A Senigallia si celebra il centenario del fotografo Mario Giacomelli con una grande mostra
Sono passati 100 anni dalla nascita di Mario Giacomelli e 25 dalla sua morte. In quest’anno così importante sia Milano che Roma gli dedicheranno mostre di rilievo. Ma anche la sua città natale non si tira indietro, esponendo a Palazzo del Duca un centinaio di fotografie.
Nasce nel 1925 da Alfredo e da Libera Guidini, una famiglia di umili origini contadine ed ebbe due sorelle. Le sue origini resteranno un aspetto che terrà custodito nell’animo come marchio di appartenenza e che si ripercuoterà nella sua produzione fotografica e nel suo guardare al mondo e alla natura nel rapporto con l’uomo. Nel 1935 perderà il padre, la cui ferita sarà molto profonda. Apre la mostra una installazione, Sotto la pelle del reale…
Il periodo storico e le difficili vicende familiari (orfano di padre a soli 9 anni) costrinsero Mario a non continuare gli studi e aiutare la famiglia come garzone presso la Tipografia Giunchedi (aveva soli tredici anni) mentre la madre faceva la lavandaia all’ospizio di anziani della città. Dopo la guerra ritorna nella tipografia, dopo aver partecipato ai lavori di ricostruzione dai bombardamenti, come operaio tipografo. Nel 1950 decide di avviare in proprio l’attività, a permettergli il gran passo, prestandogli i suoi risparmi, sarà un’anziana dell’ospizio in cui la madre lavorava: nasce così la “Tipografia Marchigiana”, sotto i Portici Ercolani, in seguito trasferita in Via Mastai 5, negli anni divenuta punto di riferimento e luogo d’incontro con il fotografo, lui che, era risaputo, non amava spostarsi troppo dalla sua cittadina marittima.
Nel 1953, Giacomelli acquista una Bencini Comet S (CMF) modello del 1950, con ottica rientrante acromatica 1:11, pellicola 127, otturazione con tempi 1/50+B e sincro flash. Era Natale e va in spiaggia, scatta la sua prima foto L’approdo, la celebre fotografia della scarpa trasportata dalle onde sulla battigia, con la quale Giacomelli capisce di volersi esprimere d’ora in avanti con il mezzo fotografico.

Celebrare un centenario significa affermare il valore che una collettività riconosce a una persona. In questo caso, a un grande maestro della fotografia del XX Secolo, quale è stato Mario Giacomelli (Senigallia, 1925-2000), che nel 2025 verrà omaggiato in due grandi mostre in programma al Palazzo delle Esposizioni di Roma (20 maggio – 3 agosto 2025) e al Palazzo Reale di Milano (22 maggio – 7 settembre 2025). Si celebra la nascita, 1° agosto 1925, e si ripercorre lo sviluppo di un mezzo che nelle mani di Giacomelli è stato realismo magico, idealismo, surrealismo, interiorità, esteriorità, semplicemente spirito, creatività pura.

In questo percorso non poteva mancare una tappa nella sua città natale, quella Senigallia dove cresce e si forma, e dove acquista quella Bencini Comet S (CMF) che gli cambierà la vita. Curata da Katiuscia Biondi Giacomelli, in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, La Camera Oscura di Giacomelli svolge, in maniera sintetica ed efficace, un’accurata narrazione dei temi più importanti e cari all’artista. Ospitata a Palazzo del Duca, la mostra, con rigore scientifico e qualche licenza poetica che gli sarebbe piaciuta, prende per mano lo spettatore, introducendolo a quel mondo di “luce” reso unico e inimitabile dal suo sguardo.
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