LA MESSA ALLE FOSSE ARDEATINE SUBITO DOPO L’ECCIDIO IL RACCONTO DI VITO ANNICCHIARICO IL PICCOLO MARCELLO IN ROMA CITTA’ APERTA

PER NON DIMENTICARE L’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE 

 

Un bambino di 11 anni che partecipa alla messa delle Fosse Ardeatine come chierichetto. E’ Vito Annicchiarico che interpreta il piccolo Marcello, il figlio della Sora Pina, Anna Magnani, in Roma Città Aperta, perchè Vito in quel periodo, prima che Roberto Rossellini lo scoprisse, faceva il chierichetto veramente. Ogni giorno serviva una, a volte anche due messe. Ma quel giorno non aveva certo idea di cosa avrebbe dovuto vedere… I corpi delle 335 vittime della furia nazifascista erano ammassati uno sopra l’altro e l’aria maleodorante era ancora più irrespirabile dentro la Fossa…Siamo abituati a vederlo nel film accanto ad Aldo Fabrizi vestito da chierichetto in diverse scene tra cui quella della cosiddetta “padellata”. Ma quella era un pò la vita vera di Vito che serviva la messa nella chiesa di S.Elena del Pigneto dove furono girate alcune scene del film e nella chiesa del Sacro Cuore di via Marsala, di fronte la Stazione Termini. Ecco il suo racconto:

 

(ph, Simonetta Ramogida)

 

“Ricordo di aver partecipato ad una messa celebrata proprio dentro una delle Fosse. Io facevo il chierichetto. Ad un certo punto andò via la luce e il prete ci disse di metterci tutti attorno a lui. C’era però una sola candela e al buio mi sentivo impaurito pensando a tutti quei corpi troppo vicini. Sentivo un brivido freddo e paura lungo tutto il corpo. Ancora oggi mi sento morire se penso a quella messa…” (Roma Città Aperta, Vito Annicchiarico, il piccolo Marcello racconta il set con Anna Magnani Aldo Fabrizi Roberto Rossellini, Gangemi editore, pag.120).

 

 

vito annicchiarico, il piccolo marcello di Roma città aperta

Le Fosse Ardeatine sono antiche cave di pozzolana scelte proprio dal nazisti come luogo dell’eccidio per occultare i cadaveri degli uccisi per rappresaglia dopo l’attentato di via Rasella a Roma. Nel dopoguerra sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale. Sono oggi visitabili e sono luogo di cerimonie pubbliche in memoria.

I nazisti organizzarono la rappresaglia in tutta segretezza alle Fosse Ardeatine. I prigionieri vennero ammazzati dalla mezzanotte fino alle 14 del 25 marzo. La notizia dell’azione di via Rasella e della rappresaglia avvenuta sarebbe stata data solo ad eccidio concluso e senza rivelare i nomi dei martiri. Furono identificati soltanto 322 corpi alle Fosse Ardeatine. Nel 2013 sono stati identificati ancora due corpi: Salvatore La Rosa e Marco Moscati. Di altri caduti rimane ancora ignota l’identità.

 

 

 

“Ho sentito l’annuncio della rappresaglia due giorni dopo che era avvenuta, aveva detto Roberto Rossellini. Il 24 marzo 1944 vennero uccise 335 persone. Herbert Kappler in persona condusse l’operazione. Alla fine della strage i nazisti fecero saltare tutto con la dinamite. Ed Herbert Kappler ebbe pure il coraggio di discolparsi dicendo che non aveva creato lui quelle circostanze: “Si c’ero anch’io e ho eseguito un ordine, e non ero da solo”, aveva detto.

 

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