PHOTO/ TINA MODOTTI FOTOGRAFA RIVOLUZIONARIA FU MUSA E COMPAGNA DI EDWARD WESTON

Ultime due settimane per visitare la mostra “Tina Modotti. Donne, Messico e libertà” al Mudec Photo di Milano.
Tina Modotti nasce a Udine, nel quartiere di Borgo Pracchiuso, il 16 agosto del 1986  da una modesta famiglia modesta, fotografa, attivista e attrice italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea. I suoi celebri scatti compongono le collezioni dei più importanti musei del mondo, confermando la sua fama a livello mondiale.
Fu amica di Frida Khalo nche lei artista pittrice e compagna nonchè musa ispiratrice di Edward Weston che le dedicò scatti memorabili, ancora oggi studiati da chi vuole intraprendere la professione di fotografo nelle migliori università.

 

L’esordio della Modotti da attrice è del 1920 con il film The Tiger’s Coat,  il primo dei tre film hollywoodiani da lei interpretati, per il quale ricevette l’acclamazione del pubblico e della critica, anche in virtù del suo “fascino esotico”. Ma “il modo in cui il suo corpo e il suo viso erano stati lanciati sul mercato indusse Tina a mettere fine alla breve avventura hollywoodiana. Conosce il fotografo Edward Weston e la sua assistente Margrethe Mather.. Nel giro di un anno, Tina diviene la sua modella preferita e poi anche la sua compagna. In Messico,

Modotti e Weston entrano rapidamente in contatto con i circoli bohèmien della capitale messicana, ed usarono questi nuovi legami per creare ed espandere il loro mercato dei ritratti.

Il 1927  è l’anno dell’iscrizione al PCM e l’inizio poi della fase più intensa del suo attivismo politico, proprio come per la sua attività fotografica. Il suo impegno politico la porta a partecipare alle manifestazioni a favore di Sacco e Vanzetti.

 

In mostra a Milano saranno presenti fotografie, lettere e documenti dell’artista attivista italiana che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea. I suoi celebri scatti sono il simbolo di una donna emancipata e moderna la cui arte fotografica è indissolubilmente legata al suo impegno sociale e civile tanto da farne un’icona in tutta la scena artistica mondiale e in special modo in Messico, paese che l’aveva accolta e in cui l’artista trascorse gran parte della sua vita fino a spegnersi il 5 gennaio 1942 proprio a Città del Messico.

dal 28/10/2021 al 07/11/2021

Mudec – Stecca Ex Ansaldo
Via Tortona, 56
20124 MILANO (MI)
ITALIA

 

LA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DELLA PIAZZA, IN ZONA ROGOREDO, È AVVENUTA MENTRE AL MUDEC – MUSEO DELLE CULTURE È IN CORSO UNA GRANDE RETROSPETTIVA DEDICATA A UNA DELLE ARTISTE ITALIANE PIÙ NOTE AL MONDO

Piazza Tina Modotti a Milano
Piazza Tina Modotti a Milano

E mentre al Mudec – Museo delle Culture di Milano è in corso una sua importante retrospettiva, il capoluogo lombardo intitola alla fotografa, attrice e attivista Tina Modotti, una piazza, in zona Rogoredo/Santa Giulia. La scelta di intitolare una piazza cittadina a una delle fotografe italiane più importanti e influenti del Novecento a livello internazionale, arriva proprio in occasione della mostra Tina Modotti. Donne, Messico e libertà: il Comune ha infatti accolto la richiesta della curatrice dell’esposizione Biba Giacchetti, e lo scorso 22 settembre si è tenuta la cerimonia di intitolazione di Piazza Tina Modotti.

“Tina Modotti è stata una donna emancipata e moderna, la cui arte è sempre rimasta indissolubilmente legata all’impegno sociale”, si legge in una nota del Comune di Milano. “L’intitolazione a Tina Modotti prosegue il percorso di questa Amministrazione nella valorizzazione del contributo delle donne alla storia artistica, politica e sociale, e segue di pochi giorni l’inaugurazione del primo monumento pubblico dedicato a una donna, Cristina di Belgiojoso”. Circa il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale milanese – ovvero l’impegno a intitolare luoghi pubblici a personaggi femminili che hanno contribuito, con il loro coraggio, impegno e opera,  alla crescita culturale del Paese – con il riconoscimento a Tina Modotti, Biba Giacchetti ha ringraziato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno “che ha condiviso la necessità di intitolare luoghi pubblici a figure femminili di rilievo per colmare la sproporzione che vede oggi a Milano solo 127 luoghi dedicati a donne su 2466 luoghi intestati a figure maschili. Il fascino, l’arte, e la grande importanza come esempio di libertà e coerenza, fanno di Tina Modotti una figura eccezionale. Auspichiamo che il luogo a lei dedicato diventi uno straordinario centro di aggregazione dedicato alle arti”.

In corso fino al 7 novembre 2021, Tina Modotti. Donne, Messico e libertà esplora, attraverso scatti ai sali d’argento, lettere e documenti, la vita l’arte e l’impegno politico della fotografa italiana. A 17 anni Tina Modotti “lascia la città natale per trasferirsi in California e raggiungere il padre. Misteriosa, bellissima e ribelle, sposa il pittore Roubaix de l’Abrie Richey. Successivamente intraprende la carriera di attrice e conosce Edward Weston, fotografo tra i più importanti del Novecento, di cui diviene amante e modella. Rimasta vedova, insieme a Weston frequenta i circoli bohémien del Messico, conoscendo, tra gli altri, Julio Mella, Vittorio Vidali, Diego Rivera e Frida Kahlo. Ingiustamente accusata di aver preso parte all’attentato al presidente messicano e all’assassinio di Mella, viene esiliata dal Messico. Vive in Europa per i successivi dodici anni. Questo periodo segna la fine della sua produzione artistica. Secondo alcune testimonianze, viene ingaggiata come spia russa e coinvolta negli accadimenti che portano all’uccisione del politico Lev Trockij, amico e amante di Frida. Dopo l’instaurazione del regime franchista, torna in Messico con il compagno Vidali. Tina è sepolta nel Panteón de Dolores a Città del Messico”.

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