LA DOMENICA IN TAVOLA COME NELLE ANTICHE TRADIZIONI SI MANGIA POLLO MA QUESTA VOLTA INSAPORITO CON LE PRUGNE E IN AGGIUNTA DEI PINOLI E DELL’UVETTA SULTANINA
VINO IN ABBINAMENTO: UN VINO BIANCO SECCCO FIANO DI AVELLINO MASTROBERARDINO 2023
Fiano di Avellino è un vino oltremodo versatile grazie ad una struttura lineare che lo rende perfetto come bottiglia da bere anche tutti i giorni, considerando soprattutto il prezzo con cui viene proposto dalla cantina Mastroberardino. Fresco e beverino, si caratterizza per un’interessante vena floreale, che si avverte più facilmente al naso ma che fa capolino anche nel retrogusto finale al palato. Un Fiano che, tra i diversi pregi, ha anche quello di potersi rendere protagonista in tavola in abbinamento a diversi piatti e ricette.
Il Fiano di Avellino di Mastroberardino nasce dalle uve coltivate all’interno della tenuta di Manocalzati e Montefalcione. I terreni di questa zona si trovano a circa 400 metri sul livello del mare, in prevalenza su terreni a medio impasto, dotati di un’esposizione rivolta verso sud-est. Le viti di Fiano di Avellino vengono allevate dal team della cantina con il sistema della spalliera. I grappoli dopo la raccolta vengono immediatamente portati nei locali adibiti alla vinificazione, dove vengono diraspati. Gli acini ottenuti si avviano alla fase di pressatura, e il mosto fermenta in contenitori d’acciaio inox a una temperatura controllata. Dopo l’imbottigliamento il vino rimane per qualche mese a maturare in vetro prima della messa in commercio.
Questo Fiano di Avellino si sviluppa nel bicchiere con un’anima color giallo paglierino, molto luminosa. Al naso si avverte una progressione di note fresche, dove la frutta, anche a guscio, si alterna con effluvi che ci riportano ai fiori. All’assaggio è di corpo leggero, soave e scattante al palato grazie a un sorso piacevolmente fresco; termina con un finale caratterizzato da un retrogusto floreale. Un’etichetta con cui Mastroberardino interpreta con semplicità i tratti fondamentali di una delle denominazioni più importanti di tutta la Campania.
Giallo paglierino luminoso
Sorso leggero, sottile e rinfrescante con un retrogusto piacevolmente floreale
Aromi freschi e delicati di frutta matura, mandorla, nocciola e fiori bianchi
INGREDIENTI:
4 sovracosce di pollo
olio evo
sale fino
pepe nero
uvetta sultanina
pinoli
2 carote
1 costa di sedano
4 prugne
rosmarino
1 cipolla di Tropea
mezzo bicchiere di vino bianco
PREPARAZIONE
In una padella mettere le sovracosce in olio evo con la cipolla, il sedano, le carote e fare rosolare bene. Tagliare le prugne e aggiungerle alla padella, dopo aver sfumato il pollo con il vino bianco, quindi aggiungere il sale e il pepe nero, i pinoli, l’uvetta sultanina, che va prima fatta rinvenire in una tazza con dell’acqua calda e infine il rosmarino. L’uvetta in genere mi piace mischiarla. ce ne sono di diverse qualità, quella di Lipari, quella di Pantelleria, quella importata dall’Amarica Latina. Da Castroni è possibile trovarne di qualità differenti e l’effetto finali è di grande curiosità per i commensali. Cuocere quindi bene a fuoco lento. Impiattare avendo cura di mettere in ogni pietanza oltre al pollo anche le prugne e i pinoli e un po’ di uvetta. Et Voilà, il nostro piatto è servito!!!
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