WINE/ CONSORZIO VINI ROMAGNA: NEL 2020 UNA VENDEMMIA TRA LE PIU’ BELLE DI SEMPRE

Una annata “tra le più belle di sempre” proprio nell’anno della pandemia, e ora si guarda al futuro. Il Consorzio vini di Romagna fa il bilancio della vendemmia 2020, che è stata “buona e giusta”, con produzioni quantitativamente un po’ scarse rispetto alla media ma con uve molto sane e di qualità ottima e per il 2021 programma per il 27-30 agosto “Vini ad Arte – Quando l’uva è un capolavoro”, l’evento più importante della Romagna del vino. Ruenza Santandrea, eletta presidente del Consorzio Vini di Romagna lo scorso maggio, e il direttore Filiberto Mazzanti, hanno presentato gli eventi e le iniziative per il 2021, introducendo sul territorio un’attività di promozione permanente, in sinergia con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo.

Il programma di Vini ad Arte si svilupperà su tre giorni pieni: due dedicati alle visite sul territorio e uno alla degustazione tecnica delle nuove annate, segnatamente dei Sangiovese Riserva 2018. Quest’anno l’incoming sarà dai seguenti paesi: Europa, Cina, Giappone, USA e Canada, per un totale di circa 20 ospiti stranieri che affiancheranno gli italiani. Mazzanti spiega: “ci vuole prudenza nella calendarizzazione di eventi, li abbiamo spostati tutti nella seconda parte dell’anno per cercare di arrivare a un periodo in cui la pandemia ci dia un po’ di tregua e si possano organizzare eventi in presenza con un numero di partecipanti non elevato”. La prudenza, quindi, è d’obbligo, anche se il consorzio ha già fissato 4 tour promozionali all’estero, tra ottobre e novembre: ad Amsterdam, Liegi, Copenhagen e Amburgo. “Sono paesi che battiamo da diversi anni con momenti di presentazione e abbiamo notato che accompagnare i produttori con un momento istituzionale e poi lasciare i produttori con un momento personale è una strada molto apprezzata”.

Come per molti, il 2020 è stato un anno difficile e avaro, che ha registrato un calo delle vendite attorno al 7,5% che ha gravato soprattutto sulle aziende di piccola dimensione, colpite dalle restrizioni su Ho.Re.Ca, ristorazione ed enoteche imposte dal Covid. E le maggiori vendite registrate nella Grande distribuzione non sono riuscite a compensare le perdite. Il prezzo dell’uva invece non ha subito contrazioni, grazie al contraccolpo economico positivo in estate, dato dalla tanta frequentazione di colline e cantine dei piccoli produttori.

Al 2021, però, il Consorzio guarda con ottimismo: i 114 soci e le 5.200 aziente viticole puntano sulla vendemmia 2020 per la ripresa: la produzione 2020, infatti, è stata quantitativamente un po’ scarsa rispetto alla media ma con uve molto sane e di qualità ottima. I bianchi hanno sofferto per il grande caldo di agosto, che ha sviluppato un corredo aromatico leggermente sottotono. Fa eccezione l’Albana, che con la sua rusticità ed acidità spiccata ha saputo resistere alle traversie. Per i vitigni rossi c’è stata una forte accelerata nella maturazione dei vinaccioli e dei tannini prima di arrivare alle gradazioni zuccherine desiderate, portando a raccogliere uve mature, senza appassimenti evidenti, ma solo qualche caso di lieve sovra maturazione. Le produzioni hanno subito una discreta flessione rispetto al 2019, ma la qualità dei vini promette di sorprendere: l’annata 2020 si dispone a farsi ricordare fra le più belle di sempre per la Romagna.

Nel 2020 le bottiglie di Sangiovese Romagna sono state 11,5 milioni, in calo rispetto ai 12,4 milioni dell’anno precedente. Bene anche il Sangiovese delle sottozone Doc Mga (menzione geografica aggiuntiva) con 434.000 bottiglie e le 756.000 bottiglie di Romagna Albana Docg.

Ma nel 2020 il Consorzio vini di Romagna si è anche concentrato sul turismo, pilastro fondamentale per il territorio della Romagna del vino, che annovera il 60% dei vigneti dell’intera regione. Ruenza Santandrea ha ricordato la nascita del portale “Cartoline dalla Romagna”, che affianca il sito istituzionale del Consorzio e si rivolge alla fascia più giovanile e curiosa della popolazione. Raccoglie in una mappa 100 cantine, i punti culturali d’interesse, quasi 200 ristoranti e 80 botteghe storiche e artigianali che ospitano i vini della Romagna. Altra iniziativa è “Vini DOP raccontano. La Romagna che ti sorprende”. Un percorso di riflessione sul valore, l’identità, il ruolo e il racconto dei vini DOP del territorio. Un lavoro che ha dato vita ad un archivio documentale che nei prossimi mesi troverà realizzazione concreta attraverso iniziative, eventi e strumenti dedicati, e che sarà la base della comunicazione dei prossimi anni. Cinque gruppi di ricerca, ciascuno con un tema ben definito: Storia e tradizioni, Suolo e territorio, Vino, Cibo e turismo e Comunicazione e marketing.

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