WINE/ “OFF THE SKINS”. UNA MOSTRA CELEBRA I 60 ANNI DEL PINOT GRIGIO SANTA MARGHERITA E APRE LE PORTE AI VISITATORI A VENEZIA

 

 

 

Al via “Off the Skins”, la mostra che dal 25 giugno al 4 luglio, nella suggestiva cornice dei Chiostri di San Francesco della Vigna a Venezia, celebra i primi sessant’anni di successi del Pinot Grigio Santa Margherita. La temporary exhibition, realizzata in collaborazione con i giovani studenti dell’Istituto Europeo di Design (IED) di Venezia e curata da Current, deve il suo nome all’inedita e rivoluzionaria tecnica di vinificazione “in bianco” che permise al Conte Gaetano Marzotto e al suo team di enologi di trasformare un’uva dalla buccia ramata in un vino bianco brillante, elegante e intenso, unico nel suo genere, che fece il suo debutto sul mercato nel 1961, esattamente sessant’anni fa.

 

“Off the Skins” – aperta al pubblico con ingresso libero dalle ore 10:30 alle ore 18:30 – è un racconto per immagini atto a celebrare questo vino-icona del Made in Italy d’eccellenza nel mondo. Ripercorrendo le sei decadi che hanno accompagnato l’affascinante storia del suo Pinot Grigio, Santa Margherita celebra il passato con uno sguardo rivolto al futuro. I fatti e gli accadimenti, gli stili e le mode che hanno segnato la storia dagli anni Sessanta ai giorni nostri sono stati infatti ripercorsi e interpretati graficamente dai giovani designer dello IED, chiamati da Santa Margherita a realizzare una serie di illustrazioni iconiche ed evocative delle prime sei decadi di successo del vino-icona.

 

«É un piacere e un onore inaugurare questa mostra dedicata al Pinot Grigio Santa Margherita. Il vino che sessant’anni fa diede avvio a una vera e propria rivoluzione del gusto, e che oggi celebriamo con questa temporary exhibition volta a narrare la sua storia attraverso l’interpretazione di giovani designer» commenta Beniamino Garofalo, Amministratore Delegato di Santa Margherita.

 

Il linguaggio dell’allestimento si compone di volumi sospesi in tessuto, a richiamare i papiri e le pergamene, in perfetta coerenza con i preziosi manuali conservati nella Biblioteca del Convento di San Francesco della Vigna e ad evocare memoria e contatto con il terroir e il mondo delle idee, ovvero la lungimirante visione del Conte Gaetano Marzotto. Alle quattordici serie di opere illustrative realizzate dai giovani designer si accompagna un apparato didascalico volto a raccontare le principali tappe che hanno contraddistinto la straordinaria evoluzione di questo vino, congiuntamente allo scorrere della storia a cavallo dei due secoli. A guidare il visitatore nell’esperienzale note agrumate, pulite e fresche tipiche del Pinot Grigio Santa Margherita, seguite dalle note dolci e appetitose di frutti a polpa bianca, percettibili nel calice così come nei chiostri di San Francesco della Vigna. Immersi nell’atmosfera spirituale del Convento, i visitatori saranno accompagnati da una composizione musicale creata per l’occasione dalla sound artist Yilin Zhu, ispirata ai suoni della fermentazione, della lavorazione, dell’imbottigliamento e quello, sottile e quasi inudibile, del vino versato nel bicchiere.

 

La scelta della location, inoltre, non è casuale: a San Francesco della Vigna risale il più antico vigneto urbano di Venezia. Il complesso di San Francesco della Vigna ospita infatti il convento dei Frati Minori, l’Istituto di studi ecumenici, la Biblioteca – che conserva e cataloga il patrimonio librario veneto della Provincia S. Antonio dei Frati Minori – e tre chiostri di cui uno dedicato alla coltivazione di erbe aromatiche, uno alla raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione e uno a vigneto, che dal 2019 viene curato in prima persona dagli agronomi di Santa Margherita.

 

«Il recupero dei vigneti urbani è una delle iniziative più importanti che il mondo del vino può, e deve, fare oggi per mantenere saldo e vivo il legame con la propria storia e le proprie tradizioni. È motivo di grande orgoglio per Santa Margherita poter intervenire per la tutela del patrimonio storico e architettonico del complesso di San Francesco della Vigna e trasferire le competenze tecniche del nostro team di enologi per ridare splendore a questo vigneto urbano. Poco meno di un secolo fa, mio nonno, il Conte Gaetano Marzotto, scelse l’entroterra veneziano per dare avvio a una vera e propria rivoluzione nell’ agroindustria italiana» racconta Gaetano Marzotto, Presidente di Santa Margherita Gruppo Vinicolo.

 

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Fondato nel 1935 dal conte Gaetano Marzotto, Santa Margherita Gruppo Vinicolo raggruppa dieci diverse tenute in alcune tra le regioni più belle dell’enologia italiana: Veneto Orientale, Conegliano-Valdobbiadene, Trentino-Alto Adige, Lugana, Franciacorta, Chianti Classico, Maremma, Sicilia e Sardegna. Attraverso i brand Santa Margherita, Torresella, Kettmeir, Ca’ del Bosco, Cà Maiol, Lamole di Lamole, Vistarenni, Sassoregale, Terrelíade e Cantina Mesa, rappresenta uno dei poli più significativi dell’enologia italiana, con oltre 22 milioni di bottiglie vendute nel 2019 in 94 Paesi del mondo. Il Gruppo è di proprietà dei quattro fratelli della 3a generazione della famiglia: Gaetano Marzotto alla Presidenza del Gruppo, Stefano Marzotto alla Presidenza di Zignago Holding, Luca Marzotto alla Vice Presidenza del Gruppo, e Nicolò Marzotto, membro del Consiglio di Amministrazione. La guida operativa è affidata all’Amministratore Delegato Beniamino Garofalo. I prodotti sono distribuiti nei 5 continenti con particolare focus su Italia, Canada, Australia, Germania e Stati Uniti, dove opera la società d’importazione e distribuzione Santa Margherita USA Inc., con sede a Miami.

 

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