MOVIE/ UN “PASSANGER” PER TUTANKHAMON: LE VOCI DI IGGY POP E MANUEL AGNELLI PER IL FARAONE IN UN DOCUMENTARIO

Il centenario dell’anniversario della scoperta della tomba di Tutankhamon alle porte, ora un documentario ne ripropone i fasti utilizzando come voce narrante quella di due rockstar d’ecceziona: Iggy Pop e Manuel Agnelli.

 

Iggy Pop ph Alex Const, fonte Wikimedia

La leggenda della “Maledizione di Tutankhamon”, secondo la quale sarebbero morti tutti i partecipanti alla spedizione archeologica in Egitto organizzata per ritrovarne la sepoltura, ha catturato l’immaginazione di tutto il mondo, quando la tomba del Faraone è stata scoperta quasi 100 anni fa a Luxor, nella Valle dei Re. Ora un documentario, prodotto in Italia da Laboratoriorosso Srl del fotografo di antichità Sandro Vannini in collaborazione con Nexo Digital di Franco di Sarro, ne ripropone i fasti utilizzando come voce narrante quella insospettabile di due musicisti del calibro di Iggy Pop, per la versione internazionale, e di Manuel Agnelli per quella italiana.

“Cercavamo qualcuno che potesse dare un appeal diverso alla narrazione del film“, ha spiegato Rosella Gioffré di Nexus Digital. “E abbiamo pensato a Pop: lui ha accettato“. “Quando abbiamo sentito la sua voce per la prima volta abbiamo detto: questa è la voce“, è intervenuto Vannini dall’Egitto, dove attualmente lavora. “Questo è ciò di cui abbiamo bisogno per questo film. La voce di Iggy Pop è semplicemente incredibile. Quando ha letto la storia e si è reso conto di cosa stava per narrare, ha subito avuto voglia di lavorare con noi”. Accanto all’”Iguana” – l’iconica rockstar statunitense leader degli Stooges – Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, al quale era già stata affidata in passato la voce dell’io interiore di Caravaggio, in un’altra produzione Nexo.

 

 

In occasione dell’approssimarsi del centenario della scoperta della tomba dell’antico Faraone egizio, Tutankhamon. The Last Exhibition – questo il titolo del documentario – vuole offrire agli spettatori una duplice possibilità: quella di incontrare, per la prima volta in assoluto, il Faraone e rivivere quei momenti unici sul grande schermo, attraverso la ricostruzione della storia del ritrovamento della sepoltura nel 1922 ad opera dell’esploratore britannico Howard Carter e del finanziere Lord Carnarvon. E poi di raccontare la costruzione della mostra itinerante King Tut: Treasures of The Golden Pharaoh, partita da Los Angeles nel 2019 e interrotta causa Covid, seguendo in esclusiva come 150 oggetti tra i suoi tesori, siano stati spostati per entrare a far parte della più grande esposizione mai dedicata al Faraone fuori dall’Egitto.

In realtà, anche il documentario è stato colpito dalla pandemia. Inizialmente doveva uscire nel 2020, ma alla fine il Covid ha bloccato tutto. “Siamo più che felici perché stiamo per celebrare il centenario della scoperta“, ha detto Gioffré. Il documentario sarà distribuito da Nexo in Italia ed è stato venduto a distributori in Spagna, Nuova Zelanda, Australia ed è in trattativa per l’arrivo negli Stati Uniti e Giappone.

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