FOTOGRAFIA/ ROBERT CAPA FOTOGRAFO DI GUERRA MA ANCHE DI INGRID BERGMAN ALFRED HITCHCOK UNA MOSTRA AD ABANO TERME

 

“Se non hai fatto una buona fotografia, vuol dire che non ti sei avvicinato a sufficienza»: Robert Capa era solito ripetere questo mantra anche mentre scattava le sue stesse foto che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, come quelle dello sbarco in Normandia, della guerra civile spagnola, dell’invasione della Cina da parte del Giappone, della guerra d’Indocina.

Ma Robert Capa non è stato solo un fotografo di guerra (anzi, il miglior fotografo di guerra mai esistito secondo molti), ma un uomo curioso, sempre e di tutto, che ha fotografato anche star del cinema e registi. Ora, una mostra ad Abano Terme ce lo restituisce in tutta la sua interezza espressiva mettendo in luce, attraverso le immagini di personaggi legati alla cultura e al mondo del cinema, la sua visione complessiva della fotografia.

Quando si parla di Robert Capa (pseudonimo di Endre Ernő Friedmann; Budapest, 1913 – Tay Ninh, 1954), si pensa subito ai suoi reportage di guerra (come quella civile spagnola, la seconda Guerra Mondiale, il conflitto arabo-israeliano); eppure il celeberrimo fotografo e fondatore – insieme a Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert – dell’agenzia Magnum ha immortalato, nei suoi scatti, anche personaggi del mondo della cultura, come Picasso, Hemingway e Matisse. Ed è a questa produzione “altra” che è dedicata la mostra in corso fino al prossimo 5 giugno alla Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme (Padova), dal titolo Robert Capa. Fotografie oltre la guerra, un excursus di oltre 100 immagini che racconta il lavoro di Capa fuori dai campi di battaglia.

 

Parte della mostra è dedicata al rapporto tra Capa e il mondo del cinema: nel 1945 a Parigi il fotografo conosce Ingrid Bergman e tra i due nascerà una storia d’amore. L’attrice svedese introdurrà Capa sul set di Notorius – L’amante perduta diretto da Alfred Hitchcok, e in quello di Arco di Trionfo di Lewis Milestone. Il fotografo inoltre partecipa nel 1946 come comparsa nel film Tentazione di Irving Pichel. In quegli anni, esattamente tra il 1947 e il 1953, realizza servizi per giornali e riviste sui set di diversi film, tra cui Riso amaro (1949) di Giuseppe De Santis, La carrozza d’oro (1952) di Jean Renoir, Moulin Rouge (1952) e Il tesoro dell’Africa (1953) entrambi diretti da John Huston. Sul set di quest’ultimo film, conosce Humphrey Bogart: un’amicizia che gli consentirà di fotografare sul set de La contessa scalza (1954) di Joseph L. Mankiewicz. L’unico film attribuibile a Capa è il breve documentario The Journey (1951), girato in Israele tra l’ottobre e il novembre 1950 per raccogliere fondi a favore dell’organizzazione ebreoamericana United Jewish Appeal.

 

“Non vi è dubbio che l’esperienza bellica sia stata al centro dell’attività di fotografo di Robert Capa”, spiega il curatore della mostra Marco Minuz. “La guerra civile spagnola, la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone, la seconda guerra mondiale e quella francese in Indocina (1954), durante il quale morì, ucciso da una mina antiuomo, a soli 40 anni. Acquisendo, in queste azioni, una fama che gli permise di pubblicare nelle più importanti riviste internazionali, fra le quali Life e Picture Post, con quello stile di fotografare potente e toccante allo stesso tempo, senza alcuna retorica e con un’urgenza tale da spingersi a scattare a pochi metri dai campi di battaglia, fin dentro il cuore dei conflitti; celebre, in tal senso, la sua dichiarazione: ‘se non hai fatto una buona fotografia, vuol dire che non ti sei avvicinato a sufficienza alla realtà’. Queste sue fotografie sono ormai patrimonio della cultura iconografica del secolo scorso”.

 

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