WINE/ BOOM DI BOLLICINE NEL 2019 TRAINATE DAL PROSECCO (+21%)

Anche il 2019 si è chiuso brillantemente per il settore spumantistico italiano. È cresciuta la domanda estera, che per la prima volta ha superato i 4 milioni di ettolitri (+8%), a fronte di un +5% dei corrispettivi introiti. Bene anche i consumi interni, +6% complessivamente e produzione che cresce proporzionalmente per arrivare a superare i 760 milioni di bottiglie, di cui i 2/3 prendono tradizionalmente la via dell’estero per un valore ex fabrica stimato di 3,3 miliardi di euro. Sono i dati resi noti oggi da Ismea.

E analizzando proprio l’export, pur considerando positivo il risultato del 2019, si evidenzia, tuttavia, un sostanziale rallentamento della corsa degli spumanti italiani, che per anni avevano registrato incrementi a due cifre.

Altro aspetto da sottolineare è che, pur essendo cresciuto tutto il settore spumantistico, la domanda estera è trainata essenzialmente dal Prosecco e in molti vedono questa eccessiva dipendenza da un unico prodotto come una debolezza del sistema. I dati Istat elaborati da Ismea del 2019 evidenziano, infatti, in maniera inequivocabile questa situazione. Il Prosecco, il 65% dell’intero export a volume di spumanti, è cresciuto del 21% a fronte del -10% dell’Asti che è accompagnato da un ridimensionamento significativo anche degli altri spumanti Dop.

In termini di destinazioni si registra una decisa progressione (+14%) delle spedizioni di spumanti negli Stati Uniti accompagnata da una crescita meno che proporzionale, ma sempre a due cifre (+12%) degli introiti. Nel Regno Unito, invece, ad una sostanziale stabilità dei volumi si aggiunge una riduzione del 10% dei corrispettivi. Decisa flessione, invece, in Germania, terza destinazione delle bollicine italiane. Un dato curioso è quello della Francia dove è stato spedito il 28% in più dello stesso da attribuire quasi per intero al Prosecco che da solo rappresenta oltre l’80% dell’intero export di spumanti italiani alla volta del Paese transalpino. Di tutto rilievo anche il risultato in Canada, Giappone, Russia e Cina.

In Scandinavia si registrano tendenze opposte: cresce l’export di spumanti in Svezia e Norvegia, mentre subisce una battuta d’arresto in Danimarca e Finlandia. Il mercato all’export dello spumante italiano, pur contando su una lista di oltre 170 Paesi resta piuttosto concentrato: le prime tre destinazioni assorbono quasi il 60% del totale sia in volume che in valore.

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