PHOTO/ PAOLO DI PAOLO GLI SCATTI PER SEMPRE GRANDE NARRATORE DEL NOVECENTO DAL NEOREALISMO ALLA DOLCE VITA QUANDO NELLA FOTOGRFIA C’E’ POESIA LUTTO NEL MONDO DELL’ARTE

Paolo Di Paolo, fotografo dell’Italia del Dopoguerra, tra ricostruzione e Dolce Vita, quando nella fotografia c’è arte. Gli scatti memorabili del grande fotografo che non e’ piu’ con noi ma si sa, l’arte non muore mai…Da Anna Magnani a Pier Paolo Pasolini, da Alberto Moravia a Renato Guttuso, da Giorgio De Chirico a Sofia Loren fino a Gina Lollobrigida, la “Bersagliera”,  il suo sguardo commuove e incanta…

Giorgio de Chirico e la “Bersagliera”, Gina Lollobrigida

 

CLASSE 1925, DI PAOLO LAVORÒ INTENSAMENTE COME FOTOREPORTER NEGLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA, TRA LA GENTE COMUNE E LE STAR DEL CINEMA, ACCANTO A PASOLINI E IN GIRO PER IL MONDO. NEL 1968 IL RITIRO E L’OBLIO. LA RISCOPERTA NEGLI ANNI DUEMILA

Paolo Di Paolo all’opening di Mondo Perduto, MAXXI, 2019. Photo Musacchio, Ianniello, Pasqualini, courtesy MAXXI

Nel 2019, il MAXXI di Roma gli dedicava un’ampia monografica (Mondo Perduto), omaggio a un grande narratore dell’Italia che cambiava negli Anni Cinquanta e Sessanta, di gente comune e artisti, fotografo del dopoguerra, tra la frenesia di ricostruire e la voglia di riscatto dalla povertà, come delle dive di Cinecittà. Dal 1954 al 1966, Di Paolo collaborò con Il Mondo di Mario Pannunzio, pubblicando 573 foto di reportage dall’Italia e dal mondo. Suoi sono gli scatti che immortalano l’inaugurazione della tratta Roma-Firenze dell’Autostrada del Sole (1962), come pure quelli che documentano il viaggio in auto con Pier Paolo Pasolini lungo le coste italiane da Ventimiglia a Trieste: 110 fotografie in bianco e nero realizzate nel 1959 per raccontare l’estate italiana del miracolo economico, inchiesta sociologica (La lunga strada di sabbia) uscita in tre puntate sulla rivista Successo.

E ancora, i primi ritratti di Carla Fracci, fresca di nomina come prima ballerina de La Scala, nel 1958; e il reportage dei funerali di Palmiro Togliatti, nel 1964. Ma di personalità celebri, negli anni del Neorealismo e della Dolce Vita Di Paolo ne immortalerà moltissime, cogliendo di ciascuno la sua umanità: Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Kim Novak, Walter Chiari, Brigitte Bardot, Monica Vitti Michelangelo Antonioni. Ma anche Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti, una spensierata Oriana Fallaci al mare (1963) e lo stesso Pasolini, più volte ritratto, come nella celebre foto sul Monte dei Cocci di Roma, del 1960. Per Tempo llustrato documenta una serie di incontri eccezionali: Alberto Moravia che intervista Claudia Cardinale, Luchino Visconti con Mina, Salvatore Quasimodo con l’Anita Ekberg della Dolce Vita di Fellini.

Paolo Di Paolo, Pier Paolo Pasolini al Monte dei cocci, Roma. Photo credits © Archivio fotografico Paolo Di Paolo
Paolo Di Paolo, Pier Paolo Pasolini al Monte dei cocci, Roma. Photo credits © Archivio fotografico Paolo Di Paolo

Molisano, classe 1925, da Larino si trasferisce nel 1939 a Roma, dove consegue la maturità classica; nell’immediato Dopoguerra si iscrive alla facoltà di Storia e Filosofia e inizia a frequentare gli ambienti artistici della Capitale. L’esordio come fotografo, autodidatta dotato di grande talento e sguardo lucido sulla realtà, avviene mentre lavora come redattore per la rivista Viaggi in Italia. Dal 1954 inizierà la lunga collaborazione con il settimanale culturale di Pannunzio, proseguita fino alla chiusura del giornale; negli stessi anni, però, collabora anche con La Settimana Incom Illustrata e inizia a lavorare per il settimanale Tempo Illustrato.

 

Si muove come inviato in Unione Sovietica, Iran, Giappone, Stati Uniti, e in tutta Europa. Al fianco di Pasolini, è anche fotografo di scena durante le riprese di Mamma Roma e Il Vangelo secondo Matteo. Mentre per i servizi della giornalista Irene Brin firma reportage di alta moda e sul jet set internazionale. Nel 1968, però, deluso dalla deriva scandalistica del fotogiornalismo, si allontana dalla professione e si ritira vicino a Roma per riprendere gli studi di filosofia e storia.

Paolo Di Paolo, Moda a passeggio, Roma. Photo credits © Archivio fotografico Paolo Di Paolo
Paolo Di Paolo, Moda a passeggio, Roma. Photo credits © Archivio fotografico Paolo Di Paolo

Contribuisce, così, a far dimenticare la sua intensa attività di fotografo, fino a quando, nei primi Anni Duemila, sua figlia Silvia scopre un incredibile archivio fotografico, composto di oltre 250mila negativi, provini, stampe e diapositive, rimasto nascosto per decenni.

 

Di Paolo è considerato un grande narratore dell’Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, che ha saputo raccontare il Paese del dopoguerra.
Nel 1968 mise la Leica nel cassetto quando gli fu chiesto di “mettere più pepe” nelle foto. Paolo Di Paolo, che negli anni ’50 e 60 fu il cronista per immagini dell’Italia del dopoguerra, da allora smise di fotografare, messo a disagio dal sensazionalismo che una nuova generazione di paparazzi avevano imposto al suo mestiere.

 

Nessuno, neanche in famiglia, seppe per decenni che aveva fatto il fotografo. Questa storia straordinaria è approdata a fine nel 2022 a New York grazie a “The Treasure of His Youth”, un film firmato Bruce Weber, al Film Forum. Il documentario è nato dall’incontro casuale con una fotografia di Pier Paolo Pasolini in una piccola galleria romana: Weber, lui stesso fotografo oltre che candidato agli Oscar con “Let’s Get Lost”, restò colpito dalla sua bellezza e partì alla caccia del suo autore. Scoprì così che solo negli anni Novanta la figlia di Di Paolo, Silvia, cercando un paio di sci, si era imbattuta in una cassettiera. Dentro c’erano i negativi dei ritratti di tutti i più importanti intellettuali, attori, artisti di quel tempo.

 

 

“Pensai che fosse un archivio che lui, per qualche ragione, aveva comprato a un mercatino. E glielo chiesi. ‘No, sono mie’ mi rispose”, spiega nel documentario.
Nel 2019, grazie anche al lavoro di Silvia, una mostra al MAXXI ha reso giustizia al ‘fotografo dimenticato’: in quattordici anni, Di Paolo aveva pubblicato sul Mondo di Pannunzio e poi sul Tempo Illustrato quasi seicento scatti ritraendo divi del cinema, scrittori, artisti, nobiltà e gente comune in un’Italia riemersa da poco dalla povertà e dalla guerra.

 

La riscoperta di Paolo Di Paolo è dunque iniziata negli ultimi anni, sancita, oltre che dalla retrospettiva del MAXXI, anche da una mostra in Corso Como 10 a Milano sul viaggio con Pasolini (2021, ora in giro per il mondo) e dal documentario che il fotografo americano Bruce Weberg gli ha dedicato rendendo omaggio al suo talento e alla sua carriera (The Treasure of His Youth – Paolo Di Paolo: un tesoro di gioventù, presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2021).

 

 

Nel 2020 era tornato a scattare per un evento di alta moda, rispondendo alla chiamata di Pierpaolo Piccioli per la sfilata di Valentino Haute Couture a Parigi. A qualche settimana fa data invece la consegna della laurea Honoris Causa della Facoltà di Lettere e Storia dell’Arte della Sapienza di Roma. Paolo Di Paolo è scomparso all’età di 98 anni, il 12 giugno, all’ospedale San Timoteo di Termoli.

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