LIBRI/ “SECONDA VISIONE”, CLAUDIO BASSI RACCONTA GLI ANNI SETTANTA NEI VOLTI DEI BAMBINI E DELLE PERSONE SEMPLICI

Vernissage

titolo: Seconda Visione

autore: Claudio Bassi

Galleria Bruno Lisi, via Flaminia, 58 -Roma

luned’ 9 dicembre

ore 18,00

 

 

 

 

Gli anni settanta dipinti sui volti delle persone semplici e dei bambini che lavorano. la Sardegna, l’Abruzzo, Ventotene e il carcere di Santo Stefano, Roma e San Lorenza, la fatica delle donne, le monache che come turiste per caso comprano da un venditore ambulante un rosario. E’ tutto questo “Seconda Visione”, un libro fotogrfico edito da Fotogramma24, che esce oggi, in concomitanza con il vernissage della mostra di Claudio Bassi alla Galleria Bruno Lisi di Via Flaminia, 58, un piccolo pardiso che ricorda tanto la via Margutta del film Vacanze Romane.

 

 

Una mostra fotografica che nasce dal cuore, come afferma lo stesso Claudio Bassi, nasce da un rapporto personale con il mondo della fotografia e che vuole ripercorrere istanti di vita della gente comune, e che si chiama “Seconda Visione”, “quelle persone che quasi sempre, negli anni settanta andavano al cinema di seconda visione perchè loro stessi si riconoscevano in quel mondo”. Lo dice Claudio Bassi, che ha voluto custodire tutte quelle immagini in un libro, mentre ricorda di aver “lavorato per i migliori fotografi romani e  internazionali, tra cui Vezio Sabatini, Gianni Giansanti, Sergio Strizzi, Tano D’Amico, Fausto Giaccone, Mario Dondero, Paola Agosti, Donata Pizzi, Gabriella Mercatini, Massimo Cappellani e tanti altri.

 

 

Nel libro, le foto di una lunga vita professionale ricca e sempre in prima fila, perchè quando non erano i suoi amici artisti a portargli i rollini fotografici da sviluppare e stampare, allora era lui stesso ad andare in giro per Roma a fotografre tutto quello che anche solo per un solo istante poteva aver catturato la sua sensibilità. Si era appena comprato una Leica…

 

 

 

Nato a Roma, nel quartiere San Lorenzo il 31 maggio 1945, “Claudio ha fotografato secondo il cuore”, come diceva di lui Mario Dondero, che aggiungeva come “la camera oscura fosse diventata il suo tempo”.  Claudio Bassi compì i suoi primi passi alla scuola prestigiosa di Silvio Cavalieri, emerito stampatore. Fresco diplomato della scuola di fotografia Duca d’Aosta era alla ricerca del suo primo lavoro nel 1961, quando aveva sedici anni. Entrò nel laboratorio. Gli dissero che proprio quel giorno avevano trovato un apprendista, ma mentre se ne andava, Cavalieri uscì dalla camera oscura e gli chiese se voleva stare con lui, a “spuntinare” le foto. Da quel laboratorio Claudio non è più uscito, lavorando su fotografie che altri avevano scattato, spesso salvando immagini imperfette, che grazie al suo lavoro rigoroso e appassionato sono state salvate e rese al meglio sulla carte disegnata dalla luce”.

 

 

Chi non ricorda la fotografia di Tano D’Amico della ragazza con il bavaglio degli anni settanta? Ha fatto il giro del mondo. E’ stata stampata proprio da lui. Poi ne fece una copia e la appese sulla parete del laboratorio. Gli piaceva tanto quella fotografia! Un giorno poi passò dal suo laboratorio Agnase de Donato, fotografa e giornalista, che la vide. Anche lei si innamorò di quello scatto: era una della fondatrici della rivista femminista “Effe”, e la pubblicò, racconta Bassi. La fotografia di Tano d’Amico divenne famosa.

 

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