Due signore molto inglesi, tanto da non poter rinunciare al loro thè, sbarcano a Roma nel 1893. E’ dicembre e fa freddo. A Roma non ci sono sale da thè, e allora decidono di aprirne una. Prima su via Due Macelli, proprio vicino al Salone Margherita. Poi si avvicinano alla scalinata di Trinità dei Monti, tanto da farne quasi parte…
La tea room diventa il santuario del thè, le due signore si chiamano Anna Maria Babington e Isabel Cargill. D’altro canto cosa c’è di più bello che gustare vicino la scalinata più bella del mondo del buon thè?
Ora Babington’s, luogo amato da artisti e letterati, Vittorio Gassman era spesso nella sala, Elsa Morante proprio lì metteva giù i suoi appunti, Ava Gardner lo adorava, festeggia i suoi primi 125 anni, e la cerimonia in grande spolvero, si fa mercoledì prossimo, il 24 gennaio alla presenza dell’ambasciatore britannico Jill Morris nella sua residenza di Villa Wolkonsky, poco distante da San Giovanni.
Tra gli abituè della tea room c’erano anche Federico Fellini, Richard Burton e Liz Taylor, e Audrey Hepburn, che andava matta per la torta al cioccolato. Liza Minnelli e Robbie Williams preferirono uscire dalla porta secondaria per evitare l’assalto dei paparazzi. Ava Gardner amava prendere il thè in cucina. Molti vip lo frequentano sicuri del rispetto della privacy cui sono assolutamente votati gli attuali proprietari, la pronipote di Isabel Cargill Chiara Bedini e Rory Bruce.
Con l’occasione sarà presentato anche il libro che ne ripercuote la storia e il successo. Nel tempo anche i romani hanno imparato a fare uso della bevanda ambrata nel tintinnio di tazze di porcellana e posate d’argento.
Babington’s è ancora la sala da thè in cui si sottoscrivono contratti, si fanno affari, è diventato un posto molto apprezzato pure dalla stampa, i giornalisti si rifugiano spesso nei suoi locali per incontrare le fonti di informazione. Un luogo che fa molto chic. E anche un pò choc quando arriva il conto, almeno per chi non è abituato a pagare in sterline…