WINE/ TRE DONNE PER UN BOLGHERI SONO ALBIERA ANTINORA PRISCILLA INCISA DELLA ROCCHETTA E CINZIA MERLI

Albiera Antinori, Priscilla Incisa della Rocchetta e Cinzia Merli alla guida di Bolgheri. Tre donne alla presidenza del Consorzio della Denominazione Bolgheri.

Albiera Antinori (Guado al Tasso), Priscilla Incisa della Rocchetta (Sassicaia) e Cinzia Merli (Le Macchiole): ecco il triumvirato, tutto al femminile, scrive il sito Winenews.it,  pronto a guidare il Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri, Denominazione sulla cresta dell’onda e capace, ormai, di rappresentare il Belpaese enoico nel mondo al pari di mostri sacri come Brunello di Montalcino e Barolo. Una notizia che fa bene all’intero settore, perché dimostra ancora una volta, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che la realtà corre più veloce di norme e regole, e allora in barba alle quote rosa Bolgheri avrà un “governo” sì al femminile, ma soprattutto di altissima qualità: Albiera Antinori, neo presidente del Consorzio dei Vini Bolgheri, è infatti l’erede della più antica dinastia del vino italiano, Priscilla Incisa della Rocchetta, nipote di Mario, a cui si deve l’intuizione del Sassicaia e, in un certo senso, la nascita stessa del mito di Bolgheri, e Cinzia Merli, che su questo territorio ha puntato nel lontano 1983, ed in poco più di trent’anni ha conquistato con le etichette de Le Macchiole critica e wine lovers, saranno invece le vice presidenti.

Dietro di loro, una storia fatta di pionierismo e libertà enologica, incardinata su tre grandi vitigni internazionali, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, capaci di esprimere territorialità e tipicità, davanti, un racconto ancora tutto da scrivere, fatto di continua ricerca nella qualità, nel vino come nell’accoglienza, potenzialmente ancor più diritta e lunga del meraviglioso Viale dei Cipressi, che reso immortale dai versi del Carducci (“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardar”), è diventato simbolo del territorio e del Consorzio. Un futuro che “sa” di Napa Valley, ma che guarda alla Cina, perché i vini, di taglio bordolese, hanno un potenziale enorme sui mercati asiatici, da sempre innamorati di Bordeaux, ed il territorio, tra i più belli della Toscana, è diventato una delle mete turistiche più amate. E poi, a suffragare lo stato di salute di Bolgheri, ci sono i numeri, che sno quelli di una vera “wine blue chip” del vino di Toscana, unica Denominazione, dai dati analizzati da Winenews.it, tra le grandi di Toscana, a vedere aumentare le proprie vendite, con un balzo del +16% nei primi 7 mesi del 2019 sul 2018, ennesimo segnale di salute di un territorio che oggi è tra i più prestigiosi del mondo, e tra i più preziosi d’Italia – dai 400.000 a 500.000 euro ad ettaro il valore di mercato stimato – ma anche tra i più coesi e dinamici.

 

 

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