WINE/ VERONA CELEBRA IL SOAVE ALLA GRAN GUARDIA E TI ACCOGLIE CON LE SCENOGRAFIE DELL’AIDA

E’ Andrè Senoner il Sommelier Ambasciatore del Soave nel mondo 2019

 

Verona celebra il vino Soave al Palazzo della Gran Guardia e ti accoglie con le scenografie dell’Aida. E’ successo il 2 e 3 settembre nei saloni dell’antico Palazzo veronese dove i winelovers sono stati rapiti dall’esposizione dei vini delle 40 cantine produttrici di Soave e i Sommelier emozionati e in gara per la proclamazione dell’Ambasciatore nel mondo del Soave 2019, con la collaborazione dell’Ais. Un evento attesissimo che ha visto la partecipazione di 13 Sommelier già selezionai e provenienti da ogni regione d’Italia, tra i quali sono stati scelti 4 finalisti e tra questi sul podio è salito Andrè Senoner, al quale è stato conferito il titolo di Ambasciatore del Soave nel mondo 2019. mentre Artur Vaso (Ais Brescia) è arrivato secondo, Antonio Riontino (Margehrita di Savoia-Barletta) è stato nominato Ambasciatore dei produttori di Soave, Gilles Coffi (Ais Cesena) è stato insignito del titolo di Ambasciatore del Soave per la Comunicazione.

 

 

E’ stata una giuria di giornalisti enogastronomici ed esperti di vino (alla quale ho preso parte…) a proclamare i vincitori. Al termine Gilles Coffi, a cui è andato il premio per la comunicazione del vino Soave ha detto: “Sicuramente è un grandissimo onore per me essere riuscito a trasmettere il vino Soave, alle volte – ha aggiunto – non è poi così tanto scontato. Il mondo del vino è una passione che ho coltivato e che vivo con piacere”. Il Soave è un vino facile da gustare che si abbina bene con il pesce e proprio per questo piace tanto ai giapponesi che lo bevono mangiando sushi. Ma come il vino Orvieto, il Frascati e il Verdicchio avrebbe forse bisogno di un impulso in più per far esplodere il grande potere che questi vini molto amabili hanno per la clientela che non vede di buon occhio sulle tavole le alte gradazioni. Vini che vanno bene nelle osterie, bevibili anche negli aperitivi al posto del Prosecco o degli Spumanti.

 

 

 

L’evento veronese è stata l’occasione per degustare molti vini autoctoni e per visitare alcune cantine. Cooking show e degustazioni sono stati il leit motiv di questa due giorni. Spazio anche ad alcune eccellenze della cultura enogastronomica del Belpaese, come il Gorgonzola che ha accompagnato le degustazioni e la scoperta del Monte Veronese formaggio dop: una degustazione in 4 passaggi: Osserva, annusa, assaggia e pensa… Ripensa cioè al formaggio e alle sensazioni che ha donato. L’azienda Monte Veronese si trova nell’area dei Monti Lessini e Monte Baldo e vanta 5 caseifici.

 

 

 

Il direttore del Consorzio Vini Soave, Angelo Lorenzoni ha spiegato che mentre il 2018 è stato un anno importante per il Soave, il 2019 presenta meno uva, minore selezione dei vigneti, meno grappoli per pianta, acini più piccoli e più distanziati, con i grappoli che pesano meno. “Siamo tornati alla normalità – ha aggiunto – la Festa dell’uva del Soave dal 1929 cade la terza domenica di settembre, e questa data ha sempre segnato l’inizio della vendemmia”: in questi territori la vendemmia inizia tra il 20 il 22 il 23 settembre e si protrae anche nel mese di ottobre inoltrato. Abbiamo avuto questi due mesi stranissimi – ha affermato ancora- un buon luglio, un ottimo agosto e andiamo a fare una buona vendemmia di qualità, l’uva è ben distribuita, le piante non cariche. Sara’ una vendemmia ordinaria dal punto di vista del calendario, straordinaria dal punto di vista della qualità”.

 

 

Lorenzoni poi ha ricordato che questo è stato un anno importante per il Soave che ha visto l’introduzione dei Cru nel disciplinare, Soave Superiore e Recioto. “Sento un grande entusiasmo da parte dei produttori – ha concluso -potrebbe essere il preludio per trovare finalmente quelle soluzioni per fare aumentare la comunicazione finalizzata ai consumatori sui diversi posizionamenti qualitativi del Soave”. I produttori infatti con i Cru reagiscono con più motivazioni, maggiori stimoli. Inoltre c’è stata una certificazione tra le diverse aree storiche con la valorizzazione del territorio. Il mercato del Soave conta 400 mila ettolitri, 50 milioni di bottiglie, 64 paesi di destinazioni. Infatti l’85% va all’estero, il mercato italiano deve essere riconquistato. Ci sono 7 mila ettari di vigna tra le prime ad essere valorizzate dal 1931. “Abbiamo proposto alla Fao – ha rilevato in ultimo – il riconoscimento del patrimonio agricolo di rilevanza mondiale, perchè l’obiettivo è valorizzare questo territorio che fa del Soave un sistema economico diffuso tra tanti. Bisogna dimostrare la sostenibilità sociale, economica e ambientale”. Per fortuna, la regione Veneto si è svegliata ed ha attivato l’elenco delle vigne che chiedevamo dal 2011. Finalmente anche noi veneti potremo in tutta serenità attivare dei nuovi strumenti per gestire una denominazione in base al testo unico del vino in capo alle regioni”. La regione Veneto ha fatto un buon lavoro attraverso il Consorzio”.

 

 

Intanto le previsioni della vendemmia 2019 sono buone. Parte il nuovo disciplinare con le nuove 33 aree geografiche dalla più grande alla più piccola. Ci aspettiamo molto – ha aggiunto Lorenzoni al termine dell’intervista – questa chiarezza sta già riscuotendo grande attenzione da parte delle aziende.

Protagonisti della serata inoltre i ristoranti più importanti di Verona che si sono esibiti in un cooking show con il pubblico rapito nelle sale del Palazzo della Gran Guardia.

 

 

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