WINE/ TERRE DI LEONE VALPOLICELLA CLASSICO E AMARONE TRA LE COLLINE DI MARANO E’ QUI CHE CHIARA E FEDERICO REALIZZANO IL SOGNO

Leggerezza e modernità è il leit motiv cui si sono ispirati Chiara Turati e Federico Pellizzari, proprietari dell’azienda vitivinicola in Valpolicella che produce i vini Terre di Leone. Un’area collinare ricca di vigneti a Marano, non lontano da Verona tra i vitigni che scendono verso valle e che incantano anche solo con i loro disegni e dove l’Amarone è di casa. Chiara e Federico hanno deciso di vivere in questo territorio e fondare Terre di Leone: un progetto giovane e ambizioso che porta alla nascita della cantina nel 2005 e alla produzione del primo Amarone annata 2009. “Volevamo seguire uno stile ben preciso, volevamo la qualità sia in campagna che in cantina, volevamo rispettare la tradizione nella produzione dei vini, ben sapendo di vivere nel 2000 e che le filosofie estreme non dovevano compromettere l’attento e duro lavoro nei campi”, spiega Chiara che con suo marito Federico insegue il suo sogno di viticultrice fino a farlo diventare realtà.

 

 

 

La proprietà di Terre di Leone si estende su terreni di origine vulcanica: 7 ettari interamente destinati a vigneti. La filosofia aziendale si respira fin da subito nella meticolosa cura rivolta ai vigneti, tutti allevati a guyot, un sistema di allevamento innovativo per la Valpolicella, piantati ad alta densità (circa 7000 ceppi ettaro), così da poter limitare le rese per ciascun piede al fine di esaltarne la migliore espressione produttiva. Un’attenzione particolare è stata rivolta in fase di impianto alle varietà di uve, Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Oseleta, integrando tutte quelle tipiche con le vecchie varietà autoctone storicamente allevate in zona classica, nel rispetto del disciplinare di produzione. La vendemmia è caratterizzata dalla precisa selezione dei grappoli e viene eseguita in ottobre, rigorosamente a mano. Le uve destinate alla produzione dell’Amarone riposano fino a 120 giorni, da fine ottobre ai primi di marzo. Sono cinque i vini di produzione.

“Ogni nostro vino, dice Chiara, è per noi l’interpretazione non solo di una vendemmia, di un’annata, ma di un qualcosa di più grande, del territorio di Marano di Valpolicella”, conclude Chiara.

 

 

 

Oggi Terre di Leone produce circa 45.000 bottiglie divise in due linee: Terre di leone e Il Re Pazzo. Il mercato principale è l’Italia, cosa di cui l’azienda è molto fiera. Ed ecco i vini: Valpolicella DOC Classico Superiore Terre di Leone Uvaggi: 40% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella, 10% Molinara, 5% Oseleta. Ripasso DOC Classico Superiore Terre di Leone uvaggi: 40% Corvina, 20%Corvinone, 25% Rondinella,10% Molinara, 5% Oseleta. Amarone della Valpolicella DOCG Classico Terre di Leone, uvaggi:40% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Oseleta. Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva Terre di Leone uvaggi: 40% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Oseleta. Veneto IGT Rosso Terre di Leone Dedicatum, uvaggi: concorrono, a seconda dell’annata, circa 14 uvaggi tutti compresi tra le varietà raccomandate ed autorizzate dal disciplinare di produzione. Valpolicella DOC ClassicoIl Re Pazzo, uvaggi: 40% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella, 10% Molinara e 5% Oseleta. Valpolicella Ripasso DOC Classico Superiore Il Re Pazzo uvaggi :40% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella,10% Molinara, 5%Oseleta. Amarone della Valpolicella DOCG Classico Il Re Pazzo uvaggi: 40% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Oseleta.

 

 

Al ristorante Dal Toscano di Roma, abbiamo degustato i vini di quest’azienda che è stata sinceramente una sorpresa. Questi vini rossi  esprimono il terroir della Valpolicella e l’abbinamento con le carmi è stata la scelta in qualche modo obbligata. Piatti “forti”, pieni di sapori e odori, gustosi e appetitosi, con un vino che si è lasciato sorseggiare amabilmente. Abbiamo iniziato con il Valpolicella classico 2019 e poi Valpolicella Superiore 2016 e una selezione di salumi oltre ai crostini di fegatini e ai fagioli all’uccelletta; a seguire Delicatum 2016, molto apprezzato dai commensali, ottimo per una serata speciale,  servito con Pici al ragu’ bianco di cinta senese, è un vino che ci ha stupito per la sua morbidezza e la sua aromaticità, veramente un rosso rotondo che può reggere da solo, anche senza pasto; siamo poi planati sull’Amarone Terre di Leone 2012 servito con dei saltimbocca alla romana e patate ”vere” fritte, per poi approdare all Amarone Riserva 2011 con degustazione di formaggi misti.

 

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