TRAVEL/ INSEGUI L’ARTE A BADOLATO PICCOLO GIOIELLO MEDIEVALE INCASTONATO TRA LE COLLINE CHE SCENDONO VERSO IL MARE JONIO

  L’ARTE TRA LE VIUZZE STORICHE DI BADOLATO ALLA QUARTA EDIZIONE

 

L’arte si intreccia con la storia di Badolato, un paese che lotta contro lo spopolamento che nel tempo ha fatto spesso parlare di sè. Questo piccolo borgo medievale arroccato sulle colline a otto km dalla spiaggia sabbiosa e bianca era stato considerato appetibile da grossi investitori internazionali perchè divenisse un luogo originale per l’ospitalità estiva per i tanti turisti incuriositi dalla Calabria. Il paese bocciò l’idea. La gente voleva mantenere la propria identità, anche se ad attraversare quelle ripide stradine strette, ormai erano rimasti solo in pochi. Poi arrivarono i curdi e Badolato divenne il primo esempio di ospitalità e integrazione, prima ancora di Riace. Molto prima di Mimmo Lucano. I curdi aprirono un ristorante, l’Ararat, dal nome del monte del paese da cui venivano, alcuni erano diventati cuochi, altri facevano i muratori o i falegnami. Ma guadagnavano poco, volevano essere pagati come i lavoratori italiani. L’integrazione non fu possibile, se ne andarono. I giovani badolatesi erano indispettiti perchè i curdi guardavano le donne italiane, loro invece no, non potevano guardare le femmine curde che portavano lo chador.

Smontata anche l’esperienza di apertura di negozi “solidali” con cui il paese cercava di combattere lo spopolamento, che era pure e forse più uno “spaesamento”. Ad un certo punto era comparso Piero Pelù, leader dei Litfiba che sembra amare la Calabria a volte più dei calabresi stessi. Sulla spiaggia non si parlava d’altro. Aveva deciso di comprare una casa a Badolato e come lui altri musicisti della sua band. Il passa parola fece il resto. Artisti e intellettuali incuriositi che ancora non conoscevano questo splendido paesino incastonato tra le colline calabresi che si ricongiungono alle serre Calabre mentre nell’altro versante vanno verso la Calabria bizantina fino a Stilo, dove è famosa la Cattedrale, arrivarono a Badolato. Decisero che questo posto così antico e così vicino al mare poteva diventare il loro approdo: il luogo adatto per il loro buen retiro. Arrivarono diversi fiorentini, qualche regista. Gli operai cominciarono a ristrutturare le bellissime case antiche cercando di recuperare le strutture esistenti e non abbattendo tutto come spesso qui avviene anche per le Chiese. E’ così che Badolato si popola ogni estate di nuovo, di arte, di letteratura e regala ai suoi visitatori la leggerezza e la luminosità di un borgo che diventa lo scenario adatto per l’arte, la musica, la creatività.

Per molti anni la Tarantella power ha imperversato nelle notti d’estate. Ora, il borgo antico si prepara con il Festival della Ri-conoscenza dal 19 al 25 agosto ad una settimana di mostre, concerti, incontri letterari e momenti di confronto con molto spazio anche al teatro e alla danza per abbracciare la cultura e l’arte in tutte le sue manfestazioni. Sette giorni per un itinerario che con il finanziamento della Regione Calabria vedrà mostre installate in luoghi precedentemente in disuso o abbandonati, a cui l’arte ridarà luce e bellezza e poi concerti, presentazioni di libri, dibattiti, incontri letterari, laboratori di teatro e di pittura. Il festival ” Insegui l’arte” intende così riappropriarsi dei luoghi della memoria, per questo che l’itinerario artistico, lungo il quale verranno allestite le mostre e le installazioni, attraverserà l’intero centro storico, dove il visitatore potrà immergersi, guidato da una mappa alla scoperta di ruderi, “catoja”, Chiese, vecchie dimore e nobili palazzi.

 

 

Attraverso le mostre si darà spazio ai talenti emergenti della scena artistica contemporanea calabrese e
nazionale “e per farlo – dice la direttrice artistica  del Festival Josephine Carioti – abbiamo scelto uno spazio
alternativo al classico circuito delle gallerie: un contesto libero che esuli dalla visita fine a sé stessa”. Le antiche vie
del borgo verranno animate non solo grazie alla presenza delle installazioni, ma anche e soprattutto alle innumerevoli attività
che si susseguiranno durante l`intero arco della kermesse come i vari laboratori ed i momenti di riflessione sulla tutela e la
valorizzazione del patrimonio naturalistico, nonchè di quello socio-antropologico. Ci saranno, poi, come sempre gli incontri
letterari con gli autori ed infine non mancheranno gli appuntamenti con la musica, teatro, danza, enogastronomia.
“Il percorso artistico creativo – continua Josephine Carioti – diventa motivo di aggregazione e socializzazione grazie alla
partecipazione attiva di tutti i giovani coinvolti e di tutte le realtà presenti sul territorio. E` per questo che la
manifestazione può definirsi “Festival della Ri-conoscenza”, che accoglie le diversità e le sostiene attraverso l`inclusione
sociale”. Si inizia con una location d’eccezione giovedì 8 agosto alle ore 22, con l’anteprima del festival presso il Castello
Gallelli. La suggestiva location ospiterà l’esibizione lirica di Bel Canto Ensamble, composto dai maestri Massimo Celiberto,
Rosaria Buscemi, Fabrizio Lucchetta, Ivan Nardelli e Alessandro Vuono. Lo scorso anno tra gli artisti che hanno reso omaggio con le loro interpretazioni a questo gioiello medievale anche Monica Guerritore.
Quest’anno anche il Fai si è accorto di questo piccolo gioello medievale e lo ha inserito nel video che pubblicizzava appunto le Giornate del Fai.

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