ART/ DI PADRE IN FIGLIO ANDREA GUERRA RACCONTA CON UN FESTIVAL IL PADRE TONINO LO SLOW FOOD E I LUOGHI DELL’ANIMA

UN CONCORSO PER PREMIARE LE OPERE AUDIOVISIVE ISPIRATE ALL’ANIMA DI UN PAESAGGIO SECONDO LE TRADIZIONI LOCALI LA MEMORIA E LA STORIA DI LUOGHI E PERSONE LA TUTELA DELL’AMBIENTE E LA SOSTENIBILITÀ, SECONDO I PRINCIPI DEL “VIVERE LENTO”

Nel centenario della nascita di Tonino Guerra, si conclude oggi a Pennabilli e Santarcangelo di Romagna, la prima edizione di I Luoghi dell’Anima – Italian Film Festival, una manifestazione ideata e presieduta da Andrea Guerra, con la direzione artistica di Steve Della Casa e Paola Poli.  “Tonino Guerra aveva questa mentalità di attivista Zen. Pennabilli rappresentava una ‘metropoli del verde’, un luogo per trovare nuova ispirazione. Un luogo dove Guerra voleva riportare tutta la bellezza che aveva visto nel mondo”, così racconta il figlio Andrea. Il tema della prima edizione di di I Luoghi dell’Anima – Italian Film Festival è “Il cinema e la televisione illuminano i territori”. Il concorso vuole premiare le opere audiovisive particolarmente ispirate all’anima di un paesaggio: tradizioni locali; memorie e storia di luoghi e persone; tutela dell’ambiente e sostenibilità, secondo i principi del “vivere lento”; resilienza ambientale e umana; valorizzazione delle peculiarità di un contesto locale attraverso un linguaggio innovativo. La manifestazione vuole contribuire alla riflessione in ambito sociale e antropologico, culturale ed artistico, in una sorta di scoperta ed “illuminazione” di aspetti poco noti al grande pubblico. Del festival e della sua vocazione ci spiega meglio lo stesso Andrea Guerra.

Il significato di questo festival deriva dal lavoro e la visione che l’Associazione Tonino Guerra, ha da sempre come leitmotiv. Tonino è stata un precursore del pensiero slow fin dagli anni 80 quando il fast ancora non esisteva. Ce lo racconta anche Carlin Petrini che si ispirò proprio a Tonino Guerra quando mutò da ‘arcigola’ a ‘slow food’ lo slogan della sua associazione. L’idea del festival nasce appunto dall’approfondire questi temi e attraverso il racconto del cinema.

 

Così lo slow food celebra Tonino Guerra con un festival identificativo, non è un festival che si costruisce solo attraverso la qualità dei film o che si costruisce attorno ad un personaggio. Il tema è proprio quello dei luoghi dell’anima e ha un’identità abbastanza forte. Vuole essere un contributo e un’occasione per il campo cinematografico e per quegli autori che non seguono la scia del mero intrattenimento. Quando si parla di luoghi dell’anima si pensa sempre al luogo ideale quindi una persona immagina il suo luogo per eccellenza, quello dove vive o produce la sua arte, un luogo di bellezza, mentre noi con questo festival vogliamo ampliare il dibattito su questi luoghi. Non solo luoghi dell’anima ma anche luoghi violati.

La vocazione di questo festival, come anche quella dell’associazione, è quella di illuminare questi territori e per non essere ripetitivi vogliamo muoverci anche con una serie di eventi. Pensiamo di incontrare anche altri luoghi. La vocazione è quella di guardare e incentivare il turismo culturale, d’altronde la storia è sempre stata importante per comprendere tutti questi movimenti anche dell’economia.

 

Clicca sotto per chiudere la ricerca