo, durante le riprese, gli venissero offerti dolci dai cittadini, tra tutti i “sospiri” e la “mulignana c’a’ ciucculata”. Queste ultime, melanzane con la cioccolata, sono una specialità tipica del ferragosto a Maiori e si tratta di una sorta di parmigiana dolce a base di melanzane fritte, impanate ed immerse nella cioccolata, prima di essere servite vengono cosparse di mandorle, amaretti e cioccolato fondente. I sospiri, invece, sono dei dolcetti fatti con la pasta di mandorle ripiena di una squisita crema al limone. Maiori è bella da vedere e bella da “mangiare”, è un meraviglioso connubio tra storia, arte, paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie tutte da gustare.

 

Proseguendo il tour enogastronomico non può mancare una tappa a Cetara, un borgo marinaro che si sviluppa attorno ad una piccola spiaggia. Questo comune Amalfitano è una bomboniera deliziosa dove il legame con il mare si respira ovunque, nelle case dalle mura colorate che si rispecchiano nell’acqua, nella pesca ancora oggi attività molto importante e anche nella gastronomia ricca e variegata grazie alla presenza abbondante di pesce. Il tonno e le alici sono le star dei piatti tipici della cucina di Cetara, durante la visita a questa cittadina non si può non fare una sosta golosa ed assaggiare la specialità di questo luogo: la colatura di alici che, nonostante abbia origine antichissime, è riuscita a mantenere intatti nel tempo il gusto e la bontà di una volta. Le alici vengono pescate in primavera, una volta pulite e lavate, il 25 marzo, alla festa dell’Annunziata, inizia il lungo processo di lavorazione della colatura che termina a luglio. La Costiera Amalfitana è una terra esuberante, vivace, colorata e ricca di sapori intensi, è un luogo che ha saputo portare fino ai giorni nostri, un’infinità di ingredienti irresistibili. Tra i gioielli della Costiera Amalfitana, incastonato tra Amalfi e Conca dei Marini sorge Praiano un piccolo borgo che seduce i visitatori non solo per i suoi panorami mozzafiato, per il blu intenso del mare, per le spiagge bianche e per i tramonti che sembrano non avere una fine, ma anche per la cucina, buona, originale e variegata capace di conquistare anche i palati più difficili. Qui i pescatori si sono specializzati nella pesca dei molluschi e soprattutto dei totani con i quali è realizzato il famoso piatto di Praiano: i totani alla praianese, cucinati insieme alle patate, aglio e olio, elementi semplici che offre la natura. Questo è un piatto tradizionale ereditato dagli antichi pescatori che sapevano unire egregiamente il pescato locale alla tradizione contadina, tutt’oggi molto amato sia dai turisti che dagli abitanti di Praiano.

anna magnani e roberto rossellini

 

IL CINEMA IN COSTIERA

Da Hollywood a Cinecittà passando per il Giappone, sono tanti i film che nei decenni hanno immortalato la bellezza della Costiera.

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Il fascino della Costiera amalfitana è tale da aver ispirato decine di registi e sceneggiatori, che ne hanno portato sulla pellicola e sugli schermi tutta la magia.
L’unica cosa che tutti questi film non sono riusciti a far provare allo spettatore sono i profumi intensi della costiera, ma il loro potere evocativo ne ha suggerito certamente lo charme, invitandoli a visitarla.

Da Rossellini a Hollywood: la costiera amalfitana scelta da molti registi come set cinematografico. Roberto Rossellini definiva la Costiera amalfitana “I posti dove si è stati bene e che si ama”. Infatti la sceglierà per diverse pellicole: nel 1946 “Paisà”, con Federico Fellini e Anna Magnani, al convento di San Domenico; due anni dopo è a Maiori, Atrani e Amalfi ne “Il miracolo”, interpretato da Anna Magnani. Proseguono i pellegrinaggi negli anni ’50, con due pellicole: nel 1952 “La macchina ammazzacattivi” immortala una Amalfi vera e un po’ grottesca, molto diversa da quella turistica e patinata di oggi, attraverso la processione religiosa della festa di San Andrea ad Amalfi (seguita con molta partecipazione ancora oggi); un anno dopo “Viaggio in Italia” Grande annata di star in Costiera il 1953: anche Humphrey Bogart e Gina Lollobrigida misero in subbuglio quei luoghi, girando a Ravello “Il tesoro dell’Africa”, in cui si possono ammirare Villa Rufolo e Villa Cimbrone. Nello stesso anno Totò girò a Cetara “L’uomo la bestia e la virtù”, tratta dalla commedia omonima di Pirandello. Insieme a Totò, Orson Welles e Viviane Romance. Il genere commedia romantica degli anni ’90 ha un suo classico in “Amore a prima vista”, che vede i protagonisti Robert Downey Jr e Marisa Tomei non solo a Venezia, in Toscana e a Roma, ma anche a Positano. Gli anni ’90 vedono a Positano e ad Amalfi anche una commedia italiana: “A spasso nel tempo”, in cui Christian De Sica rievoca la figura del padre Vittorio nel film “Pane, amore e fantasia” girato nel ’55 a Sorrento con Sofia Loren. E sempre a Positano sono state girate scene di “Sotto il sole della Toscana”, nel 2003.

(Furore)

 

A completare il fascino dei luoghi, il ruolo di bell’italiano di cui si innamora la protagonista americana è affidato a un affascinante Raoul Bova. Negli ultimi anni è stato girato “Le seduttrici”, un remake del 2004 di un classico di Oscar Wilde. Non mancano quindi le battute salaci, su matrimonio e amore, ma ciò che attira l’attenzione è anche la bellezza della Costiera amalfitana negli anni ’30, epoca in cui si svolge il film con Helen Hunt e Scarlett Johansson. Contemporaneamente, la Costiera fu galeotta fra Brad Pitt e Angelina Jolie, che si innamorarono sul set di “Mr e Mrs Smith”, girato anche ad Amalfi e Ravello. Uno dei set fu proprio l’Hotel Santa Caterina grazie alla sua incredibile terrazza panoramica. Nel 2009 anche il cinema giapponese arrivò in Costiera, per girare il film “Amalfi, la ricompensa della dea”, fra Positano e Ravello. Nel film di Alessandro Siani, la commedia “Si accettano miracoli”, alcune scene sono state girate tra Ravello, Atrani, Furore e Conca dei Marini. La Costiera Amalfitana è un santuario di rara bellezza che ha tanto da offrire, oltre ai meravigliosi paesaggi, agli scorci indimenticabili, ai tramonti idilliaci permette di gustare piatti tipici con ingredienti e accostamenti antichi ed originali allo stesso tempo.

anna magnani e roberto rossellini

Anna Magnani è a Furore con Federico Fellini, per la prima volta attore, aveva già partecipato alla messa a punto  di Roma Città Aperta, impegnata a recitare in uno dei due episodi del film L’Amore sempre con regia di Roberto Rossellini. Le scene si svolgono al fiordo, profonda spaccatura nella roccia a strapiombo sul mare, nasconde una piccola spiaggia ed è attraversata dal torrente Schiato che scivola veloce dall’altopiano di Agerola: paesaggio magnifico (Nannarella comprò anche casa tra quelle dei pescatori, i cosiddetti monazeni, venduta poi suo figlio Luca). Finite le riprese, la troupe va in paese per rifocillarsi. Sceglie spesso l’Hostaria Bacco, aperta 18 anni prima, nel 1930, da Raffaele Ferraioli, bisnonno della generazione più giovane – la quarta – impegnata ora tra sala e cucina. È un posto semplice, come tutto allora da queste parti. Ama, la Magnani, un piatto su tutti: i ferrazzuoli, classico formato di pasta fatto al ferretto che Letizia, moglie del Ferraioli, prepara ogni giorno e poi condisce con pesce spada fresco e rucola (oggi, i Ferrazzuoli alla Nannarella prevedono pancetta di pesce spada affumicato, pinoli, uva passa, rucola e pomodorini). Ama fin troppo questo piatto: tanto da pentirsene spesso, appena ordinato, e da inseguire così per il ristorante il patron che ha appena preso la comanda, urlando la perenne raccomandazione “Raffaé, a me solo mezza porzione!”. Davanti a una porzione (o mezza?) di ferrazzuoli si consuma anche la gelosia dell’attrice, che vive una storia d’amore tormentata con Rossellini.

 

Ed ecco la ricetta

 

I FERRAZZUOLI ALLA NANNARELLA SONO IL PIATTO DELLE STAR DEL CINEMA NEGLI ANNI ’40

ed ecco la Ricetta:

Una pietanza semplice che esalta i prodotti del posto; in particolare i “ferrazzuoli” sono un tipo di pasta chiamato così perché fatta “al ferretto”. Infatti, i Ferrazzuoli si fanno avvolgendo in senso opposto e su due ferri paralleli ciascuna striscia di pasta fatta a mano. Si trovano anche al supermercato. La ricetta dei ferrazzuoli alla Nannarella è davvero facile e veloce, ecco la versione originale furitana, tutta per voi.

INGREDIENTI:

350 grammi di Ferrazzuoli (pasta al ferretto), 200 grammi di polpa di pomodorini, 2 spicchi d’aglio e 300 grammi di pesce spada affumicato, 30 grammi di pinoli, 30 grammi di uva passa, un mazzettto di rucola, olio extravergine d’oliva, peperoncino.

PREPARAZIONE:

Prendere una padella capiente o direttamente un saltapasta, mettere l’olio extravergine d’oliva insieme ai due spicchi di aglio.

Aggiungete anche un pò di peperoncino, e soffriggere l’aglio.

Appena dorato, togliere l’aglio e unire la polpa dei pomodorini con i pinoli, l’uvetta passa e il pesce spada già tagliato a dadini.

Cuocete il tutto a fuoco vivo. Nel frattempo, a parte, cominciare a cuocere i Ferrazzuoli.

Una volta scolati versare la pasta nella padella con la rucola e aggiungerlo alla pasta fare saltare il tutto sul fuoco per qualche minuto. Et Voilà.. Impiattare e servite i Ferrazzuoli alla Nannarella decorando il piatto con alcune foglie di rucola.

 

 

(L’AMORE)

E Roberto Rossellini di luoghi d’incanto era un celebre estimatore, anche quando decise di girare uno dei suoi film con Ingrid Bergman, Stromboli, terra di Dio, archiviata la storia con Nannarella, che proprio in quegli stessi giorni, girava Vulcano. Vicini e lontani nelle Isole Eolie, dopo aver consumato il loro amore proprio in costiera. Delusa Anna Magnani di aver saputo dai giornali che Roberto Rossellini aveva portato in vacanza Ingrid Bergman proprio in quei luoghi che avevano visto crescere il loro amore. Roberto Rossellini definiva la Costiera amalfitana “I posti dove si è stati bene e che si ama”. Infatti la sceglierà per diverse pellicole: nel 1946 “Paisà”, con Federico Fellini e Anna Magnani, al convento di San Domenico; due anni dopo è a Maiori, Atrani e Amalfi ne “Il miracolo”, interpretato da Anna Magnani. Proseguono i pellegrinaggi negli anni ’50, con due pellicole: nel 1952 “La macchina ammazzacattivi” immortala una Amalfi vera e un po’ grottesca, molto diversa da quella turistica e patinata di oggi, attraverso la processione religiosa della festa di San Andrea ad Amalfi (seguita con molta partecipazione ancora oggi); un anno dopo “Viaggio in Italia” fu girato a Maiori e interpretato da Ingrid Bergman.

IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI POSITANO

Museo Archeologico, Positano

Ospitato all’interno di una villa romana riportata alla luce sotto alla chiesa di Santa Maria Assunta, il Museo Archeologico di Positano racconta, innanzitutto, di quanto i patrizi romani amassero la Costiera Amalfitana, che già all’epoca doveva ospitare molte residenze di villeggiatura sfarzose. La Villa d’Ozio affacciata sul mare e sommersa dalle ceneri dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. era una di queste: negli Anni Duemila gli archeologi hanno riportato alla luce gli ambienti ipogei sotto al piano di calpestio della chiesa medievale, rinvenendo anche una stanza completamente affrescata con pitture in IV Stile, oltre a numerose suppellettili di uso domestico ed elementi di arredo. Nel 2018 si è così deciso di allestire un percorso museale nel cantiere (che comprende anche la cripta medievale della chiesa), sostenuto da un approccio interattivo e multimediale. La visita si può prenotare online.

 

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