Tassi e … altri animali

Ci sarà un effetto elezioni sui tassi di interesse? Sembra che tutti abbiamo paura a chiederlo, ma il problema dell’instabilità, un ipotetico rialzo dello spread, e il livello di tenuta  per il sistema nonostante il Qe di Mario Draghi, è il vero spettro che si aggira sull’Europa.

Finalmente Pierre Moscovici ha manifestato qualche turbamento dell’Ue, e giù critiche dal mondo politico, come se la forte preoccupazione dell’Europa sul voto in Italia non dovesse essere palesata. Che ci sia preoccupazione per il nostro paese e il rischio politico derivante dall’esito delle elezioni non significa interferenza dell’Ue nella campagna elettorale. I nostri politici riescono a fare tutto da soli anche senza le “ingerenze”. Basti guardare alle dichiarazioni sulla “razza bianca”, e a quelle sullo sforamento del tetto del 3%, da politici che a volte non sanno ciò di cui parlano.

E anche se l’opinione dell’Ue non è quella di Moscovici, è indubbio che per una volta ancora  gli italiani potrebbero dimostrare di essere migliori dei politici che li rappresentano, e  aspirare ad un governo stabile, mentre si continuano a raccontare balle sui limiti di Maastricht e il tetto del 3%, senza considerare che il vero problema dell’Italia è l’enorme debito pubblico, e che l’elasticità della spesa non può essere per sempre, soprattutto se poi viene utilizzata non per riforme strutturali, ma per i Bonus. Ormai c’è un Bonus per tutti… Si tralasciano invece temi come la produttività, il fisco equo, la redistribuzione del reddito, che servirebbero almeno a fare meno poveri. Altra balla insormontabile quella della flat-tax, che serve ai ricchi per pagare ancora di meno, e portare più soldi nei paradisi fiscali, che tralascia il fatto che la fiscalità deve essere misurata sul reddito prodotto. Lo dice anche la Costituzione, mi sembra…

 

A Francoforte il ritorno dei “falchi” tedeschi e olandesi capitanati dal presidente della Bundesbank Jens Weidmann, che sembrano aver rialzato la testa, in realtà non fa paura al presidente della Bce, come ha già più volte dimostrato. Draghi va per la sua strada, aiuta la crescita, e l’Italia, così come tutti gli altri paesi in difficoltà  che beneficiano del costo del denaro particolarmente basso, perchè si pagano bassi interessi sul debito pubblico. E’ tutto questo che aiuta la crescita, in un ciclo economico finalmente benevolo. Il problema è che ci si aspetta l’inversione di tendenza, che può avvenire all’improvviso, basta poco, a volte basta niente, con The Donald alla Casa Bianca potrebbe avvenire da un momento all’altro. Anche il Papa lo teme. E lo ha detto a chiare lettere.

Draghi ha già assicurato che le misure straordinarie proseguiranno. Ma intanto mentre le agenzie di rating come Standard & Poor’s dopo tanto tempo sembrano essere tornate benevole nei confronti del nostro paese, nel sottolineare il lavoro fatto per la crescita dell’economia, sul fronte della politica si gioca con il fuoco, e come si sa ci si può far molto male.

Lo scenario mostra le forze politiche che avevano portato l’Italia sull’orlo del baratro, nuovamente imbellettati e pimpanti rilasciare dichiarazioni sulla loro capacità di governare, mentre i movimentisti-populisti continuano ad agitarsi affermando di qua e di là di “essere pronti”, mettendo in circolo, si badi bene, sempre e solo una sola faccia, sempre e solo una sola voce, che a guardar bene ha veramente sempre la stessa espressione… Sull’altro fronte, i fuoriusciti progressisti sfogliano la margherita e spiegano: con questo l’accordo lo facciamo, con questo non lo facciamo, anzi no decideremo dopo se lo facciamo, e addirittura si assiste alla nascita di nuovi partitelli pronti far credere di essere “indispensabili” a governare al momento opportuno.

Intanto ci hanno regalato un’Italia in cui i pensionati vanno in Portogallo o alle Canarie, perfino in Bulgaria, a sbarcare il lunario, e con i soldi che risparmiano riescono a far studiare i nipoti. Proprio quei nipoti che quando avranno finito di studiare e saranno magari anche laureati decideranno di andare a Londra a fare i camerieri, per guadagnare 1500,00 euro, che qui in Italia fa due laureati al call center, un praticante giornalista, più un precario, due commesse, non in tutte le aree del Belpaese, a volte anche tre. Che dire poi del fatto che si mandano all’estero i cervelli, perchè in Italia non c’è posto dove possano lavorare e si importi invece mano d’opera non specializzata, pronta a fare tutto?

Con il si salvi chi può non si governa l’Italia. E quel povero Gori non desiderato da Liberi e Uguali! Ma che male avrà mai fatto? Solo perchè è uno dei massimi esperti di comunicazione che abbiamo? Perchè è saltato sul carro di Renzi ed è diventato sindaco di Bergamo? Perchè sua moglie e sua cognata lavorano in  Rai?

No, decisamente questo non è un paese per giovani…

 

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