WINE/ I VINI DELL’ETNA DI TERRA COSTANTINO UN MIX DI TERROIR BIODIVERSITA’ TRADIZIONE SOSTENIBILITA’E AMORE PER LA TERRA

SIAMO TALMENTE BIOLOGICI CHE CI DIMENTICHIAMO DI DIRLO… PER NOI E’ UNA COSA NATURALE

 

Rispettare il territorio. E’ questo il leit motiv di Terra Costantino, piccolo paradiso enoico trapiantato alle pendici dell’Etna, perchè se si ha il privilegio di vivere in questo posto allora bisogna aver riguardo della natura ed esaltare al meglio le caratteristiche del terroir anche nel bicchiere, così che il lavoro dell’uomo diviene quello quello di un “medium” rispetto a Madre Terra. La filosofia di terra Costantino è tutta qui. Del resto con un enologo che si chiama Luca D’Attoma dal 2013, tra gli  enologi più importanti e che Doctor Wine ha celebrato come l’enologo dell’anno 2022, non poteva essere che così. L’azienda ha 10 ettari di superficie vitata più 2 nel comune di Milo. Le vigne crescono immerse in un vero e proprio giardino siciliano in cui vige la coltivazione mista ed è subito percepibile una forte integrazione tra uomo e natura. All’interno della proprietà di Contrada Blandano-Viagrande sono coltivate oltre 20 specie di alberi da frutto, tra cui anche un grande e pluriennale albero di castagno (di poco più giovane del Castagno dei Cento Cavalli di S.Alfio, un piccolo comune alle pendici dell’Etna). Nella cantina sotterranea sono state trovate due colate laviche diverse e uno strato di superficie di 3 mila anni di pura roccia, la parte inferiore è lava molto ricca di allofene, le vigne più giovani hanno circa 25 anni di età. Questo strato è costantemente bagnato e anche nel 2021, annata molto siccitosa, l’azienda ha prodotto la stessa quantità di vino. La vendemmia sull’Etna parte a fine settembre per finire anche i primi giorni di novembre, dice Fabio Costantino che abbiamo incontrato a Roma. Per noi l’affinamento in bottiglia è molto importante, prosegue, la nostra è la prima cantina Bio sin dal 2000 e pratichiamo la massima attenzione alla sostenibilità.

 

(Fabio Costantino)

 

Nelle vigne di Milo invece le barbatelle sono giovanissime, piantate nel 2021, ma con una storia che dura da millenni come conferma il palmeto del 1700 adiacente ai filari. Questa vigna di 2,5 ettari rappresenta una nuova sfida per la famiglia Costantino ma anche l’occasione per dimostrare che il lavoro deve essere accompagnato da giusti principi per riuscire bene anche perché, per produrre un Etna Bianco DOC Superiore, come da disciplinare di quelle zone, le sfide sono molte. Alle pendici dell’Etna, a più di 700 metri sul livello del mare, si pratica la viticoltura eroica, le ceneri laviche offuscano spesso il cielo e anche i lavori in vigna sono spesso interrotti dall’immanenza di questa natura vulcanica.

 

 

La vendemmia e tutte le operazioni di cura e coltivazione della vigna, vengono condotte manualmente, per preservare al massimo le biodiversità del luogo. L’azienda è certificata biologica dal 2000 ed è la prima azienda vitivinicola dell’Etna ad aver ricevuto la certificazione biologica. Lo scopo è sempre stato quello di mantenere intatto il territorio ove si trovano i vigneti per ottenere un vino di qualità, che rispecchi fedelmente le varietà autoctone dell’Etna.

Sostenibilità, non soltanto applicata alle tecniche di coltivazione (ad es. sovescio, riutilizzo, quale ammendante, di fecce e vinacce) ma anche nella costruzione della cantina (totalmente interrata), nel riutilizzo delle acque, nell’energia proveniente totalmente da fonti rinnovabili e anche nelle “piccole cose” come l’utilizzo di bottiglie leggere da 400 grammi.

I vini di Terra Costantino sono fedele espressione del territorio, prodotti con le uve autoctone della zona coltivate nel rispetto della tradizione come il sistema dei terrazzamenti.

 

 

 

E’ stato Dino Costantino a recuperare  la vigna di contrada Blandano a Viagrande dove oggi sorge la cantina, e fu anche lui a scoprire l’eccezionale qualità dei vini che spontaneamente venivano fuori da quei 10 ettari di vigneti , affacciati sul mare. Oggi Dino è affiancato dal figlio Fabio, il quale è anche il progettista della nuova cantina che è stata la prima del Sud Italia ad essere costruita secondo le moderne tecniche di bioarchitettura.

I vini degustati in particolare quelli sotto il nome di  DeAetna, ispirato dal titolo di opuscolo latino datato 1494, esprimono la sacralità dell’universo enologico. Scritto in forma di dialogo, il testo narra dell’ascensione sulla cima del vulcano da parte di uno scrittore veneziano, Pietro Bembo, al ritorno dal suo soggiorno a Messina presso Costantino Lascaris.

DeAetna Etna rosato doc: da uve Nerello Mascalese 90%, Nerello Cappuccio 10%. coltivate tra i 450 e i 500 metri. La maturazione avviene nella prima decade di ottobre. Il mosto ottenuto da pressatura diretta. Dopo una chiarifica statica a freddo il mosto è fatto fermentare a temperatura controllata in acciaio per alcuni mesi sui lieviti fini in modo da esaltare i caratteri del territorio, quindi in bottiglia.

DeAetna Etna bianco doc: da uve Carricante 80%, Catarratto 15%, Minella 5%. Maturazione nell’ultima decade di settembre. Da uve raccolte a mano Il vigneto ha 20 anni. Il mosto è ottenuto da pressatura diretta. Dopo una chiarifica statica a freddo il mosto è fatto fermentare a temperatura controllata di 14°-16°C. Affinamento In acciaio per alcuni mesi e quindi in bottiglia.

DeAetna Etna rosso doc: da uve Nerello Mascalese 90%, Nerello Cappuccio 10%. Maturazione nei primi 15 giorni di ottobre. Il vigneto ha 40 anni. Le uve sono diraspate e avviate alla fermentazione – macerazione per circa dieci giorni. Durante la macerazione vengono eseguiti dei brevi rimontaggi. L’affinamento avviene dopo la fermentazione malolattica in acciaio e in tonneau di rovere e quindi in bottiglia.

 

La seconda parte di vini è denominata invece Contrada Blandano, dal luogo dove si trova l’azienda. Per i vini prodotti sotto questo nome si utilizzano soltanto le uve delle vecchie vigne dietro una attenta selezione sia in vigna sia al momento della vendemmia, che assieme ad un lungo affinamento sia in botte sia in bottiglia conferisce al vino complessità, struttura ed eleganza.

Contrada Blandano Etna bianco doc: da uve Carricante 90%, Catarratto 10%, raccolte manualmente. Maturazione nella ultima decade di settembre. Le uve sono diraspate e dopo una macerazione a temperatura controllata sono sofficemente pressate e il mosto ottenuto decanta a freddo fino a raggiungere la limpidezza. Dopo il travaso, il mosto è portato a una temperature di 18° C per favorire la fermentazione che verrà condotta alla temperatura di 16°C. Affinamento: In botte grande di legno per alcuni mesi e quindi in bottiglia.

 

Contrada Blandano Etna rosso doc Riserva: da uve Nerello Mascalese 90%, Nerello Cappuccio 10%, raccolte a mano. Maturazione nei primi 15 giorni di ottobre. Le uve sono diraspate e avviate alla fermentazione – macerazione per circa venti giorni. esclusivamente in vasche di cemento. Durante la macerazione vengono eseguiti delle follature manuali.

Rasola: un rosso ancestrale, il vino del cuore, della passione, della ragione profonda per la quale tutto ha avuto inizio. Una produzione per gli amici che non supera le 500 mila bottiglie ma cara a papa’ Dino Costantino.

 

(Fabio Costantino)

Clicca sotto per chiudere la ricerca