MOVIE/ DIABOLIK LA COLONNA SONORA DEL FILM DUE BRANI DI MANUEL AGNELLI A TORINO IL VINILE E GLI SPARTITI ESPOSTI AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA FINO AL 14 FEBBRAIO

TUTTI PAZZI PER DIABOLIK… LO AMMETTO  DA RAGAZZINA ANDAVO IN EDICOLA A COMPRARMI IL FUMETTO…

Edita da EDIZIONI CURCI e CREUZA, la colonna sonora esce per Carosello Records in formato digitale e in un esclusivo doppio vinile in numero di copie limitato e numerato, che conterrà anche un albo fumetto di Diabolik in edizione speciale, un estratto suggestivo da “L’arresto di Diabolik – Il Remake” (disegni di Giuseppe Palumbo) che ripropone in chiave moderna, riveduta e corretta, l’episodio: L’Arresto di Diabolik – n. 3 del 1963, a cui è liberamente ispirato il film.

 

La colonna sonora originale del film realizzata da Pivio & Aldo De Scalzi è stata pensata e concepita alla fine del 2019, per poi essere realizzata nel 2020 «avendo come fonte d’ispirazione certe soluzioni timbriche adottate da Bernard Herrmann e con un occhio di riguardo alle atmosfere “action” tipiche di compositori come Lalo Schifrin», raccontano Aldo De Scalzi e Pivio (nome d’arte di Roberto Giacomo Pischiutta), «con l’idea di una struttura musicale complessiva che coinvolgesse una grande orchestra sinfonica».

La colonna sonora, inoltre, è stata sviluppata attorno ad un tema centrale ricorrente «perché un personaggio così iconico come Diabolik meritava tale tipo di approccio», affermano ancora. Così è stato «e a fine febbraio 2020 avevamo tutte le partiture pronte per essere eseguite, già verificate su scena, e poi… ecco arrivare l’impensabile… abbiamo così dovuto aspettare mesi prima che si creassero le condizioni minime per entrare in sala di registrazione con tutti i musicisti previsti in fase di scrittura. In realtà, per garantire l’ambiente più sicuro possibile per chi avrebbe eseguito gli oltre 100 minuti di musica originale che avevamo composto, con il fondamentale aiuto dei nostri fidati collaboratori Luca Cresta e Claudio Pacini, abbiamo dovuto smembrare l’orchestra, inizialmente pensata per un organico numericamente davvero importante, in micro gruppi di non più di 5 o 6 persone alla volta, inventandoci una serie incredibile di trucchi ed espedienti tecnici per sperare di ottenere quanto avevamo ipotizzato in fase di scrittura, quando ancora pensavamo di vivere nel migliore dei mondi possibili. E, incredibilmente, il risultato finale suona esattamente come se tutta l’orchestra fosse stata coinvolta nella stessa sessione di registrazione, proprio come avevamo desiderato.Ora aspettiamo solo di poter condividere questo nostro entusiasmo col pubblico».

 

TRAILER FILM: https://www.youtube.com/watch?v=3CnA2WFXLdw

Questa la tracklist della colonna sonora di “DIABOLIK”: 

  1. Diabolik Tema
  2. La Profondità Degli Abissi
  3. Demoniaz
  4. L’Acqua Sale
  5. Rivelazione Del Nome
  6. Eva
  7. Eva Frega La Polizia
  8. In a Corner Of My Heart – interpretata da Claudia Sanguineti
  9. Dal Teaser
  10. Pam Pum Pam
  11. Diabolikon
  12. Evasione Di Diabolik
  13. Diabolik Ed Elisabeth
  14. Fanza Ramanza
  15. La Delusione Di Eva
  16. Ricostruzione Del Colpo
  17. Prosomasuku
  18. Sott’Acqua
  19. Diabolikon “v. alt.”
  20. Dossierik
  21. Il Direttore Entra Nella Stanza
  22. Diabolik Sente Tutto
  23. L’Evasione E La Polizia
  24. Ombre Nella Notte
  25. Apertura Del Rifugio
  26. Scontro Finale
  27. Sotto La Maschera
  28. Caveaulik
  29. Prosomasuku “v. alt.”
  30. Stava Cercando Questa
  31. La Banca Apre
  32. Cattura Di Diabolik
  33. Preparazione Della Ghigliottina
  34. Amore Vieni A Ghenf – interpretata Claudia Sanguineti
  35. Quartettik

DIABOLIK” è il nuovo film di Manetti bros., con cui Pivio & Aldo De Scalzi tornano a collaborare, in uscita nelle sale cinematografiche il prossimo 16 dicembre (distribuito da 01 Distribution) e con protagonisti Luca Marinelli (Diabolik), Miriam Leone (Eva Kant) e Valerio Mastandrea (ispettore Ginko). Nel cast anche Alessandro Roia, Serena Rossi, Roberto Citran, Luca Di Giovanni, Antonino Iuorio, Vanessa Scalera, Daniela Piperno, Pier Giorgio Bellocchio con la partecipazione straordinaria di Claudia Gerini.

Adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, “DIABOLIK” racconta la storia oscura e romantica dell’incontro tra Diabolik ed Eva Kant, ambientata nello stato di Clerville alla fine degli anni ‘60. A dargli la caccia, e a cercare di fermare i loro diabolici piani, l’ispettore Ginko.

DIABOLIK”, scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli, è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina e con Luigi de Vecchi, con il sostegno di Emilia – Romagna Film Commission, Friuli-Venezia Giulia Film Commission, Film Commission Vallee D’Aoste.

 

(QUI SOTTO RIPROPONGO IL PEZZO SULL’INCONTRO DEI MANETTI BROS ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA) 

 

Qual’è la figura professionale introdotta sul set dai Manetti Bros? Il “Food Manager”,  l’esperto che arriva nei luoghi dove si gira il film anche un giorno prima dell’inizio delle riprese, annusa, dà un’occhiata attorno, si informa, assaggia con l’unico scopo di capire quali siano i migliori ristoranti nei dintorni, senza escludere quelli cinesi, o le pizzerie a taglio perchè è importante che il “cestino”, sia vario per gli interpreti e tutto il cast, che così saranno più contenti alternando magari il panino con la “mortazza” all’ottimo ristorante che ha sede vicino a dove si gira il film. Insomma, il “cestino” entra a far parte non solo dei costi di produzione del film ma diventa una variabile che mette di buon umore attori, registi e tecnici. Esordisce così Marco Manetti nel raccontare il suo amore per il cinema assieme a suo fratello Antonio, “più piccolo” di un anno e mezzo, meglio conosciuti come Manetti e Bros. Due romani innamorati di Bologna e di Napoli di cui ricordano in ogni istante dell’Incontro ravvicinato che si è tenuto alla Festa del cinema di Roma la sorprendente magia. Ora, in attesa del loro ultimo film, Diabolik  uno dei film italiani più attesi della stagione cinematografica, di cui hanno regalato al pubblico in visibilio, la visione dei primi 5 minuti del film, rievocano i primi approcci con la pellicola. E’ Alberto Crespi che riceve i due cineasti romani assieme a Francesco Zippel sul palco dell’Auditorium a ricordare che girano leggende sui cestini dei Manetti Bros, proprio all’inizio dell’Incontro Ravvicinato alla festa del Cinema di Roma. Chi ricorda Zora la vampira, con una giovanissima ed esordiente Micaela Ramazzotti, insieme a Carlo Verdone? Quello nel 2000, fu il loro primo film, ispirato in parte al cinema di serie B, ma soprattutto al cinema americano anni Ottanta ed a quello che loro chiamano “il maestro”, Alfred Hitchcock, alla cui arte cinematografica ricorrono ogni volta che hanno qualche perplessità su come girare una scena. Come l’avrebbe girata il maestro? Si dicono. E poi ricorrono alla sua filmografia per chiarirsi le idee, è così che trovano la soluzione. Di film per Manetti Bros ne seguirono molti altri, fino alla ribalta nazionale con Song’e Napule, seguito da Ammore e Malavita e quest’anno appunto, dall’attesissimo Diabolik, con Valerio Mastrandrea e Miriam Leone. Il film era pronto prima del lockdown, quindi attende l’uscita in sala da quasi due anni. “E’ il coronamento di un sogno, un fumetto che amiamo tantissimo e che siamo riusciti a mettere in scena, spiega Marco Manetti. E’ la prima volta che lo mostriamo, siamo molto emozionati. Sono i 5 minuti iniziali e vogliamo godercelo mettendoci seduti in sala con il pubblico”. Si tratta di un’anteprima di un inseguimento, girato a Milano, Bologna e Trieste, in sala grande entusiasmo mentre e i Manetti Bros filmano col cellulare il pubblico che applaude.

 

 

 

“Sin da bambino, dice Marco Manetti, ero appassionato di cinema, e mi è sembrato ovvio che un giorno avrei fatto film. In seconda media scrissi una commedia gialla e chiesi alla prof se avessimo potuto metterla in scena. Poi feci la gavetta, iniziando a fare l’aiuto regista, poi all’improvviso girai un corto ed Antonio aveva fatto il suo”. La differenza tra i due fratelli è che mentre Marco faceva la gavetta, come aiuto regista, Antonio ha fatto da subito il regista. Non sono gli unici fratelli del cinema, basti pensare ai Fratelli Taviani, oppure a Antonio e Pupi Avati o a Carlo ed Enrico Vanzina e piu’ di recente  a Joen e Ethan Coen e i fratelli D’Innocenzo.

 

“Il motivo per cui si lavora tra fratelli è che non c’è mai competizione tra noi, si fa sempre tutto insieme” aggiunge Antonio Manetti, il minore dei fratelli “da ragazzini senza cellulari c’era la noia e inventavamo cose, c’era la passione, anche se non avrei mai immaginato di fare il regista. Abbiamo una collezione infinita di film che registravamo in televisione, ma quello che ci ha ispirato è sempre lui, Alfred Hitchcock”.

 

 

Apprezzati per il loro modo di fare cinema a basso costo, ispirandosi al genere, i Manetti Bros ricordano l’importanza di “Piano 17”, film con Giampaolo Morelli ed Enrico Silvestrin, “è costato 70 mila euro, ma – dice Marco Manetti – ci siamo sentiti ricchi e liberi, lo abbiamo girato in un ascensore, ed è un film molto importante per noi, piansi dopo averlo girato, perché sentivo che non avrei mai più avuto la freschezza e la libertà, che furono poi l’inizio del percorso che ci ha portato fin qui al metodo di lavoro che anche oggi conserviamo”.

 

Romani di nascita, ma bolognesi d’adozione.  “Non possiamo fare a meno di Bologna, nei romanzi di Coliandro era ambientato lì, è una città che conosciamo bene, abbiamo anche creato delle professionalità nel corso degli anni quindi tanti nostri progetti partono da Bologna”, città di cui ricordano l’importanza della Cineteca di Bologna, sempre in prima fila nel restauro di film importanti.

 

L’amore per Napoli invece nasce dall’incontro con il produttore Luciano Martino, napoletano, i film successivi Song’e Napule e Ammore e malavita entrambi girati a Napoli. “Song’e Napule, afferma ancora Marco Manetti,  è il nostro più grande successo, lo portammo qui alla Festa del cinema, l’applauso che ha ricevuto in questa sala, è stato il passaggio dalla libertà al successo”. E anche stasera la sala dell’Auditorium in un clima quasi post-covid, con il pubblico “in maschera” ma con una capienza al 100%, è molto affollata con ospiti numerosi, accorsi ad ascoltare il racconto cinematografico di questi due registi romani dagli esordi fino, appunto, a Diabolik.

 

Nessuna anticipazione sul film hanno raccomandato i fratelli Manetti quello che si  può dire che Diabolik si apre con il protagonista interpretato da Luca Marinelli di cui si vedono solo gli occhi chiari perchè irrompe sullo schermo nell’iconica maschera nera alla guida della sua Jaguar in una delle famose fughe per la sua città, Clerville a fine anni ’60. Sullo sfondo le note della canzone originale di Manuel Agnelli ma c’e’ anche il debutto dell’ispettore Ginko  con uno strepitoso Valerio Mastrandrea . “Speriamo sia un bel film e ringraziamo prima di tutto chi ha ideato Diabolik, le sorelle Giussani. Hanno creato un personaggio fantastico e incredibilmente sfaccettato, molto più di quanto si pensi, come lo è anche Eva Kant, la mitica compagna di Diabolik interpretata da Miriam Leone. E sul finire, ” Ci tengo a dire che, conclude Marco Manetti, in questo momento siamo tesi e emozionati, è la prima volta che qualcosa del film viene mostrato al pubblico”.

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