PHOTO/ SI TRASFERISCE A LONDRA LA MOSTRA CHE CELEBRA LUIGI GHIRRI PER I 40 ANNI DI VIAGGIO IN ITALIA UNA EXHIBITION INTERNAZIONALE CHE TERMINA A ISTANBUL

12 febbraio – 28 marzo 2025

 

(Luigi Ghirri e Gianni Celati)

Si trasferisce a Londra la mostra che celebra la fotografia di Luigi Ghirri, dopo l’esposizione a Parigi e la riedizione del libro “Viaggio in Italia” a cura di Quodilibet. La mostra Viaggio in Italia è aperta al pubblico dal 12 febbraio al 28 marzo 2025 presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra. L’Istituto Italiano di Cultura di Londra, selezionato nell’ambito dell’avviso pubblico per la promozione della fotografia italiana all’estero promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, rappresenta la seconda tappa del tour europeo della mostra, iniziato nell’autunno 2024 a Parigi. L’inaugurazione della mostra a Londra è prevista per martedì 11 febbraio 2025 alle ore 18.30.

 

Questa storia comincia a Bari nel 1984 alla Pinacoteca Provinciale, con un progetto ideato e curato da Luigi Ghirri, Gianni Leone, Enzo Velati e Pina Belli D’Elia con la collaborazione di Mario Cresci. Ecco perché quella mostra è stata così importante.

 

 

(Luigi Ghirri)

Il tour internazionale della mostra si conclude presso il Museo Nazionale di Arte Turca e Islamica di Istanbul, con l’inaugurazione prevista per il 24 aprile 2025, grazie al coinvolgimento dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul.

 

Fotografie 1-20: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Shelley Hill, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Claude Nori, Umberto Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Cuchi White – Museo di Fotografia Contemporanea, Milano – Cinisello Balsamo | Immagine n. 21: Copertina del volume Viaggio in Italia, Alessandria, Il Quadrante, 1984

La mostra ’Viaggio in Italia’ esalta i 40 anni del progetto di Luigi Ghirri con una riedizione del catalogo originale. Ospitata a Parigi, dall’8 novembre 2024 all’8 gennaio 2025 accompagna l’evento internazionale Paris Photo.

La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e il MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea di Milano, in sinergia con l’Archivio Eredi di Luigi Ghirri, presentano la mostra Viaggio in Italia. Curata da Matteo Balduzzi, è già stata ospitata all’Hôtel de Galliffet, sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, e aperta al pubblico dall’8 novembre 2024 all’8 gennaio 2025. L’esposizione è stata organizzata in occasione di Paris Photo, gli eventi internazionali di spicco nel panorama della fotografia contemporanea.

 

 

 

La mostra onora i quarant’anni del progetto Viaggio in Italia, ideato dal fotografo Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992) nel 1984, considerato una pietra miliare nella fotografia italiana contemporanea. L’iniziativa presenterà le 86 immagini del catalogo originale, che è stato ristampato in copia anastatica in occasione dell’anniversario.

 

Tra i presenti a Parigi anche Francesca Caruso, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Giacomo Giovanni Ghilardi, Sindaco di Cinisello Balsamo-Milano, e alcuni dei fotografi che presero parte al progetto originale, come Olivo Barbieri, Gianantonio Battistella, Mario Cresci, Claude Nori. Saranno inoltre presenti Adele Ghirri, Giovanna Calvenzi, Angela e Barbara Jodice. L’esposizione è stata organizzata in occasione di Paris Photo, uno degli eventi internazionali di spicco nel panorama della fotografia contemporanea. La mostra onora i quarant’anni del progetto Viaggio in Italia, ideato dal fotografo Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992) nel 1984, considerato una pietra miliare nella fotografia italiana contemporanea. L’iniziativa presenta le 86 immagini del catalogo originale, che è stato ristampato in copia anastatica in occasione dell’anniversario.

 

 

Al termine dell’inaugurazione parigina è stato inoltre proiettato il documentario Viaggio in Italia. I fotografi vent’anni dopo, diretto da Maurizio Magri. Il film, prodotto nel 2004 da Mufoco ed Emmestudio per il ventennale del progetto, coinvolge molti dei protagonisti originari. Come afferma Gabriele Basilico nel documentario, essi condividevano l’urgenza di esplorare “una normalità delle cose, antieroica, antimitica, quotidiana e non retorica”. Tra le iniziative legate al quarantennale del progetto fotografico, è stata realizzata una ristampa anastatica del catalogo originale Viaggio in Italia (Il Quadrante, Alessandria 1984), curato da Luigi Ghirri, Gianni Leone ed Enzo Velati. Il volume, progettato da Paola Borgonzoni, moglie di Ghirri, include un saggio di Arturo Carlo Quintavalle e uno scritto di Gianni Celati, ed è considerato uno dei libri d’artista più importanti della storia della fotografia contemporanea. La ristampa, edita da Quodlibet, è stata curata dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e dal Museo di Fotografia Contemporanea, con la collaborazione dell’Archivio Eredi di Luigi Ghirri.

 

 

Luigi Ghirri, Alpe di Siusi, Bolzano, 1979 © Eredi di Luigi Ghirri - Museo di Fotografia Contemporanea, Milano - Cinisello Balsamo
Luigi Ghirri, Alpe di Siusi, Bolzano, 1979 © Eredi di Luigi Ghirri – Museo di Fotografia Contemporanea, Milano – Cinisello Balsamo

 

 

“In un’epoca in cui l’immagine è diventata un linguaggio universale, Viaggio in Italia ci ricorda l’importanza della fotografia come strumento di narrazione e analisi della realtà, ma che si palesa anche come espressione dell’animo di chi, quel paesaggio, fotografa interpretandolo. La capacità di questi autori di cogliere l’essenza di un Paese in piena trasformazione ha reso il Viaggio in Italia di Luigi Ghirri e degli altri artisti una testimonianza imprescindibile del nostro patrimonio visivo, capace di dialogare con il presente e di offrire nuove chiavi interpretative per il futuro”, sostiene Angelo Piero Cappello, direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

 

 

“All’interno dello straordinario patrimonio del Museo Nazionale di Fotografia Contemporanea, oltre 2 milioni di immagini, Viaggio in Italia è senz’altro un’eccellenza: il tempo, la critica e l’ammirazione hanno onorato tale lavoro, rendendolo uno spartiacque, riconoscendone la novità e la profondità intellettuale e artistica. Cosa lo ha reso tale? La adesione a una appartenenza spirituale, la accettazione di quel demone o angelo che lega l’artista a un luogo, sempre da riscoprire, l’Italia. Un’appartenenza espressa sempre in modo problematico e mai ipocrita o cieco, ma sempre acceso di cuore visionario. Perché l’Italia forse è uno Stato, forse è una nazione e un incrocio di etnie, ma certamente è quel che gli artisti vedono”, dice Davide Rondoni, presidente del Museo di Fotografia Contemporanea.

 

“Fu una scommessa e si trasformò in una rivelazione: il Viaggio in Italia di Ghirri e suoi fotografi complici, fece della fotografia l’arte della scoperta, del disvelamento, dell’interpretazione di quel patrimonio unico al mondo che era, ed è, il paesaggio italiano, naturale e urbano, storico e paesaggistico. Riproporre a Parigi, che anche nella fotografia eccelle grazie alle sue istituzioni museali e a Paris Photo, è una scelta sentita e necessaria. La poesia dei loro sguardi, il disincanto verso le trasformazioni, la magia delle scoperte, l’inatteso che diventa nuova realtà troverà al Galliffet il suo rinnovato candore e la sua dirompenza. Grazie dunque a Mufoco e grazie ai colleghi della DGCC, con cui ci unisce il dovere della memoria di progetti tanto riusciti e tuttora vibranti”, dice Antonio Calbi, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.

 

 

 

“Viaggio in Italia è nato quarant’anni fa dal desiderio comune di un gruppo di amici di ridare dignità a luoghi e persone che nessuno si sarebbe neppure sognato di guardare e in questa idea apparentemente semplice vi è nascosto un enorme insegnamento, con importantissime implicazioni etiche; questa frase la scrisse mia madre Paola che progettò la veste grafica di questo libro, rimasta inalterata in questa nuova edizione. Ringrazio lei, tutti gli autori e i curatori di questo volume, per aver aperto alle generazioni future una finestra attraverso cui guardare le cose e il mondo in cui viviamo, e gli altri suoi abitanti, con cura e affetto, mettendosi in ascolto. Un invito ad adottare un punto di vista sull’esterno gentile e salvifico”, ha affermato Adele Ghirri.

 

 

 

 

 

da TRAVEL ON ART

 

10 PUNTI PER COMPRENDERE LA FOTOGRAFIA DI LUIGI GHIRRI

 

  1. pur essendo scomparso all’età di 49 anni, Luigi Ghirri ha avuto una produzione fotografia impressionante, con oltre 150.000 scatti ordinati in 20 raccolte;
  2. molti lo hanno definito come un fotografo “scostante e distratto” proprio perché ha avviato una molteplicità di progetti, molti dei quali non sono mai stati portati a termine. La verità è che Ghirri concepiva la fotografia come un processo dinamico e quindi la sua ricerca era destinata a non esaurirsi mai;
  3. le fotografie di Ghirri hanno toni prevalentemente pastello, con poca saturazione, questo conferisce ai suoi paesaggi un aspetto quasi etereo. Proprio nell’uso del colore Ghirri è stato un vero pioniere perché all’epoca la pellicola a colori in fotografia non era ancora diffusa;
  4. Luigi Ghirri ha creato nel corso della sua carriera vere e proprie antologie che permettono la lettura del paesaggio italiano, coinvolgendo anche altri fotografi e artisti. Tra i suoi progetti più importanti ci sono Viaggio in Italia del 1984 ed Esplorazioni sulla Via Emilia del 1986;
  5. la ricerca del suo linguaggio fotografico che è diventata poi la cifra stilistica della sua poetica è il non-luogo, spazi vuoti antropizzati ma in cui non c’è la presenza diretta dell’uomo. Ambienti spesso piatti e monotoni ai quali si passa davanti ogni giorno, ma che negli scatti di Ghirri diventano sguardi interiori;
  6. il suo primo libro è stato Kodachrome, auto pubblicato nel 1978. Il suo nome deriva proprio dalle pellicole fotografiche a colori molto diffuse all’epoca, ma che oggi non esistono più;
  7. Ghirri ha prodotto nel corso della sua carriera circa 20 serie fotografiche dal 1970 con Kodachrome alla serie Morandi del 1992;
  8. Luigi Ghirri è considerato il maestro della fotografia di paesaggio italiana, ma non si è dedicato solo ai paesaggi, anche alla fotografia di architettura, di interni, oltre alle commissioni ricevute da aziende e brand;
  9. Uno dei settori extra paesaggio in cui ha lavorato è quello musicale, al quale è stato introdotto da Lucio Dalla. Le foto di Luigi Ghirri sono state utilizzate nelle cover dei CD di gruppi come i CCCP Fedeli alla Linea, Dalla e Morandi;
  10. Oggi l’opera di Ghirri è tutelata, promossa e valorizzata dall’Archivio Luigi Ghirri, l’organo ufficiale di documentazione del fotografo.

 

 

 

Come scrive Quintavalle nei suoi ‘appunti’: “Dunque ricerca concettuale? Che cosa intendere con questa frase? Lo spazio, l’intervallo fra l’idea della fotografia e il suo realizzarsi, ecco il punto su cui la gran parte degli autori di questo volume punta, ed ecco la chiave per segnare, con questo loro libro e con le altre foto esposte nella mostra, un momento di passaggio obbligato di trasformazione della analisi della realtà del nostro, oppure anche di qualsiasi paese. L’idea insomma è che la fotografia sia idea della fotografia, dunque riflessione sul fare l’immagine, dunque ripensamento dell’immagine e completo ribaltamento, si comprende bene perché, della precedente fotografia”.
Il libro e la mostra segnano dunque “un momento di passaggio obbligato”, un superamento felice dello stereotipo fotografico, visivo e artistico – lo stereotipo cioè che ha a che fare con la percezione collettiva del nostro paesaggio, e con la sua codificazione, prima ancora che con la sua rappresentazione individuale. “Paesaggio” vuol dire comprendere la realtà, comprenderla in maniera approfondita senza accontentarsi di confermare a noi stessi e a chi guarda ciò che già sappiamo e conosciamo (o che pensiamo di sapere e di conoscere). In questo senso, l’innovazione formale e creativa è una conseguenza quasi necessaria dell’intero processo di riflessione e sperimentazione.

Naturalmente, nell’arco di questo quarantennio l’estetica messa in campo da Viaggio in Italia ha fatto in tempo, appunto, a diventare un’estetica, a stabilire un intero immaginario visivo e artistico che si è trasformato a sua volta in accademia: per cui mostre, gallerie, fiere e festival sono ormai invasi da immagini fotografiche realizzate da autori giovani e meno giovani che chiaramente assomigliano a quelle raccolte in questo libro.
Eppure, questa importante opera collettiva ha ancora molto da insegnare al mondo artistico e culturale di oggi, soprattutto in termini di ricerca creativa e di metodo di indagine: dimostra cioè il ruolo fondamentale della riflessione comune attorno a istanze e temi condivisi, nel momento in cui ci si impegna a uscire da qualche vicolo cieco di stile e di linguaggio, per inventare modi nuovi di guardare e di interpretare la realtà circostante.

 

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