L’esordio della Modotti da attrice è del 1920 con il film The Tiger’s Coat, il primo dei tre film hollywoodiani da lei interpretati, per il quale ricevette l’acclamazione del pubblico e della critica, anche in virtù del suo “fascino esotico”. Ma “il modo in cui il suo corpo e il suo viso erano stati lanciati sul mercato indusse Tina a mettere fine alla breve avventura hollywoodiana. Conosce il fotografo Edward Weston e la sua assistente Margrethe Mather.. Nel giro di un anno, Tina diviene la sua modella preferita e poi anche la sua compagna. In Messico,
Il 1927 è l’anno dell’iscrizione al PCM e l’inizio poi della fase più intensa del suo attivismo politico, proprio come per la sua attività fotografica. Il suo impegno politico la porta a partecipare alle manifestazioni a favore di Sacco e Vanzetti.
dal 28/10/2021 al 07/11/2021
Mudec – Stecca Ex Ansaldo
Via Tortona, 56
20124 MILANO (MI)
ITALIA
LA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DELLA PIAZZA, IN ZONA ROGOREDO, È AVVENUTA MENTRE AL MUDEC – MUSEO DELLE CULTURE È IN CORSO UNA GRANDE RETROSPETTIVA DEDICATA A UNA DELLE ARTISTE ITALIANE PIÙ NOTE AL MONDO
E mentre al Mudec – Museo delle Culture di Milano è in corso una sua importante retrospettiva, il capoluogo lombardo intitola alla fotografa, attrice e attivista Tina Modotti, una piazza, in zona Rogoredo/Santa Giulia. La scelta di intitolare una piazza cittadina a una delle fotografe italiane più importanti e influenti del Novecento a livello internazionale, arriva proprio in occasione della mostra Tina Modotti. Donne, Messico e libertà: il Comune ha infatti accolto la richiesta della curatrice dell’esposizione Biba Giacchetti, e lo scorso 22 settembre si è tenuta la cerimonia di intitolazione di Piazza Tina Modotti.
“Tina Modotti è stata una donna emancipata e moderna, la cui arte è sempre rimasta indissolubilmente legata all’impegno sociale”, si legge in una nota del Comune di Milano. “L’intitolazione a Tina Modotti prosegue il percorso di questa Amministrazione nella valorizzazione del contributo delle donne alla storia artistica, politica e sociale, e segue di pochi giorni l’inaugurazione del primo monumento pubblico dedicato a una donna, Cristina di Belgiojoso”. Circa il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale milanese – ovvero l’impegno a intitolare luoghi pubblici a personaggi femminili che hanno contribuito, con il loro coraggio, impegno e opera, alla crescita culturale del Paese – con il riconoscimento a Tina Modotti, Biba Giacchetti ha ringraziato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno “che ha condiviso la necessità di intitolare luoghi pubblici a figure femminili di rilievo per colmare la sproporzione che vede oggi a Milano solo 127 luoghi dedicati a donne su 2466 luoghi intestati a figure maschili. Il fascino, l’arte, e la grande importanza come esempio di libertà e coerenza, fanno di Tina Modotti una figura eccezionale. Auspichiamo che il luogo a lei dedicato diventi uno straordinario centro di aggregazione dedicato alle arti”.
In corso fino al 7 novembre 2021, Tina Modotti. Donne, Messico e libertà esplora, attraverso scatti ai sali d’argento, lettere e documenti, la vita l’arte e l’impegno politico della fotografa italiana. A 17 anni Tina Modotti “lascia la città natale per trasferirsi in California e raggiungere il padre. Misteriosa, bellissima e ribelle, sposa il pittore Roubaix de l’Abrie Richey. Successivamente intraprende la carriera di attrice e conosce Edward Weston, fotografo tra i più importanti del Novecento, di cui diviene amante e modella. Rimasta vedova, insieme a Weston frequenta i circoli bohémien del Messico, conoscendo, tra gli altri, Julio Mella, Vittorio Vidali, Diego Rivera e Frida Kahlo. Ingiustamente accusata di aver preso parte all’attentato al presidente messicano e all’assassinio di Mella, viene esiliata dal Messico. Vive in Europa per i successivi dodici anni. Questo periodo segna la fine della sua produzione artistica. Secondo alcune testimonianze, viene ingaggiata come spia russa e coinvolta negli accadimenti che portano all’uccisione del politico Lev Trockij, amico e amante di Frida. Dopo l’instaurazione del regime franchista, torna in Messico con il compagno Vidali. Tina è sepolta nel Panteón de Dolores a Città del Messico”.
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