PHOTO/ STEVE MAcCURRY E IL CIBO A VIESTE UNA MOSTRA FOTOGRAFICA

Steve McCurry – Cibo  (Il fotografo dell’umanità)

Steve McCurry ha firmato (e scattato) alcune tra le foto più iconiche del nostro tempo. Tre anni fa, la sua mostra da tutto esaurito al botteghino – sul tema che gli è tanto caro del ritratto di donna (l’Afghan girl, Sharbat Gula, fotografata in un campo profughi in Pakistan nel 1984, pubblicata da  National Geographic, è indubbiamente la foto che gli ha dato la notorietà) – era arrivata anche a Forlì, nelle sale dei Musei di San Domenico. Ora sbarca a Vieste e  a settembre il fotografo tornerà nella cittadina emiliana con una nuova personale dedicata al Cibo, presentata in prima mondiale proprio nel complesso museale di piazza Guido da Montefeltro.

 

Steve McCurry – Cibo

Weligama, Sri Lanka, 1995 © Steve McCurry

 

 

 

Vieste accoglie un ulteriore evento culturale straordinario: la mostra fotografica “Steve McCurry – Cibo“, che dal 24 maggio al 28 settembre 2025 trasformerà il Museo Civico Archeologico (Piazzetta Cappuccini – lungomare Vespucci) in un contenitore di emozioni, colori e umanità.imbolo di memoria, cultura, resilienza, il cibo ha da sempre ricoperto un significato profondo nell’esistenza dell’uomo.
Mentre le culture occidentali ne fanno il centro di una narrazione che intreccia arte, competizione, spettacolo, la fotografia di Steve McCurry si colloca in controtendenza, restituendo al cibo la sua accezione più autentica e universale.
Dal 24 maggio al 28 settembre la mostra fotografica “Steve McCurry – Cibo” trasformerà il Museo Civico Archeologico di Vieste in un caleidoscopio di umanità a colori.
Settanta immagini, selezionate dal fotografo statunitense e da Biba Giacchetti, sua storica collaboratrice e curatrice della mostra in collaborazione con Peter Bottazzi, Orion57 e Giuseppe Benvenuto per il Comune di Vieste, saranno i filo conduttore di un viaggio che restituisce il cibo nella sua accezione primaria, quella che fonda e rinnova i rapporti tra gli esseri umani, intorno a un piatto, seduti a terra in strada.

 

CAPTION: Street Vendor. Chandni Chowk, Old Delhi, India, 1983.

 

Da sempre sensibile alle storie dei fragili, dai bambini vittime dei conflitti agli emarginati, agli animali, la fotografia umanista di McCurry incrocia il tema del cibo ritraendo il pane come elemento essenziale, insinuandosi tra i mercati come luoghi di energia e bellezza, immortalando i pasti consumati intorno al focolare, momenti di conforto, legame, dignità.

 

 

Il cibo come simbolo, memoria, legame. Il cibo come sopravvivenza, identità, condivisione. In un tempo in cui le culture occidentali pongono il cibo al centro di una narrazione che ne fa oggetto di spettacolo, arte, passione e competizione, la fotografia di Steve McCurry si colloca in controtendenza, restituendo al cibo la sua accezione più autentica e universale.

Steve McCurry – Cibo” è una mostra fotografica che raccoglie una selezione di 70 immagini, scelte personalmente dal fotografo e da Biba Giacchetti, sua storica collaboratrice e curatrice della mostra in collaborazione con Peter Bottazzi, Orion57 e Giuseppe Benvenuto per il Comune di Vieste.
Il percorso espositivo propone una riflessione visiva sul significato profondo del cibo nella vita dell’uomo: non come lusso o vezzo estetico, ma come simbolo di vita, di cultura e di resilienza.

Ricorda Biba Giacchetti: “In luoghi torturati da guerre o da calamità naturali o più semplicemente da una natura impervia, il cibo ha un valore profondo che sconfina nel sentimento, lenisce paure e accomuna gli esseri umani. Nelle immagini di Steve ritroviamo infine l’antica dolcezza del focolare domestico, tanto consolatoria in situazioni estreme.
Ecco dunque una mostra che racconta il cibo nella sua accezione primaria, quella che fonda e rinnova i rapporti tra gli esseri umani, i luoghi poveri dove ritrovarsi felici intorno a un piatto, seduti a terra in mezzo alla strada, magari rotti dalla stanchezza o dimentichi delle difficoltà. Cibo come vita, socializzazione e affetto familiare.”

 

 

 

La fotografia umanista di McCurry, da sempre attenta alle storie delle persone più fragili – i bambini, i civili colpiti dalla guerra, gli emarginati, perfino gli animali – incrocia il tema del cibo in modo delicato ma potente. Lo fa ritraendo il pane come elemento essenziale, i mercati come luoghi di energia e bellezza, i pasti consumati a terra o intorno al focolare come momenti di conforto, legame e dignità. Attraverso i suoi scatti, McCurry ci accompagna in luoghi devastati da conflitti e calamità, dove il cibo assume un valore quasi sacro.
Ma ci mostra anche la gioia semplice di un pasto condiviso, il sorriso di un bambino con un frutto in mano, la vitalità dei mercati, l’ingegno umano che trasforma ciò che la terra offre in nutrimento e bellezza. Una mostra che parla di cibo, sì – ma per parlare, in realtà, della vita.

La grande inaugurazioneè stata mpreziosita dalla presenza d’eccezione di Luca Argentero, celebre attore amatissimo dal pubblico italiano e fortemente impegnato nel sociale attraverso la sua iniziativa “1 Caffè Onlus”, con cui sostiene quotidianamente piccole associazioni non profit in tutto il Paese.

La presenza di questa straordinaria mostra fotografica rappresenta un’occasione preziosa per Vieste, che continua a investire nella cultura come strumento fondamentale di crescita sociale e attrattiva turistica” – il commento del Sindaco Giuseppe Nobiletti.
Graziamaria Starace, Assessora al Turismo e Cultura del Comune di Vieste, sottolinea l’importanza dell’evento: “Il cibo è vita, è memoria, è il linguaggio universale che ci lega tutti. Siamo fieri di poter ospitare a Vieste un’esposizione così prestigiosa e di respiro internazionale. Questa mostra rappresenta una riflessione profonda sui valori più autentici della vita, sull’importanza della condivisione e della solidarietà. Ancora una volta Vieste si conferma un centro culturale dinamico e innovativo, capace di attrarre visitatori da tutta Italia e oltre i confini nazionali.”

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