WINE/ UN SANGIOVESE E’ PER SEMPRE… NELLA SETTIMANA DELLE ANTEPRIME TOSCANE VISIONE “ROCK” DI GIANNA NANNINI

 

La settimana delle  Anteprime di Toscana (fino a venerdì 25 marzo) prosegue con la vernaccia di San Gimignano fino a domani, mentre giovedi’ 24 marzo sarà il Vino Nobile di Montepulciano in grande spolvero a rivelare la sua ultima annata.

 

Protagonista il sistema vino toscano quest’anno anche la testimonial di PrimAnteprima 2022, la cantante e viticoltrice toscana Gianna Nannini, che ha rilevato come il vino e in particolare il vitigno “Sangiovese” sia “Rock”.

Le Anteprime in Tuscany sono un appuntamento fitto di degustazioni e seminari per gli addetti ai lavori, e winelovers ed hanno aperto le danze domenica 20 marzo con “Chianti Lovers & Rosso Morellino” a cura del Consorzio vino Chianti e Consorzio a tutela del vino Morellino di Scansano; lunedì 21 e martedì 22 marzo sui banche d’assaggio alla Leopolda “Chianti Classico Collection” a cura del Consorzio vino Chianti Classico mentre ancora martedì 22 e mercoledì 23 marzo “Anteprima della Vernaccia di San Gimignano” a cura del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano. Sempre domani 23 marzo e giovedì 24 marzo “Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano” –  a cura del Consorzio vino Nobile di Montepulciano Toscana, e infine venerdì 25 marzo “Anteprima L’Altra Toscana” a cui partecipano il Consorzio di tutela dei vini di Carmignano, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio vini delle Colline Lucchesi, Consorzio di tutela dei vini D.O.C. Cortona,  Consorzio tutela vini della Maremma Toscana Consorzio tutela vini Montecucco, Consorzio del vino Orcia, Consorzio tutela vini Terre di Casole, Consorzio vini Terre di Pisa, Consorzio vini D.O.C. Valdarno di Sopra.

 

 

Uno scenario quello enologico del made in Tuscany che non smette di mietere successi, proprio per la qualità ineccepibile che lo rende sempre più qualificante anche a livello internazionale. Le etichette toscane certificate DOP hanno ottenuto incrementi addirittura superiori a quelli del settore vino nel complesso, che già evidenziava il miglior dato degli ultimi dieci anni. In volume, infatti, sono stati superati gli 800mila ettolitri (+7,4%), mentre i 625 milioni di euro (di cui 604 nel segmento dei rossi) hanno messo a segno un incremento del 15% su base annua raggiungendo il più alto livello di sempre. Tra i maggiori importatori di vino Made in Tuscany resistono in vetta alla classifica gli Stati Uniti, seguiti da Germania, Canada, Svizzera e Gran Bretagna. Più in basso Francia, Paesi Bassi e Giappone, mentre si riscontra un notevole balzo della Corea del Sud.

 

 

E poi venne il Sangiovese… il “vitigno dall’anima rock” come ha sottolineato Gianna Nannini. La Toscana si conferma terra di vini rossi (87%) e di vini a denominazione di origine protetta, che nel 2021 hanno raggiunto il 70% della produzione totale, contro una media nazionale pari al 45%. Le superfici vitate si fermano sotto la soglia dei 60mila ettari, di cui 20mila in provincia di Siena e 16mila circa in provincia di Firenze. Il 96% della superficie è destinato a vini a denominazione, una percentuale molto superiore a quella nazionale, che si colloca attorno al 62%. Tra i vitigni domina il Sangiovese, che occupa oltre il 60% delle superfici coltivate (36mila ettari). Seguono a grande distanza, vitigni internazionali quali Merlot (4.834 ettari), Cabernet Sauvignon (3.766 ettari), e vitigni autoctoni come il Trebbiano Toscano (2.344 ettari), il Canaiolo nero (1.160) e la Vernaccia di San Gimignano (810). Su 52 Denominazioni, di cui 11 DOCG Chianti e Chianti Classico rivendicano rispettivamente il 31 e il 21% della superficie.

In genere, dopo un’attenta degustazione dei vini Chianti Classico appare di tutta evidenza che si tratti di un’annata “beverina” con vini che sono caratterizzati da freschezza  e da una dinamica armonia che porta in dote tannicità di buon livello.

Le gamme aromatiche sono veramente ampie e spesso giocate molto anche su toni floreali, che si affiancano a note fruttate giustamente mature. Fanno parte del portafoglio aromatico anche soffusi profumi di erbe aromatiche e macchia mediterranea.

 

 

Quanto ai vini “Bio”: sono circa 350mila gli ettolitri bio made in Tuscany, il 15% dei 2,2 milioni di ettolitri prodotti a livello nazionale. Il fenomeno bio è sempre più marcato in Toscana: dopo un avvio incerto negli anni ’90, negli ultimi 10 anni ha registrato un forte incremento, come risposta alle richieste di un’agricoltura sempre più sostenibile. Ormai circa il 50% delle aziende vitivinicole producono “Bio”, ed è una percentuale che è destinata a crescere.

 

 

Clicca sotto per chiudere la ricerca