TRAVEL/ TREKKING TRA CALABRIA E BASILICATA L’ORO DEL POLLINO IL PARCO DEGLI ALBERI GIGANTI EDEN DEI PINI LORICATI

Un trekking nel parco più vasto d’Italia? Si può fare…Il parco Nazionale del Pollino, ultimo avamposto a Sud, tra Calabria e Basilicata custodisce paesaggi incontaminati che associati ai valori culturali e umani gelosamente conservati dalla popolazione locale fa di questi posti degli angoli di paradiso unici ed incredibilmente affascinanti. Il Parco del Pollino vanta panorami selvaggi, dove alba e tramonto assumono colori trascendentali. Partendo per esempio da Fosso Jannace si entra in un sentiero che si snoda lungo i bordi del torrente che si attraversa più volte mediante ponti di legno. Nel corso della passeggiata è possibile ammirare esemplari di Abete bianco e di Acero, oltre ai numerosi faggi presenti sul posto. Continuando a camminare per un paio d’ore si arriva alle Radure del Piano Iannace e indi alla sorgente Pitt Accurc’. Procedendo lungo i pendii senza percorso obbligato si attraversano i piani del Pollino in direzione della Grande Porta (mt. 1954) e qui lasciatevi incantare da un paesaggio meraviglioso incorniciato dai Pini Loricati. Si attraversa il Giardino degli Dei fino ad arrivare al crinale della Serra di Crispo e da qui i turisti possono osservare la Costa jonica e altre zone della Basilicata. Per il ritorno si effettua il percorso inverso e si scende verso il Santuario della Madonna del Pollino, per ammirare l’alta Valle del Frido e del Mercure.grazie alle sue preziose ricchezze e bellezze che gelosamente custodisce è oggi considerato l’area protetta più estesa d’Italia. Numerose le definizioni attribuite al Parco del Pollino: Parco di carta, parco-accademia, parco-fantasma, parco-telenovela, parco di Penelope, parco filosofale. Un anello di oltre 180 mila ettari di natura, la foresta più antica d’Europa gode di una panoramica che al mattino regala anche la vista dell’Etna. Il Parco Nazionale del Pollino abbraccia le province di Cosenza Matera e Potenza ed è il più grande d’Italia con una superficie che comprende 56 comuni. Un eden pieno di pini loricati che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio mondiale, un giardino degli dei che si alza fino a 2000 metri di altezza racchiuso in una cassaforte naturale tra il mar Jonio e il mar Tirreno. Il Parco è popolato di alberi antichissimi, alcuni di essi hanno storie leggendarie, a Vigianello c’è un faggio delle Sette Srelle a Laino Borgo si trova la Quercia dei Coraggiosi. Anche i Parchi parlano di storia  e di arte, le sue “cattedrali” sono gli alberi monumentali come il castagno plurisecolare si Grisolia. Ci sono poi almeno sette tipi di acero e poi c’è sua maestà il pino lorica, una specie che ha parenti nei Balcani e in Grecia, molto diffusa anche in Sila, dove il lago di Lorica o lago Arvo dà anche il nome al piccolo borgo di Lorica.

 

 

.Natura incontaminata e selvaggia con la presenza di alberi secolari, il Parco Nazionale del Pollino si estende su 192.565,00 ettari di terreno ed è posto a cavallo tra due regioni, la Basilicata, detta anche Lucania, e la Calabria. Inoltre spazia dal mar Tirreno allo Jonio, da Cozzo del Pellegrino a Serra Dolcedorme, dai Piani di Campolongo, di Novacco, e di Lanzo, ai Piani del Pollino, dai fiumi Argentino e Abatemarco, alle gole del Lao e del Raganello, ai torrenti Peschiera e Frido. L’intera zona del Pollino è formata dai Massicci del Pollino e dell’Orsomarso. La catena montuosa che fa parte dell’Appennino meridionale a confine con la Basilicata e la Calabria vanta le vette più alte del Sud Italia le quali rimangono innevate per un lungo periodo che inizia a partire dal mese di novembre e finisce nel mese di maggio con lo sciogliersi della prima neve. L’altezza delle sue vette arriva a quota 2.200 mt slm. L’area naturale che gode di un ampio prestigio è composta di rocce dolomitiche, di bastioni calcarei, di pareti di faglia di origine architettonica, di dirupi, di gole molto profonde, di grotte carsiche, di timpe di origine vulcanica, di inghiottitoi, di pianori, di prati, di pascoli posti ad alta quota, di accumuli morenici, di circhi glaciali e di massi erratici.

 

 

Molti i siti turistici ed emozionali a distanza ravvicinata per chi sceglie di passare qualche giorno nel Parco. Maratea è un’altra bella località che merita di essere visitata. La spiaggia di Cala Jannita detta anche ‘Spiaggia Nera‘ a causa della colorazione della sua sabbia si apre di fronte all’isola di Santo Janni circondata da una intensa vegetazione. Su questa spiaggia c’è la Grotta della Sciabella intorno a cui si sviluppano storie e leggende che stuzzicano l’interesse di numerosi visitatori. Il Cristo di Maratea si trova sulla vetta del Monte San biagio, la parte più alta del paese. La sua costruzione ha richiesto un intenso e assiduo lavoro che è durato due anni ed è stato portato a termine nel 1965. La riproduzione ordinata dal conte Stefano Rivetti di Val Cervo è alta 21,13 mt ed è larga 19 mt. È seconda solo a quella di Rio de Janeiro ed è visibile da tutto il Golfo di Policastro. Quando arrivate a Maratea non dimenticate di visitare il caratteristico centro storico. Matera è un luogo che non ha eguali in tutto il mondo, set cinematografico di Pier Paolo Pasolini la città è stata capitale della cultura ed e’ sito Unesco, patrimonio dell’umanità. Questa parte di mezzogiorno ha anche una tradizione enogastronomica molto ricca, a base di vegetali (melanzane e peperoni, soprattutto) e naturalmente non dimentica il peperoncino… Cucina mediterranea con i migliori prodotti della terra e dei caseifici locali, una ricca produzione di salumi e soppressate per palati abituati ai sapori genuini, secondo quello che ormai è divenuto un leit motiv del turismo enogastronomico: vado in vacanza, assaggio i prodotti locali e li acquisto per poterli portare a casa.

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