PHOTO&MOVIE/ LUIGI GHIRRI UN ANNO DI EVENTI SUL GRANDE FOTOGRAFO AMICO DI GIANNI CELATI: LO SGUARDO E IL VERSO

“LUIGI GHIRRI: VEDERE OLTRE” È IL CICLO DI MOSTRE FOTOGRAFICHE E GIORNATE DI STUDIO CHE DA APRILE A DICEMBRE CELEBRERÀ I 30 ANNI DALLA PRECOCE SCOMPARSA DI UN GRANDE FOTOGRAFO LUNGO TUTTA L’EMILIA ROMAGNA CHE HA AMATO E RITRATTA PER TUTTA LA BREVE VITA IN UN MODO ASSOLUTAMENTE ORIGINALE E ARTISTICO. SUA LA FIRMA DI COVER DI DISCHI CELEBRI DI CCCP E LUCIO DALLA

Sono passati 30 anni dalla scomparsa prematura di Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992), figura centrale nel panorama internazionale della fotografia del secondo Novecento, la cui fama ha oltrepassato prima i confini emiliani, dove ha insegnato e promosso giovani fotografi, collaborando con musicisti del calibro di Lucio Dalla, Gianni Morandi, Stadio, Luca Carboni e CCCP e poi quelli nazionali esponendo tra le più prestigiose gallerie, istituzioni e realtà museali di tutto il mondo, dal MoMA di New York al Musée de la Photographie Reattu di Arles. Per celebrare questo anniversario, la Regione Emilia-Romagna e Apt Servizi Emilia-Romagna promuovono una programmazione di eventi, dal titolo Luigi Ghirri: Vedere Oltre che, a partire da aprile per tutto il 2022, attraverserà le città di Reggio Emilia, Modena e Parma, con Stefano Accorsi, testimonial dell’Emilia Romagna, prossimamente protagonista di un video omaggio all’artista e alla sua terra sui suoi profili social. Luigi Ghirri fu grande amico di Gianni Celati, un connubio tra fotografia e letteratura che forse è destinato a pochi altri artisti. Ma la penna di Celati, scomparso solo da poche settimane, riusciva a descrivere i luoghi del cuore di Ghirri con la stessa leggerezza e la stessa poesia, fondendo assieme parole che restituivano i colori e la luce delle immagine del grande fotografo.

 

 

 

La mostra riunisce per la prima volta le fotografie che Ghirri realizzò nel contesto del parco tematico Italia in miniatura, pensato e progettato da Ivo Rambaldi nelle vicinanze di Rimini, inaugurato nell’estate del 1970. In esposizione fotografie anche inedite provenienti dalla serie In scala, per la prima volta in dialogo con una selezione dei materiali dell’archivio del parco, prodotti da Ivo Rambaldi in quegli stessi anni. Oltre a mappe, schizzi, appunti e altri documenti, spiccano le fotografie realizzate da Rambaldi in viaggio per l’Italia. A completare la mostra, i progetti fotografici realizzati da un gruppo di lavoro formato da artisti emergenti, catalizzato da Joan Fontcuberta e Matteo Guidi a partire da un workshop all’ISIA di Urbino.

 

In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive

Dal 29 aprile 2022 all’8 gennaio 2023

Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1 42121 Reggio Emilia

 

A REGGIO EMILIA PREMIO GHIRRI PER LA GIOVANE FOTOGRAFIA ITALIANA

Luigi Ghirri

 

Sempre a Reggio Emilia, Ghirri sarà protagonista ai Chiostri di San Domenico del nuovo Premio Ghirri per la Giovane Fotografia Italiana, istituito nell’ambito del Festival della Fotografia Europea grazie alla collaborazione con l’Archivio Eredi Luigi Ghirri. Il premio verrà attribuito, durante le giornate inaugurali del festival, a uno dei sette artisti – Marcello Coslovi, Chiara Ernandes, Claudia Fuggetti, Caterina Morigi, Giulia Parlato, Riccardo Svelto, Giulia Vanelli – selezionati da una giuria internazionale e in mostra nel complesso domenicano. Infine ai Chiostri di San Pietro sono previsti workshop e nuovi progetti fotografici per l’autunno 2022. Il Comune di Reggio Emilia inviterà alcuni artisti a realizzare nuove produzioni attraverso workshop e modalità di partecipazione attiva della cittadinanza: i risultati verranno successivamente esposti ai Chiostri di San Pietro.

Festival Fotografia Europea

Dal 29 aprile al 12 giugno 2022

Chiostri di San Domenico, Via Dante Alighieri, 11, 42121 Reggio Emilia

Dalla serie “Studio di Aldo-Rossi”
(Luigi Ghirri)

COLLEZIONE GHIRRI DI FMAV – MODENA

Luigi Ghirri, Marina di Ravenna, 1970 Courtesy Comune di Modena, Collezione Galleria Civica – FMAV Fondazione Modena Arti Visive @ Eredi Luigi Ghirri

A Modena Ghirri inaugurò nel 1972 la sua prima mostra. Oggi la città rivive il talento di questo maestro con un’esposizione che, pensata per le celebrazioni dell’artista, parte dalle fotografie presenti nelle collezioni gestite da FMAV (la Raccolta della Fotografia della Collezione Galleria Civica del Comune di Modena e la Collezione Fondazione di Modena). Le fotografie del periodo iniziale saranno affiancate da immagini e pubblicazioni riguardanti il seminale rapporto di Ghirri con gli artisti concettuali modenesi. La serie di Colazione sull’erba, presentata nelle sale ex Sip di Piazza Grande nel 1975, sarà il punto di partenza per esporre cataloghi e documenti che raccontano il suo ruolo di animatore delle attività sulla fotografia alla Galleria Civica, insieme a Oscar Goldoni, di cui parimenti nel 2022 ricorrono i trent’anni dalla morte. L’esposizione si concluderà con alcune fotografie di paesaggio e architettura degli Anni Ottanta, tra cui quelle della celebre serie Versailles.

Collezione Ghirri di FMAV-Fondazione Modena Arti Visive

Dal 16 settembre al 16 ottobre 2022

FMAV-Fondazione Modena Arti Visive di Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande, 103, 41121 Modena

 

 

 

GIORNATE DI STUDIO E UNA MOSTRA SULLA FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO – PARMA

“Luigi Ghirri: Vedere Oltre”

Il CSAC di Parma, fondato da Arturo Carlo Quintavalle con Massimo Mussini, possiede la maggiore raccolta di fotografie vintage di Ghirri. La città ospiterà, quindi, una serie di incontri e giornate di studio a carattere pubblico che vedranno studiosi, artisti, scrittori, riflettere sull’opera ghirriana e sul grande impatto che questa ebbe sulla cultura, non solo visiva, del secondo Novecento. Con i materiali conservati negli archivi CSAC sarà allestita una mostra e pubblicato un volume, che restituiscono l’intenso e complesso rapporto di Luigi Ghirri con l’Università di Parma e con la generazione di autori che nel corso degli Anni Settanta definirono con lui una nuova fotografia di paesaggio, sul modello delle foto di Walker Evans.

CSAC, Abbazia di Valserena, Via Viazza di Paradigna, 1, 43122 PARMA

 

 

LUIGI GHIRRI SU PHOTOVALLEY  LA MAPPA DELLA FOTOGRAFIA IN EMILIA ROMAGNA

Il programma Luigi Ghirri. Vedere Oltre diventa parte del progetto Photo Valley, la prima completa mappatura di tutto quello che ruota attorno alla fotografia in regione: ben 190 le realtà segnalate, distribuite su 60 comuni, tra archivi fotografici, collezioni, circoli fotografici e associazioni culturali, editori, festival e manifestazioni, fototeche e biblioteche, gallerie e spazi espositivi, luoghi notevoli e fotogenici, musei, enti e fondazioni, scuole, corsi e workshop. Grazie a una mappa interattiva, con possibilità di ricerca “multi chiave” si possono cercare tutte le mete fotografiche, di tipo museale, archivi fotografici, circoli ecc. Un database in progress, che viene costantemente aggiornato di nuovi contenuti.

Anche Jesi dedica una mostra a Luigi Ghirri con il contributo della Cassa di Risparmio di Jesi. L’esposizione ha luogo nella rinascimentale sede di Palazzo Bisaccioni e nasce per rendere omaggio al maestro della fotografia contemporanea, in occasione del trentennale dalla morte.

L’esposizione, Luigi Ghirri (non) luoghi, si propone come un racconto emozionale, un percorso che disveli al visitatore il modo in cui Ghirri entra in rapporto con le cose, celebrando l’artista e ponendo l’attenzione sulla sua intima necessità di fotografare.

Luigi Ghirri, Modena, 1973
Luigi Ghirri, Modena, 1973

Luigi Ghirri (non) luoghi, a cura di Massimo Minini, si compone di quaranta fotografie provenienti da collezioni private. Obiettivo del progetto espositivo, ideato da Roberta Angalone, è ricordare l’artista analizzandone la ricerca fotografica dal punto di vista delle motivazioni e dei sentimenti attraverso un percorso che ne tocca i punti di interesse e le questioni.

Reggiano di origine, grazie all’assidua frequentazione del gruppo degli artisti concettuali modenesi, Ghirri si avvicina alla fotografia intorno agli anni ’70, i primi scatti sono realizzati durante le vacanze estive o i fine settimana. Tanto basta perché si renda conto che la macchina fotografica sarebbe stato il medium perfetto, un incredibile linguaggio visivo capace di saziare il “desiderio d’infinito che è in ognuno di noi”.

 

Luigi Ghirri, New York, 1989
Luigi Ghirri, New York, 1989

La mostra si apre con una prima sezione introduttiva, dedicata alla vita e al racconto del suo avvicinamento all’obiettivo fotografico. Nato nel gennaio del 1943, vede il mondo mutare in pochi anni: dal clima del dopo guerra a quello del boom economico e al conseguente fermento culturale degli anni ’60. Si forma così, inevitabilmente, la sua personalità sensibile ai cambiamenti e desiderosa di conoscenza. La fotografia diventa il mezzo per guardare a fondo le cose, conoscerne l’origine e il divenire.

Il percorso prosegue con le sezioni dedicate ai luoghi, ai volti del tempo, ai non luoghi, all’arte e in fine ad Aldo Rossi, con il quale condivide l’interesse per la periferia, spazio che, a parere di entrambi, racchiude in sé forza evocativa di storia e memoria. Ghirri è attratto dall’ambiente che abita l’uomo, quello in cui egli si muove, non ai mutamenti del paesaggio, ma ai cambiamenti del vivere.

 

Luigi Ghirri, Capri, 1980-1985
Luigi Ghirri, Capri, 1980-1985

Quello dell’artista è un universo a tratti malinconico, incantato, sospeso e romantico, che trova senso nelle piccole cose, nello stupore e nella meraviglia che scaturisce dal guardare le cose senza il velo dell’abitudine.

Con i suoi scatti dimostra come la fotografia sia generatrice di mondi possibili, mai artificiosi e irreali, ma che sempre raccontano la percezione di un’altra verità, frutto del perfetto “equilibrio tra rilevazione e rivelazione”.

Durante tutta la sua carriera Ghirri fotografa un’enorme quantità di soggetti differenti, decidendo di non identificarsi in un genere o stile poiché reputa questa una scelta rischiosa, una limitazione della libertà di espressione.

La sua è una fotografia che si oppone a qualsiasi specie di “censura” linguistica; anche le sue indagini rimangono volutamente aperte, non tendono ad una risposta unica e definitiva ma si prestano a infinite combinazioni e interpretazioni, coerentemente con la sua idea di fotografia.

 

Luigi Ghirri, Marina di Ravenna, 1972
Luigi Ghirri, Marina di Ravenna, 1972

 

 

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