FOOD/ CENONE DI NATALE E’ IL TRIONFO DEL PESCE MA SI PUO’ ACCOMPAGNARE CON CECI FAGIOLI E ANCHE DELLE TARTINE GAMBERETTI E KIWI O SALMONE E UVA E POI TAGLIATELLE AI FRUTTI DI MARE MEZZE MANICHE AL PROFUMO DI BACCALA’ DOLCI E MACEDONIA SICILIANI

IL CENONE DI NATALE PER TRADIZIONE RICHIEDE CIBI A BASE DI PESCE E ANCHE SE NON TUTTI HANNO L’ABITUDINE DI PREPARARE PIETANZE CON IL PESCATO NON E’ VERO CHE  NON SI POSSA PROVARE A METTERE IN TAVOLA QUALCOSA DI ELABORATO DAL SAPORE GOURMET ANCHE SENZA ESSERE ESPERTI. QUALCHE SUGGERIMENTO ALLORA PUO’ AIUTARE, 

A OGNUNO LE SUE PREFERENZE E BUON NATALE A TUTTI…

 

La mise en place

 

Anche a Natale l’abito fa il monaco… 
A meno di una settimana dal Natale è giunta l’ora di iniziare a pensare alla perfetta mise en place da adottare per i giorni di festa. Che siate dei sostenitori della notte del 24 o degli affezionati del lungo pranzo del 25 la tavola deve comunque essere pensata per tempo e apparecchiata con cura. banditi piatti e bicchieri di plastica e di carta. Raccomandato sfoggiare il miglior servizio di piatti che si abbia in casa…  

 

 

 

Dal rosso all’oro passando per l’argento e per il verde: ciò che conta davvero è che la tavola sia bella, ma anche pratica con pochi elementi  che si possano ripetere ai due lati estremi e al centro e un tocco luccicante, come nelle candele (color oro, argento o rosse), o nei nastrini per i tovaglioli arrotolati e adagiati sui piatti pronti per ogni ospite, perfetti per regalare la giusta atmosfera per un Natale speciale.

Prima di andare a comprare dei nuovi accessori per la tavola di Natale è sempre bene vedere cosa abbiamo in casa ed eventulamente cercare di capire se c’è qualcosa che possa essere riadattato in una nuova idea. In questo momento le strade sono piene di foglie secche cadute dagli alberi, si può pensare di raccoglierne alcune tra quelle meno stropicciate e portarle a casa. Basta pulirle, farle essiccare ancora un pò e poi acquistare una bomboletta color oro e giocare a pitturarle su ambo i lati, mettendo naturalmente dei giornali sul tavolo da lavoro stando attenti a non macchiare anche quello che c’è attorno. Lo stesso si può fare con dei piccoli ramoscelli caduti dagli alberi o con le piccole pigne, che si trovano lungo i sentieri in montagna, o anche sotto i pini nelle città. Una passeggiata a Villa Borghese, per chi è a Roma, o in altre Ville alberate nelle diverse città può allargare l’orizzonte della nostra fantasia. Personalmente ho pitturato alcune pigne, ghiande e foglie raccolte sui monti che ancora utilizzo per le mie cene natalizie. Allora si può immaginare di predisporre un grande piatto di vetro, che è trasparente e quindi di scena e  che metteremo al centro della tavola dove adagiare le foglie, le pigne e assieme una candela, questa volta rossa che illumini la nostra serata…

 

 

Chi può usa i piatti natalizi. Personalmente ho un servizio acquistato qualche tempo fa da Stilvetro a Roma che in genere appassiona i miei ospiti. Ma ritengo che in caso contrario va bene qualsiasi servizio che si presti al gioco dei colori. Se i piatti sono bianchi, ok ad una tovaglia rossa che dà allegria anche da sola. Se invece i piatti hanno già qualche decorazione bisogna stare attenti a non appesantire il tutto. In questo caso meglio optare per l’uso del colore argento, più elegante soprattutto con la porcellana. Per chi possiede invece solo piatti di ceramica, magari d’autore (De Simone, Vietri, Caltagirone), tovaglia assolutamente bianca, magari di lino, ricamata, merlettata che va sempre bene, con decori natalizi poco vistosi, qualche candela sulla tavola e magari una caraffa centrale con dentro delle foglie di Stelle di Natale, volendo delle biglie colorate sparse qua e là. Al posto delle Stelle di Natale nella brocca, meglio se di vetro, si possono mettere rami di rosmarino fresco e di salvia nonchè della menta che profumeranno la nostra tavola, inserendo al centro qualche bacca di rosa canina e pungitopo.

 

 

Dei bicchieri rossi sarebbero bellissimi… Mi piace mischiare anche tre tipi di bicchieri diversi (da acqua, vino e flut), vi assicuro che funziona. Che fare se ho solo un servizio di piatti, di quelli da tutti i giorni e poca fantasia? Tovaglia di colore unico, tovaglioli arrotolati con nastrino rosso si compra facilmente in merceria, tre piccole stelle di Natale sul tavolo, una al centro e le altre ai due lati, e Buon Natale!

 

ED ECCO UN RICCO MENU’ NATALIZIO A BASE DI PESCE MA NON SOLO…

 

 

VINI IN ABBINAMENTO: Nella carta dei vini da servire per accompagnare il Cenone di Natale ecco qualche indicazione: vino bianco Moscato dell’Alto Adige Pfefferer IGT Vigneti delle Dolomiti 2018; Haans Rottensteiner Goldmuskateller Moscato Bianco; Vermentino Maremma Toscana della Fattoria Mantellassi 2018 e infine una favolosa scoperta: Madame Rosato della Masseria nel sole 2018 e poi un Passito di Noto doc 100% Moscato bianco Planeta, e infine un Greco bianco Mantanico IGT della cantina Ceratti nella Locride,  , ma per finire un Prosecco di Valdobbiadene Superiore Brut “Jeio” di Bisol. E Buon Natale a tutti…

 

GLI ANTIPASTI FANTASIA CHE POSSONO RAPPRESENTARE ANCHE UN GRADITO CONTORNO A VOI LA SCELTA

 

Cestini di parmigiano con crema di salmone e Philadelphia

Per fare i cestini prendere del parmigiano grattugiato di circa 20 gr per ogni cestino e metterlo sopra un foglio di carta forno formando un cerchio che diventerà il nostro cestino, coprire con l’altra metà del foglio e mettere in forno per circa 5 minuti a 200 gradi finchè il formaggio non sarà fuso e dorato. Aprire il foglio di carta  e mettere la “cialda” ancora caldissima in una formina capovolta per fare il cestino. Per il ripieno, in una ciotola versare il formaggio Philadelphia sfuso e lavorarlo con una forchetta, aggiungere la crema di salmone, mescolare bene e condire con la noce moscata, il sale fino, il parmigiano e il pepe nero, mescolare il tutto e usare una sac à poche per  riempire i cestini. Guarnire con qualche chicco di ribes e poche foglie di rughetta.

 

 

 

Datteri al gorgonzola

Molto semplici da realizzare e sempre di grande effetto, i datteri infarciti di gorgonzola. Bisogna prendere i datteri della misura più grande, ne esistono di buonissimi, costano di più ma ne vale la pena. Aprirli, togliere il nocciolo e riempirli di gorgonzola, dolce o piccante a seconda dei gusti, richiudere, aggiungere mezza noce su ogni dattero e servire in un piatto da portata ricoperto di rughetta.

 

Sedano al sapore di Philadelphia

Anche questo è un antipasto fresco e gustoso facile da preparare: Prendere delle liste di sedano bianco e inserire all’interno dopo averlo tagliato a pezzetti di 8-10 cm, il formaggio. Cospargere tutto il sedano e aggiungere se piace della granella di pistacchio o delle noci spezzettate.

 

Funghi champignons in letto di polenta

Per questa ricetta non serve fare la polenta, basta comprare quella in busta e tagliarla a rettangoli non molto grandi. Cuocere i funghi tagliati finissimi con olio evo, aglio e aggiungere un pò di prezzemolo fresco alla fine. In genere ci vuole un quarto d’ora. Mettere in una teglia dove avremo adagiato un foglio di carta forno, i rettangoli di polenta e sopra i funghi già cotti. Volendo si possono aggiungere agli champignons dei funghi porcini anche secchi e fatti rinvenire nell’acqua calda. Lasciare in forno per circa 10-15 minuti a 180 gradi. Toglierli dal forno e servire in un piatto da portata di ceramica o di porcellana..

 

 

Insalata di cozze e fagioli

 

INGREDIENTI: (base per 4 persone, come sempre)

1 kg di cozze

peperoncino

olio evo

200 gr di fagioli secchi cannellini

sedano

pepe nero

sale q.b.

1 spicchio di aglio

 

PREPARAZIONE:

Mettere i fagioli a bagno nell’acqua per una notte. Al mattino cuocerli in acqua calda per poco piu’ di un’ora, aggiungere uno spicchio di aglio, avendo poi cura di toglierlo, e un po’ di sale. In alternativa si possono comprare in barattolo, ce ne sono di buoni, l’importante e’ anzitutto scegliere quelli in vetro, inoltre sciacquarli sotto l’acqua prima di utilizzarli. In questa stagione poi, ci sono anche freschi, si trovano al mercato ortofrutticolo e si cuociono facilmente. Prenderei la qualità dei cannellini, però vista la creatività di ognuno di noi… va bene tutto.

Secondo step: le cozze. Pulirle molto bene avendo cura di cuocerle con un filino di olio evo, e del peperoncino. Gettare quelle che non si aprono. Liberarle dei gusci e metterle in una terrina, lasciandone solo qualcuna col guscio per decorazione. Quindi, una volta che saranno pronti sia i fagioli che le cozze, basta prendere una terrina piu’ grande, o una insalatiera, adagiare i fagioli, le cozze, abbondante olio extra vergine di oliva che sia di qualità, girare il tutto e aggiungere il gambo del sedano a pezzetti. E Voilà, l’antipasto è pronto!

 

Insalata di ceci e vongole

 

 

INGREDIENTI:

mezzo kg di vongole

200 gr di ceci secchi

pepe nero

peperoncino

uno spicchio di aglio

un ciuffetto di prezzemolo

sale q.b.

 

PREPARAZIONE:

Mettere a bagno i ceci dalla sera precedente al pranzo. Cuocere in acqua salata per poco piu’ di un’ora e aggiungere uno spicchio di aglio e un ciuffetto di rosmarino che saranno rimossi quando si preparerà l’insalata. Al supermercato si possono comprare anche i ceci in vasetto, sono buoni ma bisogna metterli sotto l’acqua per liberarli dal sale utilizzato industrialmente.

Mettere le vongole sul fuoco con poca acqua ad aprirsi. Utilizzerei le vongole veraci e anche i lupini, metà e metà. Liberarle dal guscio e lasciare solo qualche vongola completa per guranizione nel piatto quando sarà pronto. Adagiare quindi le vongole in una terrina.

A questo punto, in una insalatiera piu’ grande mettere i ceci, le vongole sgusciate e condire con abbondante olio evo, un po’ di pepe nero, del peperoncino se piace e su ogni piatto un ciuffetto di prezzemolo. Impiattere, e Voilà …

Volendo si potrebbero aggiungere anche degli gnocchetti di patate nel piatto di ceci e vongole, cuocendo gli gnocchetti a parte, in minina quantità… Si tratta comunque di un antipasto

 

 

 

 

UN CONSIGLIO: 

Sia per l’insalata di cozze e fagioli che per quella di vongole e ceci si puo’ pensare di abbrustolire in una padella con olio evo, delle fette di pane da ambo i lati da inserire poi in ogni piatto, magari due fette di pane per ospite… è un must che invoglia gli ospiti… Naturalmente le porzioni devono essere equilibrate considerando tutti i piatti compresi nel cenone, così non si butta via niente…

 

 

 

 

Insalata di Gamberi e Calamari

 

INGREDIENTI:

1 kg di gamberetti

mezzo kg di calamari

olio evo,

pepe nero

sedano

carote

 

PREPARAZIONE

Anzitutto lavare e liberare i gamberetti dal guscio, metterli in una terrina a cuocere in acqua calda per qualche minuto. Scolare e passare in una insalatiera aggiungere un po’ di olio d’oliva per evitare che si secchino. A questo punto prendere i calamari già puliti, tagliarli a rondelle e fare cuocere in un tegame per qualche minuto, 10-15 minuti possono bastare. Scolarli e aggiungerli ai gamberetti. Tagliare quindi le carote con un pelapatate, e il sedano, la parte bianca e le coste a rondelle. Aggiungere anche queste verdure e condire con olio evo, pepe nero, pochissimo sale fino, qualche goccia di limone o a scelta l’aceto di mele, non troppo forte. Impiattate Et Voilà… Il pranzo è servito…

 

 

Tartine di pesce e frutta

 

L’abbinamento di pesce e frutta di stagione arricchisce la cucina italiana e sono ormai tanti i corsi di degustazione che aiutano a impadronirsi di questa tendenza culinaria che oltre a deliziare il palato lascia stupiti gli ospiti …

 

 

 

 

INGREDIENTI:

radicchio qualche foglia

limone

olio evo

gambero rosso di mazara del vallo

tonno fresco crudo

kiwi

calamaro

salmone affumicato

noci

pesce spada affumicato

spinaci, qualche foglia

pomodori per insalata

carote

melone

ananas

pesca

 

PREPARAZIONE:

 

Le tartine sono buone a vedersi e si sa… una tira l’altra. Questa volta non useremo il pan carrè o i crostini per la base, ma utilizzeremo delle fette di limone, oppure delle fette di pomodoro per insalata, in alternativa le foglie di radicchio, oppure gli spinaci, il pesce deve essere abbattuto, cioè conservato in freeser per almeno 36 ore, in alcuni casi si può usare qualche goccia di olio extravergine d’oliva ma in genere si può evitare per non interferire con i sapori della frutta, le tartine di pesce sono ottime per un abbinamento fresco e gradevole adatto alla stagione estiva… Ed ecco l’aperitivo …

 

TARTINA salmone e pesca

Prendere una foglia di radicchio non troppo grande, da utilizzare come base, quindi aprirla, e disporre sopra una fetta di salmone affumicato e sopra ancora delle fettine di pesca e un chicco di uva bianca …

 

TARTINA limone e tonno

Prendere una fetta di limone piuttosto grande da usare come base, mettere sopra il tonno fresco e già abbattuto in freeser per 36 ore, e farlo a pezzettini come per una tartare, adagiare sopra una fettina di kiwi e il gambero rosso di Mazara del Vallo

 

TARTINA limone e calamaro

Prendere una fetta di limone piuttosto larga, con una buona buccia, i limoni di Amalfi sarebbero eccellenti, adagiare sopra un anello di calamaro già abbattuto o precedentemente bollito in acqua per qualche minuto, ricoprire con due o tre fettine di kiwi

 

TARTINA al melone e salmone

Prendere una fettina di tonno affumicato e utilizzarla come sfondo, adagiarvi sopra una fetta di melone e poi il salmone affumicato

 

TARTINA al limone e noci

Questa volta utilizziamo anche la marmellata che va bene di fichi oppure di arance o di limone. Prendere una fetta di limone e adagiarvi sopra fino a coprirla il baccalà precedentemente passato nell’acqua bollente per qualche minuto e condito con olio sale e pepe nero, ricoprire com una mezza noce e sopra con la marmellata, gusto a scelta

 

TARTINA di limone salmone e ananas

Prendere una fetta di limone adagiarvi sopra una fetta di salmone affumicato, e ancora sopra tre gamberetti rossi di Mazara del Vallo con tutto il guscio e una fettina di pesca e una di ananas.

 

 

TARTINA al salmone e tonno

Prendere una fetta di limone da usare come base, aggiungere del tonno a pezzettini già abbattuto esopra una fettina di pesce spada affumicato e una pesca a spicchi

 

TARTINA spinaci e gamberetti

Prendere una foglia di spinaci, adagiarvi sopra una fetta di pomodoro, poi dei gamberetti liberati del guscio e sopra ancora una fetta di pomodoro, infine due listelle di carote per guarnire

 

TARTINA al limone

Questa volta facciamo un panino, con le fette di limone! Prendere una fetta di limone, adagiarvi sopra un gamberetto, poi una fettina di kiwi e ancora sopra un’altra fetta di limone… E buon appetito!

 

Ci beviamo sopra un Prosecco di Valdobbiadene Superiore Brut “Jeio” di Bisol che ha origine dai vigneti ripidi e scoscesi che circondano il comune di Valdobbiadene, e che costringono la cantina Bisol a praticare una viticoltura eroica, dove la manualità si unisce alla tenacia e alla passione. Blend di Glera, a cui si aggiungono anche Chardonnay, Verdiso e Pinot Bianco, si tratta di una bottiglia in cui freschezza e mineralità stimolano il palato con una beva appagante, perfetta per accompagnare non solo l’aperitivo più raffinato, ma anche tutto il pasto.

Il Brut “Jeio” di Bisol è un Prosecco di Valdobbiadene Superiore che nasce da un taglio in cui ritroviamo, accanto al Glera, vitigno autoctono di riferimento per il blend finale, anche piccole percentuali di Pinot Bianco, Verdiso e Chardonnay. Il perlage è di grana fine e continua. Lo spettro olfattivo è delicato e croccante nel presentare sottili aromi fruttati, intersecati a sensazioni floreali e a tocchi di erbe selvatiche. All’assaggio è giovanile, snello e beverino, con un sorso che conquista il palato grazie a un gusto fresco e minerale; chiude con un leggerissimo retrogusto ammandorlato.

 

 

FETTUCCINE AI FRUTTI DI MARE

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

400 gr di pasta fresca, fettuccine o tonnarelli

sale fino

pepe nero

peperoncino

300 gr di cozze

400 gr di vongole veraci

due filetti di pesce persico o di platessa

4 gamberoni (oppure scampi)

300 gr di gamberetti

due calamari

olio extravergine d’oliva

prezzemolo

1 bicchiere di vino bianco

2 acciughe

1 spicchio di aglio

8-10 pomodorini Pachino

 

( Se non avete voglia di comprarle nei negozi di pasta all’uovo o armarvi di spianatoia e mattarello, queste sono buonissime)

 

LA DOSE PER LE FETTUCCINE E’ SEMPRE 100gr DI FARINA “0” 1 UOVO A PERSONA + 1 PIZZICO DI SALE NELL’IMPASTO E 2 CUCCHIAI DI OLIO EVO. IMPASTARE LASCIARE IN FRIGO PER MEZZ’ORA IL PANETTO AVVOLTO CON LA PELLICOLA E POI FILARE LA PASTA CON LA MACCHINA O CON IL MATTARELLO…

 

 

PREPARAZIONE:

Comprare cozze, vongole, gamberetti, calamari, uno o due filetti di platessa, o di persico, due-tre gamberoni per guarnire.

 

Il Pesce

Il pesce deve essere freschissimo. La buona riuscita di un piatto dipende sempre dalle materie prime e questo vale di più per il pescato.

Le cozze si aprono con un pò di olio, peperoncino e aglio in un tegame, vanno sgusciate e messe in una terrina, dove disporrete anche le vongole sgusciate e precedentemente aperte in un tegamino con dell’acqua. Lasciare qualche guscio solo per la decorazione finale. I gamberetti vanno puliti uno ad uno e liberati della testa, della coda e del guscio, i calamari tagliati a rondelle, se sono troppo grosse si possono ridurre in listelle di piccole proporzioni. Volendo si possono aggiungere anche i filetti di platessa o di persico, che vanno tagliati a pezzetti. Prendere quindi tutte le qualità di pesce e disporle in una terrina: fare saltare sul fuoco per una decina di minuti con olio extravergine e uno spicchio di aglio con tutta la “camicia” che si avrà poi  l’accortezza di eliminare, un pizzico di peperoncino e due acciughe sott’olio che soffriggendo si squaglieranno nella terrina. Aggiungere quindi il pesce, prima il persico e i calamari poi i gamberetti i gamberoni o gli scampi, e alla fine le vongole e le cozze,  e dopo pochi minuti mettere 8-10 pomodorini Pachino e poi far sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. Girare tutto, aggiungere un pò di prezzemolo, a piacere un pizzico di pepe nero. Personalmente non metto il sale per gustare di più il sapore del pesce, se si preferisce si può aggiungere. Il condimento deve essere piuttosto fluido quindi se non si vuole eccedere con l’olio evo si possono in alternativa utilizzare 6-8 pomodorini pachino, e inoltre si può diluire utilizzando un pò di acqua di cottura delle vongole che va però assolutamente scolata per evitare che rimangano fastidiosi e invisibili granellini di sabbia. Con i gusci delle cozze e delle vongole conservate, prelevare la metà del guscio e utilizzare 4-5 cozze e vongole per decorare i piatti. Ugualmente per i gamberoni.

 

 

 

MEZZE MANICHE AL PROFUMO DI BACCALA’

INGREDIENTI

320 gr di mezze maniche

olio evo

1 spicchio di aglio

1 cipolla di Tropea

100 gr di olive verdi

5 o 6 capperi

mezzo bicchiere di vino bianco

350 gr di Baccala’

prezzemolo

pepe nero

sale

peperoncino

Per il crumble: olio evo

50 gr di mollica di pane

 

 

Prendere il baccalà già dissalato e togliere la pelle, farlo a pezzetti, eliminare le eventuali spine presenti. in una padella versare l’olio evo, la cipolla fatta a fettine, le olive verdi denocciolate e fatte a pezzettini, far soffriggere qualche minuto, aggiungere se si preferisce un po’ di peperoncino, e mettere infine il baccalà. Sfumare con il vino bianco e lasciar evaporare.

A parte preparare il crumble di pane: Scaldare l’olio evo, aggiungere la mollica di pane sbriciolata e cuocere finché non diventerà colorata e croccante.

Cuocere la pasta in acqua bollente e salata, scolarla al dente, quindi versare gli spaghetti in padella con il condimento e ultimare la cottura a fiamma viva. Aggiungere se necessario un pò di olio e il crumble di pane e del prezzemolo tritato. Impiattare… Et Voilà… Il nostro secondo primo piatto è pronto…

 

 

CALAMARI RIPIENI DI RICOTTA E BROCCOLETTI DI RAPA

Una variante per farcire i calamari sono a base di ricotta di pecora e broccoletti di rape, o cime di rape, con l’aggiunta di qualche pinolo e uva sultanina. Da leccarsi i baffi…

 

 

 

INGREDIENTI:

4 calamari

olio evo

pepe nero

200 gr di ricotta

400 gr di cime di rapa

30 gr di pinoli

una manciata di uvetta

1 spicchio di aglio

peperoncino

30 gr di parmigiano

1 uovo

sale fino

 

 

 

 

PREPARAZIONE

Mettere in una terrina la ricotta il parmigiano, l’uovo, il pepe nero, e salare. Amalgamare il tutto. In una padella far soffriggere l’aglio con l’olio evo, assieme al peperoncino, mettere le rape a cuocere e chiudere con il coperchio, in 15 minuti saranno pronte senza bisogno di bollirle precedentemente mantenendo inoltre la loro croccantezza e il sapore agro. Sul finire aggiungere i pinoli e l’uva sultanina. A questo punto prendere i calamari e cominciare a riempirli: nella parte superiore con la ricotta già condita, nella parte inferiore con la verdura già raffreddata. Volendo i tentacoli del calamaro si possono tagliuzzare, fare cuocere qualche minuto e aggiungere al composto di ricotta. Quando tutti i calamari saranno pronti, chiuderli con uno spiedino o con uno stecchino di legno. Prendere un tegame, mettere abbondante olio evo e fare cuocere per 15-20 minuti. Aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco secco. Coprire con un coperchio. Quando il vino sarà evaporato i nostri calamari saranno pronti. Et Voilà… Impiattare servendoli con dei fagiolini bolliti e conditi con olio evo e limone, o con delle patate lessate e condite con lo stesso condimento dei calamari.

 

 

 

Cruditè

Le verdure crude tagliate e servite in una brocca colorata in genere sono sempre le benvenute, quindi l’unica incombenza sarà quella di lavarle, asciugarle, ripulirle e infine tagliarle. Basta prendere del sedano bianco, delle carote, dei cetrioli, dei peperoni, dei finocchi e tagliarli nel senso della lunghezza. Vanno poi adagiati all’interno di una brocca, meglio di vetro, tenendole separate per qualità di ortaggi. A parte preparare due o più ciotoline con il pinzimonio: olio, sale e pepe nero, amalgamare il tutto e inserire nella tavola imbandita.

 

 

Polpo con cavolo nero 

Eccoci al secondo piatto di pece che prevede il polpo: va cotto per 40-50 minuti e poi fatto raffreddare nella sua acqua per 4-5 ore almeno. Si può anche cuocere il giorno prima e lasciare nella sua acqua di cottura per tutta la notte. Solo così sarà morbidissimo. Una volta cotto, liberare i tentacoli e cuocere il polpo in una padella con un filo d’olio evo, basteranno 1-2- minuti, aggiungere sale fino q.b. Nel frattempo rinvenire l’uvetta sultanina, ce n’è di ogni tipo, io in genere preferisco mischiarla, da Castroni ho trovato quella di Lipari che ha i chicchi un pò più grandi ed è buonissima, poi ci sono i grappolini dell’uvetta di Pantelleria e quella piu’ economica in bustine. Il segreto è mischiare tutto…Cuocere in acqua bollente mezzo cavolo nero avendo cura di prelevare le foglie più tenere e una volta cotto, ripassare in padella con dell’olio evo e uno spicchio di aglio, salare, aggiungere un pò di pepe nero l’uvetta già fatta rinvenire in mezzo bicchiere di vino bianco e una manciata di pinoli. Impiattare. Invece del cavolo nero, si possono usare altri tipi di verdure come bieta o cicoria. In alternativa il polpo si può condire con delle patate lessate e fatte a fette. Olio evo, sale fino, pepe nero e un pò di prezzemolo. Del limone per decorare il piatto.

Più facile da realizzare meno d’effetto…

 

 

 

 

Macedonia siciliana

Mescolare frutta fresca e frutta secca. pinoli, uvetta, noci, mandorle assieme a mele, pere, arance, uva, kiwi: è questo il segreto di un’ottima macedonia, che ho imparato da un’amica siciliana e che non ho dimenticato più. La preparo ogni anno, e la combino con quello che ho in casa. Un segreto: si condisce con miele e yogurt, niente zucchero. Bisogna aggiungere mezza arancia spremuta, o anche mezzo pompelmo, pochissimo limone. Si mescolano in una terrina con gli altri due ingredienti e si mettono sulla frutta preparata, tagliuzzata, si gira e… è buona anche per il giorno dopo…

 

 

 

E PER FINIRE ANCORA UN OMAGGIO ALLA SICILIA CON I SUOI SAPORI SEMPRE RICONOSCIBILISSIMI PIENI DI STORIA E DI CULTURA

 

DOLCI: CANNOLI ALLA SICILIANA

 

Per i cannoli:

farina 350 gr

burro 30 gr

zucchero 30 gr

mezzo bicchiere di vino bianco (oggi ho usato un vino Marsala che avevo in frigo)

una spolverata di cannella

abbondante olio di semi per friggere, oppure strutto

 

Per il ripieno:

500 gr di ricotta di pecora

1hg di frutta candida (un vasetto e mezzo circa)

gocce di cioccolato fondente ( a seconda dei gusti)

200 gr di zucchero vanigliato

granella di pistacchi di Bronte per guarnire

amarene per guarnire

 

PREPARAZIONE:

Mettere sulla spianatoia, oppure in una terrina, la farina, il burro precedentemente sciolto e fatto raffreddare, lo zucchero e il vino bianco, aggiungere una spolverata di cannella, e impastare. Deporre il panetto il frigo per circa 2 ore.

Nel frattempo per il ripieno, in una terrina disporre la ricotta, la frutta candida lo zucchero vanigliato e le gocce di cioccolato. Girare il tutto il modo che venga fuori una crema, disporre il tutto in frigorifero fino a che non si dovranno riempire i cannoli.

 

Per i cannoli bisogna disporre dei cilindri di metallo, o se si vive al mare, un’alternativa sono le canne. Si, esattamente le canne al vento quelle che crescono lungo gli argini dei rigagnoli e vicino le spiagge. Ricordo mio nonno che le raccolse per me in campagna, vicino al mare in Calabria, e poi tagliò le della misura che gli chiesi io, poco più di 7 cm. La prima volta che feci i cannoli alla siciliana, usai le … canne al vento. Forse è per questo che non li ho più dimenticati… Ci sono due misure di cilindri di metallo, quelli più grandi con un’apertura di circa 3,5 cm, e quelli più piccoli. Io uso quelli più grandi che danno il classico cannolo siciliano.

 

Quindi, una volta pronta la sfoglia, che va filata con la macchina oppure con il mattarello, preparare dei rettangoli di circa 10 cm. La sfoglia non deve essere finissima se no si rompe, e comunque il numero più basso della macchina tradizionale, Imperia, per intenderci, va bene. Sbattere un albume d’uovo in una piatto fondo, servirà per fare aderire al cilindro i due lembi del quadratino che abbiamo ritagliato. Prima di disporre in diagonale il quadratino di sfoglia sul cilindro, bisogna ungere il cilindro con l’olio. Servirà a togliere più facilmente il cannolo una volta cotto in abbondante olio di semi, dal cilindri di metallo.

I cannoli si friggeranno in pochi minuti, attenzione a non bruciarli, e soprattutto a lasciare scoperti i lati di ogni cilindro di metallo usato per agevolare una volta tiepidi la fuoriuscita del cannolo. Fare raffreddare e riempire i cannoli poco prima di essere serviti, con una sac  a poche,  cercando di non fare uscire la crema di ricotta dai lati, poi spolverare con un pò di zucchero a velo e guarnire con un’amarena per ogni lato. In alternativa va bene anche la frutta candida. Oppure le fragole, o ancora un pò di granella di pistacchi di Bronte. Con la ricetta esposta, sono venuti 21 cannoli! E voilà, il dolce è servito.

 

E PER RIMANERE IN SICILIA ASSAPORIAMO UN BICCHIERINO DI PASSITO DI NOTO 100% MOSCATO BIANCO

Il Passito di Noto DOC Planeta nasce da un lento processo di appassimento delle uve di Moscato Bianco per un vino dolce da dessert dai profumi esplosivi di frutta esotica. Vinificazione: Le uve di Moscato Bianco vengono vendemmiate, ben mature, nella seconda metà di agosto e poste in casse da 5 kg. La Sicilia è terra di vini dolci in ogni suo angolo; stili e varietà diverse. A parere di molti, il Moscato – o meglio i moscati – è l’uva originaria; per altri il BIBLINO del siracusano – primo vino descritto in Sicilia – era il padre dell’attuale Moscato Passito di Noto. Un vino antico che diventa attuale, grazie ad un moderno sistema di appassimento. Profumi esplosivi di frutta esotica, di gelsomino, di agrumi canditi, è al tempo stesso complesso ma facile da amare. Il compagno ideale della grande tradizione siciliana di dolci e gelati.

 

 

 

 

E PER FINIRE SE NON VOLETE RINUNCIARE AL PANETTONE DATE UNO SGUARDO A QUELLI PRODOTTI DA FIASCONARO… IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA LO HA APPENA NOMINATO CAVALIERE E CERTO I SUOI PANETTONI PRIMEGGIANO NELLA CLASSIFICA DI QUELLI PIU’ BUONI… PROVATE QUELLO ALLE PERE E CIOCCOLATO, OPPURE QUELLO AI FRUTTI DI BOSCO…BUONISSIMI ANCHE QUELLI PRODOTTI DALL’AZIENDA CALABRESE FRAIETTA CON SEDE A BADOLATO CHE FA SPEDIZIONI OVUNQUE IN ITALIA. LO ASSAPORIAMO ASSIEME AD UN BICCHIERINO DI VINO DOLCE MONTONICO IGT DELLA LOCRIDE PRECIDAMENTE A BIANCO IN CALABRIA PRODOTTO DA CERATTI

 

 

Tipologia: Vino dolce/abboccato
Denominazione: Locride IGT
Provenienza: Bianco (RC)
Produttore: Ceratti
Vitigni: mantonico 100%
Formato: 50 cl.
Alcool: 13% piu 3%

Annata: 2013 vino perfetto – annata corrente nel 2022
Consumo ideale: entro la fine del 2035

Vinificazione: in serbatoi di acciaio termocondizionati
Affinamento: 8/10 mesi in barriques, segue affinamento in acciaio e poi bottiglia
Struttura: di ottima struttura

 

 

Il Greco di Bianco è il vino piu antico e più prezioso del mondo, era il vino degli Dei di Grecia, vecchio di millenni e si produce solo nel territorio di Bianco. Secondo la tradizione, fu uno sconosciuto colono greco che nel VIII sec. a.C. trapiantò qui un tralcio di vite, perchè in terra straniera gli ricordasse la patria lontana. Il suo fu un gesto sentimentale, ma egli non sapeva che avrebbe, così, prodotto l’ autentico vino degli dèi, che divenne subito famoso a Roma, dove imperatori e patrizi lo offrivano a personaggi di riguardo. Al Vino Greco, inoltre, furono attribuite virtù terapeutiche, ampiamente documentate da insigni medici.Le uve, manualmente raccolte e selezionate, vengono poste al sole sui tradizionali “graticci”, per un tempo variabile secondo l’annata, subendo un appassimento che può determinare, in relazione al contenuto in zuccheri, una riduzione di peso nelle uve fino al 50%.
Naso di rara complessità e intensità. Emana note scure, mature e speziate. Evidenti sono le note di liquirizia, cacao, corteccia, frutta secca infornata, miele di castagno, mentolo ed erbe aromatiche, fico secco, fieno, orzo, macchia mediterranea, note intense di frutta caramellata e sotto spirito, agrumi canditi. Il sorso è decisamente caldo ed avvolgente, riempie dolcemente il palato in un susseguirsi di sapori mediterranei, mantiene con grazia un ottimo equilibrio, acidità e sapidità ben calibrate fanno la sua parte a dovere, lunghissimo, finale su note di albicocche, marmellata di fichi e spezie dolci. Da applausi.


E’ un vino da meditazione che si abbina anche a piccola pasticceria e formaggi erborinati.

Pronto da bere subito, ma se riposa in bottiglia saprà sorprenderti ancora di più.
Temperatura di servizio consigliata: 10/12
Bicchiere consigliato: calice con apertura ampia

 

 

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