PHOTO/ LINDO FERRETTI I CCCP E UNA MOSTRA A REGGIO EMILIA CHE NE RACCONTA LO STILE E LA MUSICA

LA BAND CHE HA SCOSSO LA SCENA MUSICALE ITALIANA NEGLI ANNI OTTANTA È PROTAGONISTA DI UN’ESPOSIZIONE CHE NE RACCONTA LA STORIA E LA MUSICA. TUTTO IN PERFETTO STILE CCCP

“Chi c’è c’è, chi non c’è non c’è”: indimenticabile ritornello di una canzane indimenticabile con la voce bassa e nitida di Lindo Ferretti, prima della sua lunga pausa dalla musica, prima forse della sua evoluzione personale.

Nato e cresciuto a Cerreto Alpi opo aver terminato gli studi regolarmente e aver lavorato per cinque anni come operatore psichiatrico, decide di abbandonare l”Italia, incontra incontra Massimo Zamboni con il quale nel 1982 fonda i CCCP ampiamente considerati uno dei più importanti gruppi italiani degli anni ottanta  Scioltisi nel 1990 nel 1992 sempre con Massimo Zamboni e altri due musicisti fuoriusciti dai primi Litfiba fonda invece il CSI.

Adesso, nella restaurata Sala della Musica di Palazzo Masdoni a Reggio Emilia, attorno a un tavolo ligneo ottagonale, si sono seduti Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur. La formazione dei CCCP è al completo e nulla è lasciato al caso. Palazzo Masdoni dal 1954 fu sede del PCI, e questo grande tavolo era quello della segreteria della Federazione di partito. Realizzato per la sala del Direttorio del partito nazionale fascista, divenne “bottino di guerra” nelle giornate di Liberazione, quando i partigiani occuparono lo spazio in Corso Cairoli e fu stabilita la sede del PCI. Seduti a questo tavolo, tra tutti, Togliatti e Berlinguer presero le decisioni più importanti. La traccia lasciata da uno dei gruppi musicali più influenti degli anni ’80 è indissolubilmente legata alla storia, alla politica e ai suoi rovesciamenti, ai luoghi e alla genti di questa terra.
I CCCP erano “carne” di questa città, di Reggio Emilia. E nel loro vagare “da Reggio a Parma, da Parma a Reggio, a Modena a Carpi, a Carpi al Tuwat” si sono trascinati dietro l’amore e il tedio padano. Questi luoghi di provincia sono luoghi dell’anima, dove restano e vivono. Come saranno per sempre nelle canzoni dei CCCP, nelle fotografie di Luigi Ghirri, nei romanzi di Pier Vittorio Tondelli. A quarant’anni dal loro primo EP Ortodossia, i CCCP sono di nuovo qui, come “risvegliati da cellule dormienti”, seduti allo storico tavolo ottagonale per presentare la mostra dal titolo Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984-2024, in programma dal 12 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia.

Luigi Ghirri, Villa Pirondini, 1990 ©️ Eredi di Luigi Ghirri
Luigi Ghirri, Villa Pirondini, 1990 ©️ Eredi di Luigi Ghirri

Ed è stata proprio conferenza di presentazione del progetto ad aprirsi con il video di Noia, atmosfera padana schiacciata da una coltre bianco-grigia, sul palco (parafrasando Ferretti) un grattugiatore di corde di chitarra, un cantante che non sa cantare, un corpo maschile che si denuda e un corpo femminile che si veste per il piacere di se stesso. I CCCP erano un gruppo di “teatro primitivo”, portando in scena uno spettacolo con il pretesto del punk filosovietico. Personaggi estremi, insieme salvi: davano vita a performance tra il rigore dell’estetica totalitaria sovietica e scosse di moderna elettricità, visioni offuscate e improvvisamente limpide. Adesso di fronte a tutto questo, occhi e orecchie spalancati e curiosi di afferrare un mondo denso e vivo che oggi non lo è più, ma che riecheggia in queste performance dirompenti. Sempre profondamente legati alla realtà, mai ridicoli, ognuno con le proprie storie, i CCCP non stanno lavorando a una mostra nostalgica e commemorativa.

Felicitazioni! CCCP, Fedeli alla Linea 1984 2024. Conferenza stampa. Photo: Michele Lapini
Felicitazioni! CCCP, Fedeli alla Linea 1984 2024. Conferenza stampa. Photo: Michele Lapini

Come una performance artistica, la mostra non avrà nulla di scontato. Reggiani di nascita, concepiti a Berlino, rinati al mondo nell’Emilia Paranoica degli anni ’80, caduti assieme al Muro alla fine di quel decennio, i CCCP faranno rivivere la storia attraversoun archivio di suoni, immagini, testi, abiti, oggetti, scenografie ed esperienze. Da Reggio Emilia, a Berlino, all’Europa delle frontiere, a Beirut, al mondo arabo, all’URSS, alla Cina, a Hong Kong, alla Mongolia, a Kabul, alla Palestina, a Israele, a Leningrado. Dai Chiostri di San Pietro lo spazio si dilaterà in un unico impero mentale illimitato. Sono già aperte le prevendite del biglietto early bird, e acquistabile in pre-order il catalogo. Sabato 21 ottobre invece stanno tramando un evento: il Gran Gala Punkettone al Teatro Municipale Valli, celebranti Daria Bignardi e Andrea Scanzi, Fabio Cherstich Gran Maestro di cerimonia, regista d’Opera: “oltre il rumore dell’intrattenimento un silenzio assordante, barlumi di infinito”. Biglietti già disponibili.

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