VINITALY/ MANTOVANI, ITALIA SUPERPOTENZA ENOLOGICA

“L’Italia è una superpotenza enologica, ma il nuovo record commerciale, con un incremento sul 2016 del 6,2% per un controvalore di 5,9 miliardi di euro, non rende ancora giustizia alla grande qualità delle nostre produzioni. Ci sono segnali contraddittori: in valore; in quantità; nelle tipologie di vino. Sia sui mercati tradizionali di sbocco, dove permane una concentrazione su tre aree specifiche – USA, Germania e Regno Unito – sia su quelle, per così dire, emergenti, dove non riusciamo ad ottenere quote e valori che invece sarebbero alla nostra portata”.
Lo ha detto il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, nel corso della presentazione di Vinitaly 2018 che si svolge a Verona dal 15 al 18 aprile. Vinitaly è la piattaforma di sistema per la crescita internazionale del vino italiano, assieme ovviamente agli altri player istituzionali. Tra questi, ICE Agenzia, rappresentata oggi dal suo Presidente Michele Scannavini, con cui lavoriamo assiduamente per costruire la “casa comune” del vino italiano nel mondo. Dopo 10 anni di crescita ininterrotta e straordinaria, oggi siamo di fronte a una grande riflessione di sistema che dà l’opportunità di riprogettare la promozione per aumentare sempre di più il valore del nostro export vinicolo.
 
Parlando degli USA, che per noi valgono oltre 1,6 miliardi di euro l’anno, saranno – ha affermato ancora Mantovani – il focus
dell’inaugurazione di Vinitaly, il 15 di aprile, anche con una survey dedicata. USA che attraverso OperaWine hanno dal 2012 una attenzione particolare da parte di Vinitaly, essendo l’unico evento in Europa promosso da WineSpecator e tale resterà per il futuro. Il 64% dei consumi è concentrato in soli 5 Stati, mentre gran parte della nazione presenta consumi ancora molto bassi, sotto i 10 milioni di euro. Ci sono poi Stati come la Pennsylvania, il North Carolina e il Colorado nella fascia intermedia dei consumi ma osservati speciali – anche allo scorso Wine2wine – perché da noi ritenuti a a maggior potenziale di crescita”.

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