LA TRANSAVANGUARDIA IN UNA MOSTRA A SAN MARINO ARTEFICE ACHILLE BONITO OLIVA
(da Artribune)
Nella cronaca d’arte italiana, così come nello scenario del mercato, si incrociano di frequente i nomi degli artisti della Transavanguardia. Ora una mostra a San Marino vuole sottolineare l’odierna vitalità di quei nomi guidati da Achille Bonito Oliva
L’impegno della Serenissima Repubblica di San Marino a favore dell’arte contemporanea è sempre più tangibile e affonda le sue radici negli anni Sessanta, quando nel piccolo Stato veniva organizzata una significativa Biennale Internazionale d’Arte. Dal 2022 San Marino partecipa invece con un suo padiglione alla Biennale di Venezia e oggi, entro le mura del suo territorio, si può visitare la mostra Transavanguardia. La vitalità del contemporaneo: anche in questo caso il richiamo è ai tempi passati, poiché che già nei primi anni Ottanta nella Repubblica furono organizzate alcune mostre dedicate al movimento fondato da Achille Bonito Oliva o ai suoi artisti più importanti.
Il progetto attuale porta a Palazzo Sums circa cinquanta opere che si collocano in un arco cronologico ampio, attraversando le prime prove della Transavanguardia e arrivando fino ai giorni nostri, con i lavori più recenti degli artisti che non sono solo ancora vivi e vegeti, ma non smettono di esprimere una peculiare visione della contemporaneità, come richiama anche il sottotitolo della mostra. Il progetto “non vuole limitarsi a celebrare un importante movimento affermatosi anche oltre oceano, bensì evidenziare quanto alcune sue peculiarità influenzino ancor oggi, consapevolmente o meno, il mondo dell’arte”, spiega il curatore Alessandro Gea.
Dipinti di grandi dimensioni, sculture, composizioni a tecnica mista e una serie di acquerelli notevoli – cui è affidato il compito di accompagnare i visitatori verso l’uscita – ripercorrono le ricerche di Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino in un percorso che mette in connessione la mostra con le tematiche proposte nelle tre edizioni che hanno visto la presenza di San Marino alla Biennale di Venezia. Dopo una prima panoramica di carattere generale, ad esempio, la sala dedicata al Postumano Metamorfico (tema del padiglione nel 2022) evidenzia la tensione poetica di Chia, la pratica polimaterica di Paladino – che inserisce nelle sue opere elementi primitivi e di altre culture -, la contaminazione filosofica di Clemente, ma anche la soggettività di questi artisti che decisero di intraprendere una strada assai diversa rispetto ai “gruppi” che si erano costituiti negli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Al tema Ospite ospitante (2023) è dedicata una successiva sezione che mette al centro l’aspetto nomadico di artisti pronti a mettersi in movimento – e basti pensare ai viaggi in Afghanistan di Clemente -, mentre con la sezione che evoca Stranieri ovunque si mette in scena il ritmo dell’attualità e si dà risalto al lavoro di De Maria. Se rare sono le opere di Enzo Cucchi – ma qualcosa c’è, e la tela Il meschino è di grande fascino – la rassegna è composta prevalentemente da pezzi della galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea, che è partner della mostra, e propone ai visitatori una selezione significativa e gradevole dei risultati degli esponenti della Transavanguardia, allora come oggi attivissimi e vitali.