LIFESTYLE/ LA VIA DELLA SETA DELLE BORSE FENDI PASSA PER BOCCHIGERO ANTICO BORGO DELLA SILA GRANDE DOVE UN ARTIGIANO PASQUALE FILIPPELLI…

Calabria terra di tessuti pregiati, lavorati come si faceva anticamente, magari al telaio dopo aver coltivato il baco da seta o raccogliendo come facevano le nonne, le ginestre per poi sbatterle lungo le fiumare e ricavare infine quel filato tanto in uso per i canovacci, i coprimaterassi, i copricuscini. Proprio quello bianco e azzurro, come fosse provenzale. La Calabria terra ricca di cultura e tradizioni come quelle di Tiriolo dove le donne al telaio ancora producono le “pezzare”, tappeti multicolori realizzati con scarti di lavorazione, “pezze”, e calze di nylon ormai in disuso, rotte, rimanenze di tessuti, come lenzuola o vestiti. C’è tutto un mondo da riscoprire nelle antiche lavorazioni di tessuti calabresi. E a questo tesoro si aggiunge ora lo sguardo di una grande casa di moda che si è accorta della ricchezza racchiusa nelle produzioni di un artigiano, Pasquale Filippelli con cui ha iniziato una collaborazione. Producono borse da oltre 25mila euro per la maison romana. C’è chi arriva da Parigi per apprendere le tecniche dai maestri che lavorano nel tessile. Un’avventura di artigianato resistente. La passione e l’abilità nel tirare la tela tramandata di generazione in generazione. E il vuoto intorno che impedisce alla Calabria di sfruttare un tesoro ecologico a costo zero.

Tessere di mano in mano, entrando nei piccoli scrigni delle botteghe delle regioni italiane, dove nascono meraviglie: questa la filosofia Fendi. Oggi la baguette Calabria è un oggetto d’arte per pochi eletti.
Raffinata e glamour, la baguette di ginestra è destinata a clienti speciali e segretissimi, perché costa diverse migliaia di euro e anche per quello che racconta il suo ciclo produttivo: realizzata senza elettricità, senza chimica.

 

Il maestro Filippelli al lavoro, nella teca la baguette Fendi

La trattura è l’operazione che permette di ricavare il filo di seta dal dipanamento dei bozzoli del baco da seta. Con questo termine, dal latino tardo tractūra, da trahĕre trarre si indicano, nell’industria tessile, vari passaggi di lavorazione nella produzione del filato di seta.

Poiché il filo prodotto dal baco è una bava continua, la produzione del filato di seta non si ottiene con una vera e propria filatura ma con trattura e torcitura.

Pasquale Filippelli nasce nel 1952 a Bocchigliero (CS), un antico borgo alle pendici della Sila Grande arroccato su un’altura che si affaccia sul mare Ionio.

All’età di 7 anni, osservando la zia Elisabetta tessere e la mamma Maria filare, scopre il fascino irresistibile del mondo tessile, tanto da farne la professione per tutta la vita.

Grazie alla zia, dunque, che gli dato i primi insegnamenti tessili, e a sua madre per avergli trasmesso la passione e le tecniche della filatura tradizionale, dell’estrazione della fibra dalla pianta di ginestra e della bachisericoltura.

All’età di 16 anni comincia a muovere i primi passi nella nascente “Azienda Tessile Silana“, in seguito, dopo aver conseguito il Diploma di Perito Industriale Tessile e frequentato vari corsi di specializzazione, diviene responsabile tecnico e della produzione nella “Fabbrica Tessile Bossio”.

Per diversi anni alterna il lavoro in azienda con l’insegnamento di “laboratorio e tecnologia tessile“, nei corsi di Formazione Professionale gestiti dal sindacato I.A.L. CISL. Successivamente, tramite concorso pubblico, entra a lavorare nella Regione Calabria, sempre nel settore Formazione Professionale, ricoprendo il ruolo di Coordinatore Didattico e di insegnante di laboratorio tessile, disegno e Tecnologia Tessile.

 

Ha fondato e presiede un Centro Studi e Ricerche Tessili senza fini di lucro, con lo scopo di ricercare, preservare e divulgare storie e attività legate al settore tessile, il tutto attraverso convegni, corsi formativi, incontri nelle scuole e supporto agli studenti, (fino ad oggi ha seguito tre tesi di laurea sulla lavorazione della ginestra per usi tessili).

Attualmente Pasquale Filippelli vive e lavora a Mirto-Crosia (CS), dove gestisce un Ufficio Tecnico Tessile che si occupa di perizie, consulenze e progettazioni tessili sia per l’analisi e la fabbricazione di tessuti sia per l’avvio di attività lavorative nel settore Tessile e Gelsibachisericolo.

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