PHOTO/ FULVIO ROITER 27 SCATTI A PERUGIA LA POESIA E’ NELLA FOTOGRAFIA

L’Umbria più poetica negli scatti di Fulvio Roiter in mostra a Perugia
Alla Galleria Nazionale dell’Umbria arriva la fotografia contemporanea.

L’Umbria più poetica negli scatti di Fulvio Roiter in mostra a Perugia.
È un inverno di metà Anni Cinquanta, quando riceve dall’Umbria un telegramma che annuncia una nevicata eccezionale. Non esita un attimo: prende la sua macchina fotografica e parte per il cuore della Penisola. Cuore non verde… ma imbiancato; dove neppure i fiocchi tempestosi che continuano a cadere lo fermano. È questa la storia alle spalle degli scatti umbri innevati di Fulvio Roiter. Nonché incipit della mostra che lo vede oggi protagonista.
Si tratta del progetto inaugurale della Camera Oscura alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. Un nuovo spazio-nello-spazio espositivo del museo, che promette di portare periodicamente in città la fotografia contemporanea.

 

La “Camera Oscura” alla Galleria Nazionale dell’Umbria
Camera Oscura… di nome e di fatto. Un cubo nero al centro della Sala XVII, come sorvegliato dai dipinti rinascimentali di Fiorenzo di Lorenzo esposti tutt’attorno. Un inaspettato dialogo inter-temporale, che rende ancora più curiosi di scoprire cosa vi si cela all’interno. Come avrebbe fatto il fotografo analogico in attesa di sviluppare i suoi rullini. Il primo appuntamento scelto dal Direttore Costantino D’Orazio è un omaggio alla Regione. Ai suoi borghi ricchi di storia, alle sue campagne, e al suo Lago Trasimeno. Tutti visti dagli occhi stranieri – ma innegabilmente innamorati – di Fulvio Roiter. Veneto d’origini, a cui però l’Umbria cattura cuore e sensibilità artistica.

La Camera Oscura perugina ospita 27 scatti del grande fotografo italiano, maestro del bianco e nero più poetico e delicato. Caratteristiche, queste sue inquadrature spesso orizzontali (formato inusuale per l’epoca), ben calcolate, in cui le forme più semplici risaltano all’occhio dell’osservatore. La povera gente le popola, rendendo eterne le scene di quotidianità contadina, parte del libro I fioretti di san Francesco, realizzate tra ‘54 e ‘55 per la casa editrice svizzera Guilde du Livre.

 

 

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