WINE/ VALDARNO DI SOPRA DAY: OTTIMO ESORDIO PER LA PRIMA EDIZIONE ALL’ANFITEATRO DEL BORRO A SAN GIUSTINO VALDARNO PER LA DOC TOSCANA

Ottimo esordio per la prima edizione del Valdarno di Sopra Day organizzata dal Consorzio di tutela nell’Anfiteatro del Borro a San Giustino Valdarno vicino Arezzo. Una giornata di approfondimenti sulla denominazione che ha visto la partecipazione di esperti del mondo del vino, esponenti istituzionali e rappresentanti del mondo dell’informazione di settore.

 

Sono stati 42 i giornalisti di settore presenti, suddivisi tra guide internazionali e nazionali, tra cui Monica Larner italian editor di Wine Advocate Robert Parker, Marco Sabellico curatore nazionale del Gambero Rosso, Mario Busso direttore di Vinibuoni d’Italia Touring Club, Jeffrey Porter di The Wine Enthusiast e Gilles Durand -Daguin per Bettane & Desseauve France. Rappresentative anche le presenze delle testate giornalistiche specializzate, online e non solo, a partire da WineNews, Wine Meridian, Wine Surf, Internet Gourmet, Intravino, Wining, I Grandi Vini, Corriere Vinicolo e molte altre.  Attenzione importante condivisa dagli enologi presenti, a partire da Carlo Ferrini, consulente e anche produttore tra i più affermati d’Italia, Stefano Chioccioli e Maurizio Alongi, oltre che dall’agronomo e produttore Ruggero Mazzilli e da Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, presente in collegamento video.

Un futuro che è qui, questo il messaggio della prima edizione del Valdarno di Sopra Day, l’evento organizzato dal Consorzio di Tutela Valdarno di Sopra Doc.

Un messaggio importante, insieme monito ma soprattutto stimolo, come ribadisce Luca Sanjust Presidente del Consorzio, “perchè il domani della Denominazione e del territorio non può che essere il frutto delle scelte che tutti noi facciamo oggi qui, per questo abbiamo pensato ad un evento nuovo che raccontasse la nostra realtà e le nostre idee, permettendoci al contempo di metterle in rete e confrontarci a più livelli, in modo aperto e condiviso”.

Evento che si comporrà di due fasi, quella della mattina di martedì 16 maggio a partire dalle 9.30, all’interno dell’anfiteatro del Borro a San Giustino Valdarno, e quella del pomeriggio che dalle 15.00 alle 18.00 vedrà i soci del Consorzio proporre i propri vini nel Cortile del Prete del Borgo medievale del Borro.

Una prima edizione con grandi premesse, vista l’adesione di oltre 150 ospiti tra istituzioni locali, regionali e anche nazionali, noti giornalisti di settore, consulenti enologi e agronomi di fama, rappresentanti degli altri consorzi toscani e produttori.
Adesione che testimonia l’interesse suscitato dal programma, pensato e elaborato mettendo in evidenza quattro temi, considerati veri e propri cantieri di lavoro comune dal Consorzio e dall’intero distretto del Valdarno di Sopra: Territorio, Clima, Vigna e Biologico.

Argomenti complessi, riguardanti sia la crescita qualitativa e l’identità produttiva dei vini che la loro riconoscibilità territoriale e valorizzazione, soprattutto in ambito internazionale, che saranno affrontati insieme a enologi di grande esperienza e prestigio tra i quali Riccardo Cotarella presidente di Assoenologi, Carlo Ferrini, Stefano Chioccioli, Federico Staderini e Maurizio Alongi, a Monica Larner Wine Reviewer per l’Italia di Wine Advocate e a Barbara Nappini Presidente di Slow Food Italia. Il contributo di Paolo Sottocorona, metereologo de La7 aprirà il focus sui cambiamenti climatici, seguito dall’intervento della prof.ssa De Lorenzis dell’Università di Milano, esperta degli studi più recenti sulla resistenza delle viti. Ma tema centrale della mattinata di confronto sarà certamente quello della certificazione biologica, comune a tutti i soci del Consorzio, che si intende valorizzare, consentendone l’inserimento all’interno del disciplinare di produzione e per questo oggetto di uno specifico confronto al MASAF.

Obiettivo che vede fare fronte comune Consorzio, Distretto Rurale (presto Distretto Bio) e amministrazioni locali e regionali, nel ritenerlo di stimolo per la crescita della produzione vitivinicola di qualità, della quota di terreni agricoli dedicati e quindi del rispetto della salute e dell’ambiente, tutti aspetti presenti e auspicati nel Piano d’azione UE inserito nel contesto del Green Deal europeo. Di rilievo a riguardo, saranno il contributo del vicepresidente della commissione agricoltura EU Paolo De Castro e la partecipazione della Vice Presidente di Regione Toscana e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi.

 

 

Densa di contenuti e spunti la mattinata, incentrata su quattro temi strettamente connessi tra loro: territorio, clima, vigna e biologico. Argomenti che hanno visto lo svilupparsi di riflessioni comuni tra le diverse anime produttive, tecniche, comunicative e istituzionali intervenute. A partire da quella sull’importanza del territorio come fattore di identità dei vini e quindi della loro riconoscibilità soprattutto sul mercato internazionale, come sottolineato da Monica Larner “Sono ormai sette anni che pubblico i vini del Valdarno di Sopra a parte, e questo mi consente di parlare della vostra voglia di cambiare, oltre che rispondere a consumatori che vogliono guardare sempre più al dettaglio, ai piccoli territori. Emerge un’anima contemporanea in questi vini, sono vini che il consumatore vuole, sono diversi e a me piace parlare di territorio più che di vitigno, parlare di un territorio più fluido, capace di evolvere e adattarsi ai tempi.” Riflessione condivisa anche da Carlo Ferrini “Questo è un territorio sottovalutato, ed è un bene che oggi dopo il successo di alcune singole aziende, si stia iniziando a parlarne nella sua interezza e specificità”.

Il contributo video inviato da Paolo Sottocorona, noto meteorologo de La7, ha aperto poi la discussione sul cambiamento climatico con un monito chiaro “In tema di emissioni di Co2 abbiamo fatto in 100 anni quello che prima avveniva in 10.000, dobbiamo intervenire subito perché per tornare indietro, come necessario, ci vuole tempo”. Cambiamenti che possono e devono essere gestiti attraverso il supporto della ricerca scientifica, come auspicato dagli enologi presenti e poi approfondito in modo interessante da Gabriella De Lorenzis, ricercatrice dell’Università di Milano e collaboratrice del Professor Attilio Scienza “Per gestire il cambiamento climatico in viticoltura servono strumenti a breve e medio termine, nel primo caso lavoriamo su miglioramento genetico, portainnesti e nuove varietà. Ma a breve termine possiamo lavorare con molecole naturali che sintetizziamo in laboratorio, le molecole Dsrna, ovvero Rna con doppio filamento, naturali perché la pianta le produce già, e che inibiscono, spengono, alcune funzioni che la pianta ha durante il suo ciclo vitale, funzioni che altrimenti le impedirebbero di essere resiliente o andare oltre gli stress che può subire”.

Il tema della valorizzazione ha quindi toccato la scelta del Consorzio Valdarno di Sopra Doc di non introdurre in disciplinare sottozone come Menzioni o Unità Geografiche Aggiuntive (MGA e UGA), ma di scegliere la via dell’indicazione “Vigna” in etichetta, ovvero l’inserimento delle migliori vigne aziendali, studiandone clima, esposizione e qualità delle uve. Percorso approvato da Stefano Chioccioli, noto enologo autore di numerosi vini di successo, e Jeffrey Porter, responsabile per l’Italia della rivista Usa “Wine Enthusiast”, insieme alla collega Danielle Callegari, che ha affermato “Il consumatore sta cambiando, ed è diverso da Usa ad Asia per esempio, ma la voglia di conoscere da quale vigna viene quella bottiglia, soprattutto per i consumatori più evoluti e che cercano vini di alto valore, sta diventando sempre più importante”.

Barbara Nappini Presidentessa di Slow Food Italia, ha poi evidenziato la sintonia con il Consorzio circa “La lotta contro la banalizzazione del cibo e del vino, nel segno della sostenibilità e del legame con il territorio, all’insegna del Buono, Pulito e Giusto, ed il vino che nella narrazione di certi valori è più avanti di tutti gli altri settori, è fondamentale per raccontare e disegnare un futuro agricolo migliore, che è necessario”.

 

Riflessioni che sono state ponte verso il tema clou dell’evento, il Biologico e il suo inserimento in disciplinare, aperto dall’intervento di Nicoletta Dicova, “Ambassador” in Italia della DO Cava, il consorzio spagnolo che ha inserito il biologico in disciplinare come obbligatorio per la fascia più alta della sua produzione. Un traguardo strategico anche per il Valdarno di Sopra Doc, condiviso pienamente dalla Vicepresidente e assessore all’Agricoltura di Regione Toscana Stefania Saccardi, che ha evidenziato l’importanza di una visione  biologica comune del territorio e della denominazione e portato il pieno  sostegno dell’amministrazione regionale,  dalla presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini e dall’on. Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura UE collegato in video. Un obiettivo senz’altro complesso, oggetto di una interlocuzione in atto con il Ministero dell’Agricoltura, rappresentato per l’occasione dalla Dott.ssa Roberta Cafiero, che ha sottolineato come a livello normativo la strada non sia facile “Non perché non sia un’idea virtuosa che condividiamo, ma perché la Denominazione di Origine è una denominazione di prodotto, mentre quella del biologico è una certificazione di metodo e metterle entrambe come condizioni obbligatorie non è normativamente semplice”, lasciando però una porta aperta al confronto costruttivo sul tema.

 

 

E proprio per sottolineare la convinzione collettiva circa la questione, Luca Sanjust presidente del Consorzio ed Ettore Ciancico direttore della denominazione, entrambi conduttori della mattinata, hanno presentato in anteprima il logo della nuova associazione “Produttori VigneBio Valdarno”, che riunisce tutti i produttori aderenti che oggi producono da vigneti già in regime biologico. “Uno strumento di ulteriore rafforzamento per il nostro messaggio – ha affermato Sanjust – che siamo convinti ci aiuterà ad inserire il biologico in disciplinare, come desiderato e richiesto da tutti i viticoltori, soci ed erga omnes”.

La mattinata si è quindi conclusa con il collegamento di Sandro Sangiorgi, fondatore di Porthos e tra i più noti e accreditati formatori del mondo del vino, sui risultati delle degustazioni condotte dal suo gruppo di lavoro sul Sangiovese e con la degustazione “ Otto Produttori, nove vini e due belle annate” dedicata a 2016 e 2019 in Valdarno di Sopra, condotta da Jeffrey Porter, che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di presenti, serviti ai tavoli dai sommellier della delegazione AIS di Arezzo.

Nel pomeriggio 15 produttori soci della denominazione, hanno poi esposto la loro produzione con banchi di assaggi aperti anche al trade e agli operatori di settore.

 

Clicca sotto per chiudere la ricerca