TRAVEL/ A VIENNA PER UNA MOSTRA SUI CAPOLAVORI DELL’ARTE TRA CHAGALL RENOIR PICASSO CHRISTO E JEANNE-CLAUDE

L’AMORE DELLA COLLEZIONISTA HEIDI HORTEN PER L’ARTE LEGATA AL TERRITORIO FRANCESE È PROTAGONISTA DI UNA MOSTRA NELLA CAPITALE AUSTRIACA:  DA RENOIR A CHAGALL, DA PICASSO A CHRISTO E JEANNE-CLAUDE

 

Viaggi e arte, un connubio perfetto per chi si accinge a scegliere le mete per le prossime vacanze estive e per riempirsi gli occhi di bellezza, vale infatti la pena visitare la mostra che chiude i battenti il 29 ottobre 2023 e che celebra capolavori indiscussi della pittura in rassegna a Vienna. Così dopo aver riempito di dolcezza coi suoni delle sinfonie viennesi i propri sensi, c’e’ ancora spazio per immergersi nel mondo onirico di un dipinto di Marc Chagall, per poi farsi rapire dalla pittura di Pablo Picasso e così per tutto il percorso artistico in rassegna…

Marc Chagall, L'âne vert (L’asino verde), ca. 1936. Bildrecht, Wien, 2023. Photo © Heidi Horten Collection
Marc Chagall, L’âne vert (L’asino verde)

 

Tra i diversi dipinti dell’arte che si dispiega nella mostra è presentata anche l’opera di Chirsto e Jeanne-Claude, Pont Neuf, Wrapped, uno scatto fotografico che mostra l’opera d’arte ambientale del 1985 in cui gli artisti hanno “impacchettato” il parigino Pont Neuf.
Tornando ai maestri del primo Novecento, l’École di Paris è rappresentata attraverso opere di Chaïm Soutine, Moïse Kisling, Emmanuel Mané-Katz ed Elisabeth Ronget-Bohm. Come sottolinea la curatrice, si tratta di una mostra nella mostra: sono infatti esposti immagini e complementi d’arredo di Villa Dubeau ad Antibes (già appartenuta ad André Dubonnet della ricca famiglia di produttori dell’omonimo aperitivo) che rappresentano il gusto della collezionista. È stato riprodotto anche il bar bamboo per trasmettere l’atmosfera festiva della Costa Azzurra. Foto-documenti mostrano l’estetica charmant e lussuosa degli Anni Cinquanta, un’estetica molto stravagante che – suggerisce la curatrice – ricorda i film di James Bond.
Proseguendo nella visita troviamo un giovane Picasso appena arrivato a Parigi, con il ritratto Jeune fille espagnole devant la mer, in cui la giovane protagonista si staglia su un fondale blu, anticipando il successivo periodo blu dell’artista.

Il nucleo principale della collezione, come ricorda la curatrice, è composto dalla triade Picasso, Chagall e Klein. La produzione artistica sullo sfondo delle due guerre mondiali è un altro punto focale della mostra. L’occupazione tedesca di Parigi dal giugno 1940 rappresentò una cesura improvvisa. Molti lasciarono la città, gli artisti ebrei e “degenerati” come Marc Chagall e Fernand Léger fuggirono negli Stati Uniti.
La curatrice cita la poesia di Apollinaire Si je mourais là-bas che preannuncia il suo grave ferimento durante la Prima Guerra Mondiale e la successiva morte causata dall’influenza spagnola. Un’opera di Jean Fautrier, Tête d’Otage n. 3, rappresenta la resistenza politica di molti artisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un’opera dell’omonima serie che prende spunto dall’esperienza personale dell’artista, partigiano antinazista che, dalle finestre dell’ospedale psichiatrico dove si era rifugiato, osservava le atrocità commesse dai soldati tedeschi sui prigionieri.

 

Anche le opere di Picasso risentono di questo periodo. Dopo i tremendi anni della guerra, Picasso rappresenta la pace e la libertà ritrovate attraverso la colomba e inizia un nuovo capitolo della sua vita con Françoise Gilot a Vallauris, dove si dedica alla ceramica. “Si tratta di una nuova primavera”, spiega la curatrice, anche se una certa nostalgia per la giovinezza è rappresentata da opere, come nel caso del giovane moschettiere in mostra, che riflettono il passare del tempo, la perdita della virilità. La sua seconda moglie Jacqueline Roque è presente attraverso uno dei tantissimi ritratti realizzati dall’artista. Sono proiettate anche alcune scene del film diretto da Henri-Georges Clouzot, Il mistero di Picasso, ambientato nel suo atelier.
Yves Klein rappresenta un altro nucleo importante della collezione. Con il suo blu oltremare, che nel 1960 chiamò International Klein Blue, ha rivoluzionato la pittura, sviluppando il concetto di monocromo, in cui il colore puro è l’elemento determinante e dissolve i confini della pittura. Il primo rilievo in spugna, RE1 Relief Éponge 1, fa ora parte della Collezione Heidi Horten.

 

 

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