WINE/ TORNA “LA VIE EN ROSE” VIAGGIO ENOICO A PALAZZO BRANCACCIO CON I VINI ROSE’ EVENTO DI CUCINA&VINI

Torna a Roma “La vie en rose” , viaggio sull’universo enoico d’Italia in rosa, ma anche uno degli eventi più attesi dell’estate romana, capace di coinvolgere migliaia di visitatori. Il 2 luglio va di scena infatti Bererosa, l’appuntamento targato Cucina & Vini, che torna per l’ottavo anno consecutivo nella Capitale, animando i saloni e i giardini del suggestivo Palazzo Brancaccio con una carrellata di etichette in arrivo da tutto lo Stivale e sfiziose proposte food in abbinamento.

Oltre 70 le aziende vinicole schierate nei banchi d’assaggio con più di 200 etichette tra rosati fermi e mossi. In testa ovviamente il dream team della Puglia pronto a sbarcare a Roma grazie anche alla collaborazione con il Movimento Turismo Vino Puglia. Ma in prima linea ci saranno pure la squadra dell’Abruzzo, con alcune aziende capitanate dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, e una nutrita rappresentanza di bolle en rose made in Lombardia e Veneto. Sarà perciò un’occasione imperdibile per toccare con mano le migliori espressioni vinicole in rosa e per conoscere da vicino l’eterogenea produzione top del Belpaese. Il tutto nel corso di una grande degustazione che solo lo scorso anno ha attirato più di 3mila visitatori.

“Otto anni fa – spiega Francesco D’Agostino, direttore responsabile di Cucina & Vini – abbiamo ideato questo evento poiché avevamo intercettato il potenziale interesse e l’utilità che poteva riscontrare un appuntamento interamente dedicato alla promozione del bere rosa. In quel periodo, infatti, a livello statistico questo tipo di produzione nel Paese cresceva come mai in precedenza, fino a raggiungere il picco di oltre 5 milioni di ettolitri nel 2010, ben oltre il 10% di tutto il vino prodotto in quell’anno. Un boom che ha coinciso con l’escalation oltreconfine dell’Italia, che si afferma come primo esportatore mondiale di vini rosa con più di 4 milioni di ettolitri, coprendo circa il 25% del mercato mondiale. A seguire è però iniziata la decrescita produttiva, che ci ha portato a posizionarci oggi poco sopra i 2 milioni di ettolitri l’anno, per metà esportati, su un mercato globale che si avvicina alla soglia dei 25 milioni di ettolitri. Quindi un processo dove l’Italia ha perso molto più spazio in termini di quantità, concentrando la produzione sull’aspetto qualitativo, per la maggioranza su vini Doc o Igt. E proprio la qualità sarà ancora una volta il tratto distintivo dell’edizione 2019, che si preannuncia imperdibile, visto l’entusiasmo crescente dei consumatori e l’interesse sempre più marcato di ristoratori ed enotecari, che vedono in Bererosa non solo una ‘piazza’ strategica per individuare le etichette da inserire nella carte dei vini, ma anche un’occasione fondamentale per sensibilizzare il grande pubblico al consumo di vino rosa tutto l’anno, quindi non solo d’estate”.

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