WINE/ 4 VINI CHIANTI CLASSICO DELLA CANTINA CASTELLO LA LECCIA A CASTELLINA IN CHIANTI DOVE SI FA SOLO “BIOLOGICO”

 

C’era una volta un Castello, situato tra le colline toscane, vicino un borgo antico… Eccolo il Castello La Leccia di cui si ha memoria sin dal 1077, quando un nobile, tal Rodolfo di Guinzo, ne acquistò una parte.

Considerata l’importanza strategica della sua posizione, i diritti sul castello erano divisi tra ben sedici proprietari. Verso la metà del 1400, anche sul Castello, come su larga parte del territorio del Chianti Classico, si estese il dominio della famiglia Ricasoli.

Nel corso del XVIII secolo, il Castello, nel cui borgo vivevano circa 70 persone, assunse un aspetto più simile ad una villa con la modifica di parte della struttura. Nel 1920, poi, l’intera proprietà fu acquistata da Giuliano Daddi e durante la seconda guerra mondiale, precisamente nel luglio del 1944, il borgo, allora occupato dalle truppe tedesche, fu oggetto di pesanti bombardamenti che distrussero parte della torre, ultima testimonianza medievale, e devastarono un’ala della villa settecentesca.

L’ultimo erede della famiglia Daddi, Francesco, dopo un’importante ristrutturazione e rivitalizzazione dell’intera azienda, ha ceduto l’impegno a Rolf  Sonderegger, imprenditore svizzero, che oltre ad impegnarsi in un ulteriore sviluppo aziendale, usa il “castello” per il team business. Essendo leader mondiale nella messa a punto di sensori, ogni anno i suoi dipendenti “scendono” al castello per corroborarsi nello spazio-tempo che sa di Sangiovese tra le colline toscane. Con il motto “il vino si fa nel vigneto”, racconta il direttore Guido Orzalesi, si possono ridurre gli errori in cantina, i suoi collaboratori tra cui l’agronomo Simone Rondelli, sono riusciti a incrementare la valorizzazione dei vini di Sangiovese, “che è il vitigno puo’ buono al mondo”, dice, e che in cantina possono anche migliorare. L’azienda si è convertita al biologico già nel 2013. Il biologico “è la scelta”, ormai è noto che anche i fondi di investimento, preferiscono le cantine votate al bio quando devono decidere dove fare impegni finanziari.

 

 

L’azienda Castello La Leccia, fondata nel 1920, si trova in località La Leccia nel comune di Castellina in Chianti, Siena,  nel cuore del Chianti Classico, in una posizione che domina la Val d’Elsa.

La proprietà si estende per centosettanta ettari, gestiti seguendo pratiche biologiche, dei quali: diciassette ettari vitati e dieci ettari di olivete (dove si coltivano, secondo la tradizione toscana, piante di Leccino, Moraiolo e Correggiolo), tra boschi di lecci secolari.

Si tratta di un antico borgo arroccato su un colle a 450 metri sul livello del mare, e rappresenta un punto panoramico dal quale lo sguardo spazia su un paesaggio magico: quinte di colli dalle mille sfumature di verde s’inseguono, interrotte solo dalle torri di San Gimignano, che dirottano lo sguardo verso il cielo azzurro.

 

Nel corso degli anni questo edificio ha subito numerose modifiche, assumendo un aspetto più simile ad una splendida villa, soprattutto dopo che l’antica torre fu distrutta durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Questa struttura ospita un lussuoso agriturismo, costituito da dodici suites e dotato di una splendida piscina panoramica a sbalzo che si affaccia sui vigneti offrendo una vista emozionante.

 

 

Davanti alla villa, un giardino all’italiana si dispiega verso la vallata con un’elegante danza di ordinate forme geometriche in un’armonica combinazione tra arte, natura e architettura.

Castello La Leccia produce quattro etichette: il “Vivaio del Cavaliere”(Toscana IGT), il Chianti Classico DOCG, il Chianti Classico Riserva DOCG e “Bruciagna”, il Chianti Classico Gran Selezione DOCG, quattro grandi rossi, tre dei quali a base di Sangiovese in purezza, in grado di far assaporare la ricchezza espressiva di questo vitigno simbolo della toscanità.  Il Sangiovese parla il nobile dialetto di quella specifica zona in cui cresce, e attraverso il sapiente assemblaggio delle uve dei diversi vigneti svela tutti i lati del suo carattere.

 

 

Per la “Gran Selezione” Castello La Leccia vengono scelte esclusivamente le uve provenienti dal vigneto Bruciagna: situato a quattrocento cinquanta metri s.l.m, su un suolo in prevalenza argilloso-sabbioso ricco di Galestro, questo vigneto conferisce una sua impronta ben definita al Sangiovese e riesce a mantenerne costanti le caratteristiche a prescindere dall’annata.

 

I vigneti aziendali, tutti esposti a sud e sud-ovest, occupano cinque diverse zone intorno al Castello, ad altitudini variabili fra i trecento e i cinquecento metri.

 

I terreni sono poco fertili, ben drenati e il clima è asciutto: elementi chiave per ottenere uve di ottima qualità.

In questa zona il suolo è povero, ricco di scheletro e costituito da roccia calcarea e galestro, uno scisto argilloso che si sfalda facilmente e che, in presenza di acqua, si scioglie cedendo al terreno microelementi particolarmente preziosi per la pianta. Questo tipo di roccia ha un’azione modulatrice sul grado di umidità, possiede caratteristiche drenanti, ma in momenti di stress idrico è in grado di trattenere un certo livello di umidità grazie alle sue inclusioni argillose.

 

 

 

Nei vigneti aziendali, dove si coltivano Sangiovese, Malvasia Nera e Syrah, l’utilizzo di rame e zolfo nella difesa fitosanitaria è ridotto al minimo. Il giusto apporto di sostanze organiche al terreno è assicurato in modo naturale: tra i filari crescono orzo, trifoglio e senape, ed il compost è ricavato dalle vinacce e dai raspi.

La ricerca del naturale equilibrio del vigneto è essenziale per far emergere tutte le sfumature offerte da questo particolare territorio.

Le uve vengono vendemmiate e vinificate separatamente selezionando con cura ogni parcella di ogni singolo vigneto.

In cantina la fermentazione, avviata dai lieviti autoctoni, si svolge in vasche di acciaio a temperatura controllata. Dopo la svinatura, il vino prosegue la fermentazione malolattica nel cemento.

La fase successiva, forse la più delicata, è l’assemblaggio, nel Chianti Classico, del Sangiovese, che proviene da quattro distinti vigneti e si presenta dunque con caratteri e profumi assai diversi tra loro.

Per l’affinamento, la scelta fra vasche di cemento, botti di rovere, tonneaux oppure barriques è dettata dalla considerazione di ogni singolo caso specifico.

 

 

A Castello La Leccia il vino è il frutto di un attento lavoro che cura ogni dettaglio e ogni sfumatura e che non può e non deve essere mai standardizzato: perché il vino non nasce solo dalla vigna, ma anche dall’ambiente che circonda la vigna.

Principalmente Sangiovese con Malvasia Nera, Syrah e Ciliegiolo.

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