FOOD/ LA DOMENICA IN TAVOLA: CALAMARATA FILETTI DI MERLUZZO CON MANDORLE E UN CALICE DI VERMENTINO LA PETTEGOLA

Una domenica che ha il dolce sapore delle ottobrate… celebri quelle romane… in cui non si rinuncia a un pranzo a base di pesce. Gustoso ma non troppo esoso a base di calamari e filetti di merluzzo e per abbinamento un vermentino toscano targato Banfi

 

Vino in abbinamento: Un Vermentino toscano della cantina Banfi: La Pettegola

Per produrre il Vermentino La Pettegola si sono selezionate le migliori uve provenienti da vigneti del litorale toscano, procedendo poi con una pressatura molto leggera ed una fermentazione in acciaio per mantenerne intatti tutti gli aromi.

Le note di degustazione raccontano un Vermentino con un’accentuata espressione aromatica, ricca e delicata, dai profumi fruttati in cui si riconoscono l’albicocca ed il pompelmo, ma anche i fiori e le spezie tipici della macchia mediterranea. In bocca sorprende per la sua pienezza, vivacizzata da una spiccata acidità, che gli dona una gradevole freschezza. Ottimo come aperitivo, lo possiamo accompagnare a gustosi piatti di pesce, in particolare crostacei, così come a primi piatti a base di verdure. Da servire ad una temperatura di 8-10°.

“Il nostro desiderio è quello di offrire un Vermentino amabile e piacevole – commenta l’enologo di Banfi, Rudy Buratti – che si rivolge a tutti i winelover, dai più esperti ai più giovani. La Pettegola, con il suo packaging innovativo ed essenziale, è dedicato esclusivamente al canale tradizionale, ed è ideale per le molteplici occasioni informali che si presenteranno durante la bella stagione estiva”.

 

PASTA DI GRAGNANO IN CALAMARATA 

 

è un prodotto alimentare – ottenuto dall’impasto della semola di grano duro con acqua della falda acquifera locale – prodotto su tutto il territorio del comune di Gragnano.

Da ottobre 2013, a livello europeo, la denominazione “Pasta di Gragnano” è stata riconosciuta IGP.

 

La produzione della pasta risale alla fine del XVI secolo quando comparirono i primi pastifici a conduzione familiare. Fino al XVII secolo era un alimento poco diffuso ma, a seguito della carestia  che colpì il Regno di Napoli divenne un alimento fondamentale grazie alle sue qualità nutritive e per l’invenzione che consentiva di produrre pasta detta “oro bianco” a basso costo pressando l’impasto attraverso le trafile. I terreni ideali per consentire la produzione furono Gragnano e Napoli, grazie ai loro microclima composti da vento, sole e giusta umidità. Proprio gli abitanti del Regno di Napoli furono i primi a dare delle svolte importanti alla produzione di pasta, e nel 1861 all’apice della produzione della pasta c’erano gli stabilimenti di Gragnano. I gragnanesi, in quel periodo, furono i maggiori produttori di pasta nel mondo in particolare nella vendita dei maccheroni

Il 12 luglio del 1845 il re  Ferdinando II selle Due Sicilie durante un pranzo, concesse ai fabbricanti gragnanesi l’alto privilegio di fornire la corte di tutte le paste lunghe, e così che per tutti, da allora, Gragnano diventò la “città dei maccheroni”.

 

 

INGREDIENTI:

400 gr di pomodorini pachino

mezza scatola di pelati

3 o 4 calamari

olio evo

prezzemolo

uno spicchio di aglio

sale fino

pepe nero

peperoncino

400 gr di pasta di Gragnano, mezze maniche o ditaloni

mezzo bicchiere di vino bianco secco

 

PREPARAZIONE:

I calamari li faremo pulire in pescheria e poi li faremo tagliare a rotelle. Prendere una padella e mettere uno spicchio di aglio, del peperoncino e l’olio evo, abbondante, e infine aggiungere i calamari tagliati a rondelle e poi dopo circa 10 minuti, aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco secco fare sfumare e infine i pomodorini pachino e mezzo barattolo di pelati. Fare cuocere per circa mezz’ora. Sul finire della cottura mettere un po’ di sale fino ed eventualmente del pepe nero. In una pentola far cuocere i ditaloni o mezze maniche per la nostra calamarata, aggiungere il sale.. Scolare al dente.

A questo punto preparare un saltapasta dove metteremo il condimento, la pasta: mescolare e far saltare tutto per amalgamare.  Aggiungere se necessario un filino di olio evo. Impiattare e aggiungere su ogni piatto del prezzemolo tritato finemente.

E Buon Appetito!

 

FILETTI DI MERLUZZO ALLE MANDORLE E ROSMARINO

 

 

INGREDIENTI:

1 merluzzo medio sfilettato

40 gr di mandorle

olio evo

pepe nero

sale fino

rosmarino

30 gr pane grattugiato

l’albume di 2 uova

50 gr di rughetta

 

 

PREPARAZIONE:

Il merluzzo puo’ essere sfilettato direttamente in pescheria, quindi sciacquare e asciugare il rosmarino, prelevare qualche rametto e tritarlo assieme alle mandorle. In una insalatiera aggiungere quindi il pangrattato la scorza di limone grattugiata, e tutti gli altri ingredienti (sale, pepe nero) alle mandorle e rosmarino. Terminare con un giro di olio evo. Prendere i filetti di merluzzo e bagnarli nell’albume montato a neve, quindi impanarli con il composto preparato precedentemente.

A questo punto prendere una teglia, disporre un foglio di carta forno e sopra i filetti di merluzzo, condire con un filo di olio evo, e cuocere in forno per circa 20 minuti a 180 gradi.

 

Infine si puo’ preparare il piatto da portata: disporre della rughetta nel fondo di un piatto ovale e sopra adagiarvi i filetti di merluzzo e qualche mandorla ancora intera. Per contorno si pò pensare ad una purea di patate oppure a un’insalata mista di fagiolini tagliati a dadini, carote e piselli, conditi con solo olio evo, sale fino e pepe nero. E Buon Appetito…

 

 

 

 

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