PHOTO/ ALDO FALLAI E LO STILE DI GIORGIO ARMANI UN SODALIZIO CREATIVO CHE DURA DAL 1977 UNA MOSTRA A MILANO

Aldo Fallai e Giorgio Armani, un sodalizio creativo che è durato nel tempo. Ora Armani Silos propone una nuova mostra che unisce strettamente arte e universo della moda, che possiede almeno tre letture possibili. La prima è quella della fotografia, il maestro che ha accompagnato lo stilista in molte delle sue campagne, dagli anni Settanta a oggi. La seconda è la lettura di quasi cinquant’anni di storia di Giorgio Armani: uno dei più importanti stilisti del mondo, che fra qualche mese compirà novant’anni; si conclude con un affascinante spaccato della società italiana.
La rassegna, a cura di Giorgio Armani, Rosanna Armani, Leo Dell’Orco, si snoda lungo due piani dello spazio progettato da Tadao Ando, con i suoi silenzi e le sue luci perfette per la lettura della fotografia.

Nel corso degli anni lo stilista si è servito di numerosi fotografi, ma quella con Fallai è stata un lavoro totale. L’incontro tra i due è avvenuto a metà dei Settanta. Armani, quarantenne, è solo in pectore il grande solista che sarebbe diventato di lì a poco; Fallai, nato nel 1943 a Firenze, è un trentenne, grafico, con un occhio particolare per la fotografia. Il dialogo tra i due è immediato. In quel periodo Armani stava dando vita a un nuovo linguaggio della moda perfettamente sintonizzato con i cambiamenti sociali in corso. La donna cominciava a essere autonoma, abbandonava il suo ruolo di eterna spalla dell’uomo per divenire protagonista. Lo stilista la veste con abiti eleganti, funzionali, raffinati, che ne avrebbero segnato il modo di essere.
L’uomo Armani, dal canto suo, esce dalla noia del completo grigio e dello spezzato, per cominciare a prendere consapevolezza della propria figura.
Fallai racconta tutto questo. Le sue non sono semplici documentazioni, quanto piuttosto vere e proprie interpretazioni, in cui la visione storico-fotografica e cinematografica giocano un ruolo vincente.

Dalla collaborazione tra i due creativi, nascono immagini che ci rimandano a frammenti di storie, in cui la bellezza e la moda sono i protagonisti. La mostra illustra bene il loro lavoro in sinergia. Il fotografo con l’aiuto di Armani stesso riesce a sottolineare il ruolo dell’abito, sottile complemento dell’essere, rispecchiando l’idea dello stilista che eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.
Lavorare con Aldo mi ha permesso, fin da subito, di trasformare in immagini reali la fantasia che avevo in mente”. A Giorgio, fa eco Aldo: “Le produzioni erano sempre agili, snelle: si otteneva il risultato con pochi mezzi e senza effetti speciali. Questo, penso, ha fatto breccia nel pubblico”.
In mostra le foto di ampio formato, stampate su carta cotone, offrono la possibilità di immergersi nell’universo di eleganza firmata dal grande stilista italiano.

 

 

 

 

 

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