WINE/ IL CASO PROSEK FA INSORGERE L’ASSOCIAZIONE COLLINE PROSECCO UNESCO IN DIFESA DEI SUOI PRODOTTI

“Difendere l’identità, il nome e il valore della denominazione Prosecco significa difendere l’identità del territorio. Per questo condividiamo le parole del Governatore Zaia e siamo al fianco della Regione nella difesa e nella tutela di quest’area e dei prodotti che rappresenta. Se l’Unione Europea accettasse la richiesta della Croazia di registrare il nome “Prosék”, si creerebbe confusione non solo rispetto al prodotto “Prosecco” sui mercati ma anche nei turisti e in tutti i visitatori, soprattutto esteri, portando ulteriore danno all’immagine, alla cultura, alle tradizioni e all’economia. Oggi l’italian sounding è un fenomeno che riguarda tanto i prodotti agroalimentari quanto i loro territori di origine e risulta gravemente lesivo per intere categorie economiche e per tutti i cittadini. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono il frutto del lavoro tra le viti di uomini che, con la loro maestria e il loro ingegno, in centinaia di anni lo hanno reso unico. Una unicità riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio mondiale”.

 

Con queste parole Marina Montedoro, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, si unisce alle parole del Governatore del Veneto Luca Zaia sulla questione della denominazione Prosecco, messa in pericolo dalla richiesta della Croazia alla Commissione Europea di registrare il nome Prosek.

“Il Prosecco, insieme alle cultura enogastronomica, alle tradizioni, all’arte e al paesaggio – conclude Montedoro – rappresenta il cuore delle Colline del Prosecco ed è importante difenderne l’identità, anche per tutelare appassionati e turisti che cercano e vogliono una certificazione di autenticità”.

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