Sfumature floreali e toni speziati, gusto fresco, leggermente tannico, morbido ecco dieci vini rosati che non vi faranno rimpiangere i vini bianchi e porteranno allegria e colore nelle tavole imbandite per le cene estive. Il rosè che piace alle donne ma anche agli uomini è ormai diventato un “must” nelle cantine italiane. I vini rosati sempre più richiesti e alla moda soddisfano anche la cucina gourmet… Ed ecco una selazione…
Vini perfetti per un aperitivo in terrazza, magari con vista sul mare il rosè non sfigura mai a pranzo, sulla spiaggia, né tanto meno durante una cena in campagna. Non è vero però che si bevino solo in estate, chi li apprezza li degusta tutto l’anno, ma da un pò di tempo, pochi anni in verità, il loro consumo appare più diffuso. Tra i rosati più intriganti, quelli pugliesi, e va detto che l’Associazione Puglia in Rosè, ha lavorato molto per la loro promozione, forse più di qualunque altra regione d’Italia. Da un paio di anni, si è assitito al forte richiamo del Prosecco Rosè e c’è da dire che nelle migliori cantine del Belpaese si produce quasi sempre anche un vino rosato. In più, grazie alla sapiente lavorazione dei produttori ed enologi italiani, oggi il rosato si manifesta con differenti gradazioni alcoliche e vari carichi di profumi.
Oggi è possibile quindi abbinare un calice di Rosato da Nero di Troia ad un piatto di carne o ad un bicchiere di Sangiovese rosé, a una caprese di mozzarella.
In principio era la Puglia che ha investito tra le prime regioni nel rosè, ora divenuto di moda tanto che negli ultimi tempi si è assistito all’exploit del Prosecco rosè per il brindisi. Fa tendenza e le vendite dei vini rosati mostrano una salita inattesa ma frutto di una scommessa alla quale i viticoltori non si sono sottratti, abbattendo scetticismi, tradizioni e guardando verso il futuro. I produttori di vino rosè hanno poi verificato che le bottiglie rosa si fanno più interessanti con il passare del tempo. Quattro, a volte cinque anni di invecchiamento danno a questi vini una corposità inattesa. Ora la sfida è quella di far conoscere sempre di più sui mercati esteri la “terza via” del vino: bianco rosso o rosè. Così nel Belpaese alle coltivazioni tradizionali si affiancano produzioni diffuse un pò ovunque orientate al consumo sempre più glamour de “la vie en rose”. La caratteristica dei vini rosati è che sono di facile abbinamento sia con i primi piatti che con i piatti di pesce con le carni bianche o come aperitivo: una versatilità che ne facilita il consumo e quindi l’acquisto.
Abbiamo assaggiato diversi vini rosati e non solo quelli dei distretti più conosciuti come il Megramaro Rosè, Bardolino, Lessini Durello, e anche qualche spumante rosè. Il risultato… eccolo…
Madame Rosato Masserie nel sole 100% biologico – Puglia –
E’ uno dei vini che ci è piaciuto di più, anzi no, è il mio preferito; biologico 100% prodotto dalla Masseria nel Sole è un vino rosè pugliese, ad alta gradazione per un rosè, fa 13 gradi, è prodotto da uve Montepulciano 100%, il colore rosa chiaro. Caratteristica della rosa “Madame” conferite dalla zona di origine, è il terreno è argilloso-calcareo che conferisce al vino un’acidità equilibrata e un sapore deciso. Piacevolmente fruttato, con evidenti sentori di ciliegia, al palato è fresco e persistente. Si abbina bene con la Zuppa di pesce, con la Rana pescatrice con le patate al forno, Salmone al vapore, Baccalà in “acqua matta”, ottimo aperitivo con antipasti di salumi e formaggi freschi.
Lagrein Rosato doc della Cantina di Hans Rottensteiner – Alto Adige –
Da Gries-Bolzano, zona classica di produzione del Lagrein, autoctono altoatesino. Un vino forte ed elegante come tutti i vini della Cantina di Han Rottensteiner, che non deludono mai per piacevolezza, freschezza e sapidità.
Vino di grande beva ed estremamente gradevole, il Lagrein Rosatoè è vinificato esclusivamente in acciaio, questo rosé incanta con il suo lucente rosso cerasuolo, da cui si diffondono profumi di fragola e ciliegia. Al palato, questo Lagrein Rosato risulta piacevolmente fruttato e stupisce con la sua sofisticata vivacità. In virtù della sua giovanile freschezza, è il vino ideale per accompagnare le serate estive, in particolar modo in abbinamento ad antipasti, pesce affumicato e pietanze a base di carne bianca.
Le uve Lagrein sono di per sé molto colorate, per questo per dar vita al tipico colore cerasuolo del Lagrein Rosato basta la pigiatura. Originariamente, infatti, il Lagrein Rosato era la varietà standard del Lagrein: il mosto veniva passato in un cesto, chiamato Kretz, che fungeva da setaccio e così si otteneva il vino rosato, molto apprezzato soprattutto nelle calde serate estive.
Lessini Durello Rosè Brut “36 mesi” Gianni Tessari – Veneto –
Elegante metodo classico a base di pinot nero, chardonnay e l’autoctona uva durella dei monti lessini. Sosta 36 mesi sui lieviti nelle cantine sotterranee di Giannitessari wine prima di incantare nel bicchiere. Spumantizzato con metodo classico prevede un affinamento sui lieviti di almeno 36 mesi nelle cantine sotterranee dell’azienda. Di colore rosa brillante e perlage fine. Aroma delicato di piccoli frutti d bosco e fragoline, accompagnato da note di pane tostato. Un buon finale fresco.
Bardolino Chiaretto DOC “Fossa Granara” – Tommasi – Veneto
Sulla sponda veneta del lago di Garda una delle aree particolarmente vocate alla viticoltura da una casa di produzione importante a livello internazionale come Tommasi arriva sulle tavole un rosè delicato, fresco e amabile da vitigni Corvina, Rondinella e Molinara.
All’aspetto questo sensazionale vino veneto si presenta con un colore dalla tonalità rosa molto luminosa e vivace quasi brillante. Il profumo si contraddistingue per il bouquet di profumi al naso che si alterna con sentori fruttati freschi a nuance floreali sottilissime. Il gusto è di medio corpo, secco, sapido, con un sorso molto scorrevole. Il Bardolino Tommasi è un vino ideale per l’aperitivo o per una cena informale. Zuppe, affettati, formaggi e tartine sono solo alcuni degli abbinamenti più azzeccati. Si abbina bene anche con una sfiziosa insalata di pollo. La temperatura ideale è di 10 massimo 12 gradi. La gradazione alcolica raggiunta è di 12% Vol.
Fabri Nero di Troia Rosato – Rivera
Fabri è il nuovo rosato da Nero di Troia firmato Rivera. L’azienda della famiglia de Corato ha voluto creare una dedica speciale a Fabrizio de Corato, figlio e fratello scomparso prematuramente lo scorso anno. Le uve che hanno dato vita all’etichetta Fabri sono allevate nella nuova proprietà aziendale sita in contrada Monte Carafa a 240 metri di altitudine, ai piedi della collina con cui inizia il massiccio calcareo della Murgia, lì dove i Carafa, duchi di Andria, avevano la loro residenza di campagna. Dopo la pressatura soffice uve sono state sottoposte a 8 ore di macerazione a 5°C e successivamente il mosto fiore ha proseguito la fermentazione in acciaio a 18°C. La novità sta nell’affinamento per 4 mesi prima dell’imbottigliamento in anfore di terracotta Tava® e botti in gres porcellanato Clayver, dove si è svolta la fermentazione malolattica. Questo vino incontra alla perfezione uno spaghetto alla crema di zucchine e frutti di mare, una pizza con burrata e peperone crusco, o anche secondi a base di carne bianca.
Rosato IGT “Terre Lontane” della Cantina Librandi – Calabria –
Azienda calabrese di Cirò che produce ottimi vini sia bianchi che rossi e che di riferimento offre un prodotto di grandi immediatezza e piacevolezza. Il “Terre Lontane” della cantina Librandi è la fusione tra uno dei più importanti vitigni calabresi, il Gaglioppo, e il Cabernet Franc, uva di origine francese che in tutto il territorio nazionale ha trovato interessanti interpretazioni. Le due varietà provengono da due diverse tenute appartenenti alla cantina: Critone e Rosaneti, al naso è un vino intenso, rotondo e fruttato.
Un rosato vellutato e fruttato, che racconta una Calabria insolita. Siamo tra Strongoli e Rocca di Neto, dove le uve vengono raccolte e sottoposte a una breve macerazione. A sorprendere è una nota salina, donata alle vigne da un terreno argilloso e calcareo figlio del mare. Si abbina alla perfezone ad aperitivi e antipasti di mare, come una bella tartare di salmone, oppure a primi delicati a base di pesce e a secondi come l’orata al forno.
Carpineto è una cantina storica toscana, questo vino rosato lo chiamano il vino dei Millennial perché a questa fascia generazionale appartiene la sua produttrice ed enologa. Caterina Sacchet è la mano dietro il sapiente Dogajolo rosato di Carpineto, evoluzione del Supertuscan rosso Igt, che quest’anno compie 30 anni. Il rosato è prodotto sempre da uve Sangiovese e porta nel bicchiere note floreali di rosa, mirto e fiore di vite, a cui non mancano i profumi fruttati come la mela, il ribes e la marasca. I sentori sono delicati ed eleganti. È un vino giovane, dall’acidità spiccata, ma anche ampio ed elegante. È un vino per tutte le occasioni. Infatti, si abbina bene alla pizza, dalle più semplici alle più elaborate. Funziona anche in abbinamento con la caprese di mozzarella.
Susumaniello Rosé – Varvaglione 1921 Igt Puglia
Nel 2022 l’azienda Varvaglione 1921 ha deciso di imbottigliare il Sussumaniello, un vitigno autoctono pugliese dall’anima fortemente identitaria che mancava alla cantina di Leporano. Breve criomacerazione e pressatura soffice. Fermentazione a temperatura controllata di 15°C-16°C. Affinamento in acciaio con sospensione periodica delle fecce, il colore è rosa tenue, al naso i profumi ricordano piccoli frutti rossi, al palato presenta una bella nota speziata. Per l’estate i bicchieri si riempiranno di Susumaniello rosé, che sarà autentico protagonista di aperitivi, pranzi e cene. Un vino dal colore chiaro, tenue, ottenuto anche grazie alla protezione dei grappoli dalla luce diretta del sole. La grande novità di questa bottiglia è il tappo in vetro, che protegge con più attenzione i sentori fruttati di questo vino. Perfetto con fresche insalate e primi a base di pesce.
Chiaretto di Bardolino Classico Rocca Sveva
Tra i vini del Lago di Garda prodotto dai vitigni autoctoni Corvina, Corvinone, Rondinella delle zone classiche di produzione che abbraccia la parte orientale del Lago di Garda, il rosè Chiarettto di Bardolino Rocca Sveva si caratterizza per una reve macerazione sulle bucce per 12-18 ore, in modo da regalare il tipico colore rosato. Segue affinamento in acciaio. Grande freschezza olfattiva che rimanda al melograno e al ribes. Di colore Rosa salmone, al palato regala freschezza e fragranza
Riviera del Garda Classico Valtènesi Chiaretto Doc – Sincette
Dalle uve di Groppello, Marzemino e Barbera nasce il Chiaretto Doc di Sincette. Siamo a Polpenazze del Garda. Qui, grazie a una vendemmia manuale, si selezionano i migliori grappoli dalle viti della località Picedo. Poi si procede a pigiatura e pressatura soffice, con un passaggio in anfore di terracotta e poi in tonneaux, dove svolge la fermentazione alcolica senza l’impiego di lieviti selezionati. Quello che vien imbottigliato dopo 3-4 mesi è un vino addomesticato, ma ricco di sorprese. Stupisce il suo colore rosa salmone chiaro. I suoi profumi sono accattivanti, leggermente affumicati, con note di nocciola, banana, pera e bacche rosse. Al palato sentiamo morbidezza e una buona persistenza, che permettono di abbinare questo vino ad antipasti di verdura, primi piatti leggeri, pesce di lago, carni bianche e formaggi di media stagionatura.
A colpire del Rosamara di Costaripa è il colore: una tenue tonalità di rosa fiorita, derivante dalla particolare vinificazione “a lacrima”, dalla quale si ottiene un mosto che rappresenta il cuore dell’acino. Esso incarna una delle due passioni dell’azienda, i Rosé e il Metodo Tradizionale, verso i quali si ha un costante studio e ricerca per ricavare la migliore espressione del terroir. Coltivate nella denominazione della Valtènesi, Groppello Gentile, Marzemino, Sangiovese e Barbera sono i vitigni selezionati per dar vita a un nettare succoso, che riporta alla bocca un’esplosione di pesca e piccoli frutti rossi, con l’aggiunta di una nota speziata di pepe nero. Ideale dall’aperitivo, esalta pesce bianco crudo, ricciola, dentice, capasanta scottata alla plancia, pepata di cozze e ogni tipo di insalata mediterranea.
Le Fornaci Rosè di Tommasi è una rappresentazione particolare del terroir veneto. Infatti, questo rosato prende vita da due vitigni autoctoni, Turbiana e Rondinella, crescono in sponde diverse del lago di Garda: il primo è coltivato nella zona di Sirmione, il secondo invece è sito a Peschiera del Garda. I due uvaggi vengono macerati e pressati separatamente, e in un secondo momento i due mosti fiore vengono assemblati, creando un bouquet agrumato. Al naso giungono sentori di pompelmo rosa e fiori di pesca bianca, che ritroviamo poi nel calice, a cui aggiunge un retrogusto di buccia di limone. Perfetto soprattutto per i secondi piatti di pesce o un buon pad thai.
L’Etna Rosato di Piccini Torre Mora nasce lungo i fianchi dell’Etna e ne mutua tante caratteristiche. A partire dal nome. Infatti, in siciliano Sculanera significa “scalinata. Il termine indica i muretti di pietra lavica che danno vita ai pendii del vulcano e richiano con le loro forme le gradinate di un antico teatro. Al centro del calice c’è il potente Nerllo Mascalese. Il mosto viene macerato per qualche ora, processo che dona al vino un’accesa tonalità di rosa. Al naso si colgono sentori di frutti rossi, ricordi di frutto della passione e spezie. Il calice, in cui ritroviamo anche una buona mineralità, si accompagna perfettamente con frutti di mare, pasta con sughi di pesce o calamari alla griglia.
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