Manuela Cozzi e Nunzio Marcelli lavorano da quasi 50 anni per sviluppare il potenziale rurale di Anversa degli Abruzzi, una bio-fattoria ed un agriturismo rilanciano ora il territorio in questa parte della provincia dell’Aquila.
Dall’esperienza ventennale di lavoro con le scuole, molti sono gli aneddoti che si potrebbero portare per spiegare quanto ormai la città sia distante dalla campagna, quanto profondo sia l’abisso d’ignoranza dei processi agricoli che ancora garantiscono l’approvvigionamento alimentare all’intera umanità. Un bambino che ci ringrazia per avergli fatto vedere un pollo … “vestito”, cioè con le penne, perchè lo vedeva solo al supermercato. Un altro che annusando ad occhi chiusi una mela verde dice che è “shampoo”. Fortunatamente con la riscoperta della cultura legata all’ambiente naturale e alle espressioni di ruralità, l’organizzazione avvalendosi di operatori esperti del settore è lieta di mettere a disposizione la propria Azienda Agrituristica per la realizzazione di stages ambientali, naturalistici, campi scuola, settimane verdi.

Adotta una pecora

La cooperativa ha un orientamento biologico e si concentra su razze rustiche, in sintonia con il paesaggio, in questo angolo di mondo dove sono le montagne e i parchi naturali a dettare la biodiversità.

Come insegnano gli economisti, “Bisogna diversificare”, le produzioni, gli investimenti… così Nunzio e Manuela mettono in campo la loro triplice attitudine, per sviluppare valore intorno all’allevamento e condurre internamente le filiere: del latte, della carne e anche della lana.“Avevamo in mente di arrivare ai prodotti finiti, invece che lavorare con il grossistadi turno, che non avrebbe remunerato a sufficienza la materia prima”, raccontano. “Abbiamo preferito la vendita diretta al pubblico, anche per la necessità di comunicare bene la qualità dei prodotti, puliti e rigorosi”. C’è dunque il caseificio aziendale con un repertorio di oltre 40 formaggi di pecora, le carni fresche e trasformate in salumianche d’’invenzione’, “come la nostra mortadella di pecora, che è ancora un unicum”. E infine il comparto della lana, “perché io che sono di Prato, il suo primo distretto industriale, mi rifiutavo di svenderla”. Anche quella, dopo la tosatura degli animali, viene lavorata in azienda e trasformata in filati e manufatti. insomma, una produzione autarchica.

È del 2000 invece il lancio di “Adotta una pecora”: iniziativa poi ripresa da altri allevatori, che permette, a fronte del pagamento di un contributo annuo, di ricevere i prodotti, agnello, latte, formaggi, ricotta, lana e concime della pecora stessa. E anche di andarla a trovare in agriturismo.
Agriturismo e ristorazione presso La Porta di Parchi
Con 34 posti letto e un’ottantina di coperti nel punto ristoro, La Porta dei Parchi nasce nel 1987 e quando le richieste di soggiorno si moltiplicano, nel borgo storico di Anversa degli Abruzzi nasce l’albergo diffuso, riadattando alcune dimore altrimenti vuote.

Nel ristorante si consumano i pasti ottenuti con i prodotti della filiera alimentare, sostenuta oggi dall’esistenza circa 1400 pecore, 350 capre, qualche maiale nero, galline, nonché orti biologici. Asca è oggi anche una fattoria didattica, il cui modello di marketing pastorale è osservato e studiato dall’estero. “Ci vengono a conoscere università straniere e ci cercano la FAO e la Comunità Europea”, aggiunge con una punta di orgoglio Manuela.
Cosa si fa in fattoria?
Dimostrazione della ricerca ai tartufi con un lagotto (cane dall’olfatto particolarmente sviluppato) con un’università del Massachusetts.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.