Il Cammino del Lago Maggiore inaugurato il 24 aprile per un totale di 230 chilometri con la mappatura dell’itinerario frutto della passione e del lavoro di un gruppo di giovani che ha dato vita all’associazione TracciaminimaCollegamento esterno
Sono molte le persone tornate ad apprezzare i Cammini, per stare all’aria aperta, per conoscere luoghi altrimenti irraggiungibili con le auto, per perdersi nelle bellezze della natura. Un fenomeno di cui si è reso conto anche un gruppo di giovani originari dell’alto Piemonte: Elia Origoni, Caterina Salvo, Simone Foscarini, Mattia Gadda e Ambra Molinari.
Già appassionata di escursioni, la comitiva ha constatato che riscoprire il proprio territorio camminando, e prendendosi il tempo di assaporarlo, permetteva allo stesso tempo di scovare luoghi, condividere esperienze, costruire legami. Nell’agosto 2020, il gruppo, cresciuto nelle Terre dei sette laghi, parte quindi per un’avventura: percorrere a piedi l’intero giro del Lago Maggiore. Impegnati professionalmente nei settori della progettazione, della facilitazione, del community management, del turismo e dell’architettura, per non lasciar cadere nel dimenticatoio le sensazioni vissute nei mesi della pandemia, hanno deciso di fare di più e dare vita all’associazione TracciaminimaCollegamento esterno, che si occupa di rigenerazione territoriale attraverso processi partecipati. In questa nuova veste, con il prezioso contributo delle persone che vivono nella regione e grazie a finanziamenti europei under 30, Tracciaminima ha mappato il percorso pedestre che costeggia il Lago Maggiore. Ci sono voluti due anni, ma il risultato è il compimento del Cammino del Lago MaggioreCollegamento esterno: un anello di 230 chilometri, suddiviso in undici tappe, lungo le sponde del lago che unisce Lombardia, Piemonte e Svizzera. Nello specifico, il percorso alterna tre livelli di difficoltà e tocca: Sesto Calende, Meina, Stresa, Intra, Cannobio, Ascona, Vira Gambarogno, Maccagno, Luino, Laveno, Ispra, per poi ritornare a Sesto Calende.
Le tratte più corte, Meina-Stresa e Maccagno-Luino, sono di 15 chilometri ciascuna; mentre quella più lunga è l’unica interamente in territorio elvetico – Ascona-Vira – e ne conta 25.
Quest’ultima è tuttavia anche la meno impegnativa se si considera il dislivello da affrontare: soli 160 metri. Vira-Maccagno e Luino-Laveno sono invece le più toste con, rispettivamente, 1’200 e 1’450 metri di dislivello.
Oltre a queste informazioni tecniche concernenti il cammino, il sitoCollegamento esterno allestito dai ragazzi e dalle ragazze di Tracciaminima fornisce anche dettagli su come raggiungere ogni tappa, di quali mezzi di trasporto servirsi e suggerimenti su dove alloggiare, con un occhio di riguardo verso le piccole realtà del territorio.
La mappatura del territorio ha coinvolto oltre 500 persone, che hanno condiviso così l’entusiasmo e la voglia di partecipare a un progetto che parla di storia e di identità dei luoghi che attraversa, oltre che della natura che lo accoglie.
Sentieri panoramici, borghi caratteristici o costruzioni storiche, come l’Eremo di Santa Caterina che risale al XII secolo. Le undici tappe racchiudono un’offerta turistica a dir poco variegata.
A caratterizzare il Cammino del Lago Maggiore è la voglia di spingere verso una vacanza sostenibile, rispettosa dei paesaggi che attraversa e, in un certo senso, lenta. Le tappe permettono, oltre che di godere dei panorami, anche di conoscere le realtà dei paesini lacustri, delle persone e del patrimonio storico e culturale.
La vasta partecipazione ha permesso di coinvolgere molte persone e quindi sensibilità diverse nel progetto. Un occhio di riguardo nel mappare il percorso è stato dato all’accessibilità dell’itinerario, in maniera che anche chi ha qualche tipo di disabilità possa affrontare il cammino in maniera autonoma.
Il primo percorso inaugurale lungo i 230 chilometri del Cammino del Lago Maggiore è iniziato giovedì 24 aprile da Sesto Calende, alla presenza delle autorità comunali, e terminerà domenica 4 maggio.
“Il Cammino del Lago Maggiore non è un prodotto turistico finito e tanti sono gli aspetti ancora da implementare”, hanno spiegato i membri di Tracciaminima in occasione della presentazione pubblica del progetto.
“L’obiettivo è fare in modo che diventi un progetto sostenibile nel lungo periodo e possa servire da volano per coinvolgere attivamente le comunità locali nella pianificazione e nella gestione dei loro territori. Un’idea che superi la divisione tradizionale tra le due sponde del lago e promuova un turismo responsabile, di supporto alle piccole realtà lungo il percorso”.
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