MOVIE/ ROMA CITTA’ APERTA LE RIPRESE INIZIARONO NELLA NOTTE TRA IL 17 E IL 18 GENNAIO

“Le riprese iniziarono a gennaio 1945 ma Roberto Rossellini e Sergio Amidei avevano cominciato a pensare a Roma Città Aperta già a settembre 1944, durante l’occupazione tedesca. Era la notte tra il 17 e il 18 gennaio quando Roberto Rossellini ordinò il suo primo giro di manovella: “Azione. Pronti? Ciak. Si gira!’’. La prima interruzione ci fu dopo tre giorni di lavorazione, due settimane dopo i primi ciak erano già finiti i soldi e la troupe iniziava a mostrare segni di nervosismo. Fu così che Roberto Rossellini decise di vendere la catenina che aveva al collo e diede l’incarico di rimediare i soldi al suo assistente Alberto Manni. Lo rivelò lui stesso” (dal libro di Simonetta Ramogida: Roma Citta’ Aperta Vito Annicchiarico il piccolo Marcello racconta il set, Gangemi pag 28).

 

 

La Contessa Chiara Politi, avendo capito che non aveva più i mezzi economici per finanziare il film, cedette i suoi diritti ad Aldo Venturini. Ma tra la Contessa Chiara Politi e l’arrivo di Aldo Venturini ci furono molte peripezie che Roberto Rossellini e l’intera troupe furono costretti ad affrontare per continuare le riprese.

 

Domani sono inoltre 80 anni dalla data del primo ciak di Roberto Rossellini per il film che assieme a Sergio Amidei, sceneggiatore, avevano cominciato a pensare già nel settembre 1944.

 

 

Il libro Roma Città Aperta, di Simonetta Ramogida, attraverso documenti d’archivio, testimonianze come quella del figlio del produttore Aldo Venturini, Claudio, e documenti inediti, ricostruisce nei minimi dettagli come Rossellini arrivò alla costruzione del film. La prefazione del libro è firmata da Laura Delli Colli, presidente del Sindacato dei giornalisti cinematografici italiani, e grande conoscitrice del mondo del cinema.

«Il 17 gennaio mi ha sempre portato bene e a certe cose bisogna crederci, hanno un significato» (Roberto Rossellini).

 

ANCORA DAL LIBRO ROMA CITTA’ APERTA…

 

“Lo stesso Peppino Amato, che aveva consegnato a Roberto Rossellini cinquanta mila lire per il film, quando vide le prime scene disse che avrebbe voluto i soldi indietro. “Con calma, quando li avrete…’’.

 

 

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